Sono la mamma di un bambino molto speciale (ADHD). Vi lascio immaginare le difficoltà che abbiamo nel crescere un bambino così particolare e tutto è ancora più difficile per il fatto che viviamo in una piccola città dove l’ignoranza e il pregiudizio la fanno da padrone.

La nostra vita è diventata un inferno da quando il nostro piccolo angelo va a scuola… Quest’anno è stato promosso in terza elementare ma ha già cambiato due istituti scolastici! Le insegnanti non hanno accettato la diagnosi fatta dai medici per cui hanno continuato a bollarci come maleducati e a chiamare il nostro bambino “teppista”… Naturalmente non provano neppure a mettere in atto le strategie consigliate per la gestione in classe di un bambino iperattivo intervenendo con la forza per arginare i comportamenti tipici del disturbo e “massacrandolo verbalmente” a tal punto che nell’ambiente scolastico ormai è una furia, aggressivo e tagliato fuori da ogni attività…

Da quasi un mese è in terapia con il Ritalin. Lo staff medico che lo ha in cura mi ha consigliato di cambiargli nuovamente istituto ma si è diffusa la voce che Luca è un bambino irrecuperabile e violento, che noi genitori siamo portatori di guai e per tale motivo nessun circolo didattico lo ha accettato.

Questo in breve il nostro dramma: combattiamo da soli contro questo male, nessuno vuole stare o impegnarsi con nostro figlio (nemmeno i frati della parrocchia!) e addirittura uno dei suoi insegnanti ci ha detto che nella scuola pubblica non c’è posto per quelli come Luca: che non esiste un posto per quelli come lui!

Grazie per aver raccolto il mio sfogo: da quando ho conosciuto la vostra associazione mi sento meno sola.

Lettera firmata. 28/7/2003