Presentazione al S. Padre Giovanni Paolo II del Progetto ADHD “Parents for Parents”
Raffaele e Giulia D’Errico – 20 ottobre 2001
“Che bella coppia formano due credenti che condividono la stessa speranza, lo stesso ideale, lo stesso modo di vivere, lo stesso atteggiamento di servizio! Ambedue fratelli e servi dello stesso Signore, senza la minima divisione nella carne e nello spirito, insieme pregano, insieme si inginocchiano e insieme fanno digiuno. S’istruiscono l’un l’altro, si esortano l’un l’altro, si sostengono a vicenda. Stanno insieme nella santa assemblea, insieme nella mensa del Signore, insieme nella prova, nella persecuzione e nella gioia”.
Sono le parole di Tertulliano, scrittore cristiano dei primi secoli. La famiglia comincia dall’intimità della vita coniugale, dal sacramento con cui la Chiesa benedice due persone che si scelgono per la vita. Ascoltiamo la testimonianza di una coppia che ha fatto questa scelta.
Santo Padre, siamo qui per testimoniare la nostra esperienza di sposi cristiani, di chi come noi ha creduto nell’Amore e condivide quotidianamente tutte le difficoltà, le sofferenze i momenti di stanchezza, ma anche i momenti di grazia della vita.
Dopo 13 lunghi anni di fidanzamento, 11 di matrimonio, con i figli che il Signore ha voluto donarci, siamo qui a raccontare che due persone così diverse, possono misteriosamente continuare ad amarsi per tanto tempo, con un amore che è sempre nuovo e sempre bello.
Noi viviamo l’esperienza impegnativa di un figlio “problematico”, che ci ha spinto a chiederci perché, e perché proprio a noi. ADHD. E’ l’acronimo di un disturbo molto diffuso in tutto il mondo e che colpisce circa il 4% dei nostri bambini, di quelli che ci scorrazzano attorno tutti i giorni, bambini difficili, iperattivi, che nessuno vorrebbe tenere: irascibili, in continuo movimento, sempre disattenti, che infastidiscono i compagni in classe, in palestra, alle feste, nei negozi. Sono bambini spesso dotati di grande intelligenza e intuitività, ma che a scuola proprio non rendono che vanno seguiti con amore, dedizione, attenzione, generosità. Con tanta pazienza.
Abbiamo avuto la fortuna di ricevere la giusta diagnosi e di intraprendere l’opportuna terapia, ma il massimo dei risultati è arrivato quando abbiamo capito che la migliore cura era l’affetto, il calore umano e la dedizione ai figli nella vita quotidiana, facendo così “grandi le cose di tutti i giorni”.
Abbiamo così imparato che dietro ad ogni esperienza, apparentemente brutta, dolorosa, che ti spinge a caricarti di una croce talvolta forse troppo pesante, si nasconde sempre un misterioso disegno che è intriso di un amore profondamente misterioso.
Per i genitori di bambini ADHD la vita quotidiana diventa troppo spesso un calvario e una dura prova, che può mettere in crisi la coppia per le incomprensioni, le difficoltà e l’emarginazione sociale a cui per anni sono sottoposti. Noi abbiamo sentito la necessità di essere vicini a quelle famiglie e a quei bambini che vivono la nostra stessa esperienza. E’ nato così il nostro impegno per sostenere e aiutare i bambini affetti da ADHD e soprattutto le loro famiglie, cercando di riportare la gioia e la serenità in chi, fino a quel momento, aveva creduto di vivere un triste e immutabile destino.
Non è una strada facile, è un cammino quotidiano fatto di cadute, di fatica, di sofferenza. Ma siamo qui a testimoniare che come noi esistono tante altre coppie, tante famiglie che vivono con dedizione e semplicità questo cammino.
Chiediamo la Sua preghiera Padre Santo e ci sentiamo sostenuti dall’amore di chi, più di ogni altro, ci ha insegnato che dalla disperazione e dal dolore può nascere la speranza e la gioia”.