Io sono cattivo perché disubbidisco spesso ai miei genitori e li faccio arrabbiare.
Io sono irrequieto perché quando mi chiedono di stare fermo io non ci riesco.
Io sono svogliato perché quando la maestra mi dice di svolgere il compito sento una grande fatica che mi impedisce di farlo.
Io sono geloso perché quando la mamma fa le coccole alla mia sorellina soffro pensando che la mamma vuole più bene a lei che a me.
Io sono un confusionario perché per attirare l’attenzione dei compagni invento sempre qualcosa di burrascoso che fa arrabbiare la maestra.
Io sono trasandato perché quando mi vesto indosso i vestiti nel modo sbagliato.
Io sono ribelle perché trasgredisco le regole che non capisco.
Io sono cialtrone perché perdo continuamente tutto nonostante che ripeta a me stesso di stare più attento.
Io sono sconclusionato perché quando faccio i compiti non riesco a scrivere in modo decente e non li porto quasi mai a termine.
Io sono distratto perché a scuola quando scorgo dalla finestra il volo di una farfalla non presto più attenzione a quel che avviene in classe.
Io sono sognatore perché uso la mia fantasia per non sentire la mia ansia.
Io sono infelice perché non riesco a capire il motivo di essere diverso dagli altri e di non poter vivere spensieratamente.
Io sono triste perché sento dentro di me un gran vuoto che niente e nessuno riesce a colmare.
Io sono disperato perché a volte neanche il babbo e la mamma riescono a capirmi.
Io sono un bambino che tenta in tutti modi di mostrarvi chi sono, ma voi adulti lo capite?
Un bambino ADHD, Firenze 12/11/2004