“In classe ci stava come un leone nella gabbia e fare i compiti era un’impresa titanica…”

Sono la mamma di un ragazzino straordinario, dotato di una spiccata intelligenza e sensibilità, che oggi ha tredici anni. Purtroppo, sono rimasta sola ad allevare questo bimbo che fin dai primi anni dimostrava una vivacità “insolita”. Inutile credo citare le centinaia di episodi nei quali la nostra pazienza è stata messa veramente a dura prova, a cominciare dal fatto che fino a 18 mesi il bimbo dormiva pochissimo e quasi mai la notte! Fortunatamente i miei genitori mi sono sempre stati accanto, con comprensione e infinito amore hanno seguito il mio bambino senza mai perdersi d’animo neppure per un minuto, durante le ore in cui lavoravo.

Poi è iniziata la scuola, che dire… un disastro! Ed è iniziato anche il mio pellegrinaggio attraverso medici, psicologi, neuropsichiatri, strutture pubbliche, professionisti privati, etc… Niente, il nulla più assoluto.
Al termine dei vari test psicologici e intellettivi, dei vari esami di laboratorio, dell’EEG in tutte le salse (da sveglio, nel sonno, in privazione da sonno), addirittura della TAC, il risultato era lo stesso: bambino perfettamente normale, quoziente intellettivo piuttosto alto, sano come un pesce. Eppure non apprendeva quasi nulla, in classe ci stava come un leone nella gabbia e fare i compiti era un’impresa titanica che finiva puntualmente in una crisi di nervi mia o di mio figlio o di entrambe!

Le insegnanti tuonavano quotidianamente contro la sottoscritta e la mia famiglia per la nostra incapacità educativa (quante umiliazioni!), gli psicologi criticavano apertamente le insegnanti ritenute per lo più incapaci di svolgere il loro lavoro, e il bambino intanto passava ore nei corridoi della scuola appresso ai bidelli o addirittura in giardino da solo come un cagnolino randagio.

Più male che bene, terminano comunque le scuole elementari, da qui in poi i problemi ovviamente si ingigantiscono ogni giorno che passa. Intanto mio figlio non è più un bambino, frustrazioni e umiliazioni quotidiane lo rendono aggressivo e arrogante, è sempre più nervoso anche a casa, le punizioni sono all’ordine del giorno e non ottengono alcun effetto, anzi peggiorano ulteriormente la situazione.

E purtroppo a fine anno arriva anche la prima bocciatura. “Ripetere l’anno gli farà bene!”, dicono le insegnanti e quasi quasi anche io mi convinco, ma invece va sempre peggio. Inizia a marinare la scuola, a fumare e starsene in giro tutto il giorno.

Eppure ogni volta che discutevo con lui, mettendolo di fronte alle proprie responsabilità, sembrava sinceramente pentito, provava rimorso nel dare così tante preoccupazioni a me e ai nonni, in particolare al nonno al quale era legatissimo. Prometteva che ce l’avrebbe messa tutta per migliorare, piangeva, ma poi tutto ricominciava da capo. Così arriva anche la seconda bocciatura… non riuscivo a crederci!

Ore e ore di colloqui con le insegnanti, con la preside, con l’ennesimo psicologo, dal quale peraltro erano state proprio loro ad inviarmi non erano servite a niente. Ho pregato le docenti di mio figlio (tutte donne e mamme) fino alle lacrime perché non gli facessero questo, perché cercassero di aiutarlo in qualche modo. Ho addirittura dato la mia parola che, se promosso, lo avrei portato via dalla loro scuola, ma è stato tutto inutile.

Quest’estate, cercando nuovamente in internet qualche risposta ai nostri problemi, sono incappata nel sito AIFA. Leggere le storie di tanti genitori, così simili alla mia, mi ha aperto uno spiraglio di speranza nel buio e nella solitudine in cui mi trovavo.

Attraverso le vostre indicazioni sono arrivata al Dr. (X), che ha uno studio nella mia città, oltre ad operare presso la struttura pubblica X e che si occupa anche della diagnosi e terapia dell’ADHD. Certo la strada sarà lunga temo, ma ora ho la speranza di vedere finalmente anche mio figlio raggiungere obiettivi finora insperati.

Purtroppo, nel corso dell’anno mio padre si è gravemente ammalato e un mese fa ci ha lasciato, ed è stato un duro colpo per tutta la mia famiglia.

Adesso mio figlio sta frequentando per la terza volta la prima media in una scuola pubblica alla quale è stato ammesso da appena un paio di settimane, viene affiancato da un educatore, che è una figura un po’ diversa dall’insegnante di sostegno, che peraltro non è prevista per i ragazzi come mio figlio in quanto “normodotati”, quindi considerati perfettamente in grado di svolgere il programma e i compiti a loro assegnati (così almeno mi è stato detto).

Apro una piccola polemica invece nei confronti delle scuole private, in particolare dell’Istituto X della nostra città dove inizialmente avevo iscritto mio figlio per frequentare l’attuale anno scolastico. Dopo appena un mese e mezzo dall’inizio delle lezioni mi hanno convocato per comunicarmi, senza tanti complimenti, che mio figlio non era più gradito fra loro, nonostante ora una diagnosi ci fosse e di conseguenza anche una concreta possibilità di miglioramento, seppur con pazienza e collaborazione.

Non hanno neppure rispettato il grave lutto che aveva appena colpito la mia famiglia e mio figlio in modo particolare, dato che per lui il nonno era un sostituto paterno formidabile, che ha seguito il nipote con amore e pazienza e Dio solo sa quanta!

Comunque, il giorno successivo al funerale, ho ricevuto la lieta novella che il Consiglio di Classe (quanto autonomamente possono decidere gli insegnanti in una scuola privata?!) aveva richiesto la sua espulsione. Per definire questo gesto non trovo parole… Un ringraziamento lo devo invece alla dirigente della scuola pubblica che ha accolto il ragazzo per essersi immediatamente attivata con le assistenti sociali al fine di ottenere in brevissimo tempo un educatore che per fortuna mio figlio sembra gradire molto (temevo che lo vivesse come un’ulteriore umiliazione).

Al termine di questo lungo sfogo ringrazio questo sito di tanti nomi e nessun volto che però mi ha aperto la strada ad una nuova speranza, e incrociando le dita (tutte anche quelle dei piedi!) saluto tutti voi che svolgete questo straordinario lavoro.

Lettera firmata, 10/12/2005