========= AIFAnewsletter n.77 del 10/05/2004 ======================
In questo numero:
1. A TUTTE LE MAMME DI BAMBINI ADHD
NEL GIORNO DELLA LORO FESTA
2. CAMPAGNA DELLA SALUTE MENTALE IN LOMBARDIA
3. RASSEGNA STAMPA
4. AVVISO
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1. A TUTTE LE MAMME DI BAMBINI ADHD
NEL GIORNO DELLA LORO FESTA
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dalla corrispondenza dei referenti AIFA
a cura di Domy, fratello di bambino ADHD
Carissime Mamme,
oggi è il vostro giorno! il giorno in cui ogni figlio ringrazia la propria
mamma perciò che gli da in ogni attimo della sua vita…dalla sua nascita,
al primo abbraccio, al primo bacio…Voi siete più di ogni altra persona, le
più importanti, allevatrici, insegnanti, amiche, confidenti, ma soprattutto
mamme di carezze e baci…La mamma, colei che ti sostiene, nei momenti
difficili e nei momenti di gioia, che sa ascoltare i tuoi rumorosi silenzi,
che in sol sguardo dipinge il tuo animo, che in una sola carezza ti asciuga
le lacrime, e che ti vuole un bene incondizionato, un bene naturale, che sin
dal tuo essere feto fino al tuo divenire maggiorenne ti custodisce sotto le
sue ali e che attende il tuo volo…pronta a difenderti, a combattere per te
e magari a dare anche la sua vita per quei figli che il Signore le ha
donato…Oggi gli auguri più belli saranno quelli dei bimbi ADHD che con
semplicità Vi regaleranno sorrisi e abbracci e poesie Vi faranno ricordare
quanto siano speciali, e così capirete perchè li amate! perchè sono
semplicemente unici! non dimenticatevi dei fratelli e delle sorelle, coloro
che magari a volte stanno in silenzio urlando in loro stessi il bisogno di
una carezza in più, e di coloro che urlano per dirvi che VI VOGLIONO
BENE…naturalmente porgo i miei auguri a ogni mamma dell’AIFA, a cui mando
un abbraccio ricordandoLe che Lei è speciale proprio perchè ha dato la vita
a dei figli, che l’amano perchè è così com’è…UNA MAMMA!!
Domy
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2. CAMPAGNA DELLA SALUTE MENTALE IN LOMBARDIA
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A cura di Astrid Gollner, referente AIFA Lombardia
Relazione di Astrid Gollner alla Campagna sulla Salute Mentale dell’Età
evolutiva dal titolo “L’ADHD e l’AIFA”. Sono compresi anche i dati sulla
salute mentale nella regione lombarda ad
opera dell’Opsedale Niguarda di Milano.
Download documento: www.aifa.it/documenti/ADHDAIFA_CSM15-4-04.zip
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3. RASSEGNA STAMPA
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Avvenire: Bambini iperattivi e cure farmacologiche – lettera firmata di un
lettore della testata, che prende spunto dalla prossima riammissione del
Ritalin; lo scrivente evidenzia la realtà dell’ADHD quale patologia “reale”
che ha gravi ripercussioni sulla vita del bambino e della famiglia, ed
invita a prendere in considerazione l’eventualità di un approccio
farmacologico.
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BAMBINI IPERATTIVI E CURE FARMACOLOGICHE
Avvenire 06/05/2004 a voi la parola
Caro Direttore, a proposito della recente riabilitazione del farmaco Ritalin
da parte della
Commissione unica del farmaco, in aggiunta a quanto riportato nella lettera
pubblicata su
«Avvenire» del 23 aprile, vorrei segnalare che i test citati dalla lettrice
non servono alla diagnosi della Adhd (Sindrome da iperattività e difficoltà
nella concentrazione), ma
solo a individuare quanto prima i bambini che potrebbero essere affetti da
tale patologia, per
inviarli ad un esame più approfondito. Si tratta di una vera e propria
malattia, della quale sono state riconosciute cause organiche
(malfunzionamento di alcuni recettori nervosi cerebrali delle aree
comportamentali), dopo l’eventuale diagnosi, a indicare la cura appropriata,
non necessariamente farmacologica. Di solito l’ Adhd scompare spontaneamente
attorno ai vent’anni. Che bisogno c’è, quindi, di usare in un bambino un
farmaco catalogato addirittura tra gli stupefacenti? La realtà purtroppo
testimonia che un bambino iperattivo ha un rendimento scolastico
estremamente modesto, viene isolato dai compagni di classe, è oggetto delle
lamentele dei genitori dei compagni che spesso arrivano, al colmo
dell’esasperazione, addirittura ad insultare i già avviliti genitori. A casa
e in parrocchia nessuno vuole giocare con lui. Pertanto le amicizie
d’infanzia sono inesistenti. La famiglia è impossibilitata ad avere una
normale vita di relazione (impossibile invitare amici a casa propria, gli
altri si guardano bene dall’invitare una famiglia con un bambino Adhd).
Anche gli albergatori, dopo pochi giorni di permanenza, invitano la famiglia
a trasferirsi altrove. Se i genitori lavorano, spesso uno dei due lascia il
posto per occuparsi del figlio che nessuno riesce a
gestire. Il risultato di tutto questo è l’acuirsi delle tensioni nella
coppia. Quando quel bambino diventerà adulto, e sarà finalmente guarito,
avrà alle spalle una storia di abbandono scolastico dopo ripetenze plurime e
si troverà senza amicizie. In altre parole, sarà uno “spostato”. Un
approccio farmacologico al problema deve pertanto almeno essere preso in
considerazione.
Lettera firmata
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Bimbi Sani e Belli: Non sta mai fermo: si calmerà? L’articolo descrive in
modo piuttosto ampio e neutrale sintomatologia e caratteristiche della
sindrome dell’ADHD. Tra i rimedi da adottare, non viene menzionata la
necessità di un approccio multimodale ma viene semplicemente evidenziato il
comportamento che il genitore deve adottare.
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Non sta mai fermo: si calmerà?
Bimbi Sani e Belli 05/05/2004
APRILE 2004
Può essere un disturbo. La voglia di muoversi, saltare, urlare, fare la
lotta e “scalmanarsi”, fa parte della natura del bambino e risponde al
bisogno di sfogare la sua energia, di esprimere le pulsioni più intime e non
dovrebbe destare la preoccupazione dei genitori. Da diversi anni, però, si
sente parlare sempre più spesso di “iperattività” e, più precisamente, di
“sindrome da deficit di attenzione e iperattività”, un disturbo che, secondo
alcune stime, colpisce circa il 4 per cento dei bambini italiani, per lo più
di sesso maschile, tra i 4 e 5 anni di età. A
differenza di un bambino “normalmente” vivace, però, quello iperattivo mette
in atto una serie di atteggiamenti ben riconoscibili e presenti in misura
nettamente superiore alla media
riscontrata tra i coetanei.
Come si riconosce. Tre sono le modalità principali attraverso cui questa
sindrome si esprime:
DISATTENZIONE Il bambino manifesta: difficoltà a mantenere desta
l’attenzione sia nelle attività di gioco, sia in quelle didattiche (compiti
e lezioni); scarsa capacità di concentrazione che si esprime non riuscendo a
prestare attenzione alle spiegazioni e, in particolare, ai dettagli.
IPERATTIVITA È comune riscontrare nel bimbo: costante irrequietezza ed
elevata difficoltà a stare “composto”;
incapacità di rimanere a lungo seduto (anche in classe); tendenza
all’attivismo frenetico che lo spinge a correre e saltare anche in
situazioni in cui non sia consentito farlo. II piccolo evidenzia:
insufficiente controllo degli impulsi che si accompagna alla tendenza a
esasperare le reazioni emotive; incapacità di affrontare e reagire alle
frustrazioni; » tendenza a parlare con toni di voce alti e a interrompere
chi sta parlando. SPESSO IL PROBLEMA SI EVIDENZIA A SCUOLA . Dato il genere
di manifestazioni caratteristiche di questo disturbo, è normale che esso
tenda a emergere soprattutto in corrispondenza dell’inizio della scuola
elementare che avvia un processo di educazione alle regole e al progressivo
contenimento della vivacità degli alunni nel corso delle lezioni. .
L’iperattività, rientra, del resto, tra i cosiddetti disturbi
dell’apprendimento (come la dislessia, cioè la difficoltà a leggere) e come
tale crea i disagi più evidenti proprio in ambito didattico.
. Gli insegnanti assumono, quindi, il ruolo di osservatori privilegiati e
sono, di solito, i primi a notare comportamenti anomali e a segnalarli ai
genitori.
Da che cosa è determinato. . Due sono i fattori all’origine di questo
disturbo: In questo senso, l’iperattività va interpretata come la risposta
del bambino agli stimoli che
riceve dall’ambiente che lo circonda e, quindi, risulta riconducibile alle
dinamiche interne al nucleo famigliare. . Sembra, d’altro canto, che proprio
la presenza di un bambino particolarmente irrequieto induca nei genitori
atteggiamenti e reazioni di tensione e nervosismo che, a loro volta,
alimentano ed esasperano la naturale predisposizione all’eccitabilità del
piccolo.
IL SISTEMA NEUROLOGICO Di recente è emersa una connessione tra iperattività
e carenza di
dopamina, una sostanza prodotta dal cervello che svolge la funzione di
inibire l’azione di alcune cellule cerebrali coinvolte nelle funzioni
emozionali e in quelle motorie.
QUALI RIMEDI ADOTTARE dimostrarsi comprensivi e pazienti, evitando
soprattutto le reazioni
eccessive; rafforzare la sua autostima che, nel caso di un bimbo iperattivo,
risulta sempre molto debole, non dando troppo peso ai risultati negativi
(per esempio quelli scolastici) e sottolineando anche il più piccolo
progresso. Al riguardo è utile sottolineare che chi
soffre di questo disturbo, a fianco delle difficoltà descritte, presenta
molte qualità, quali
un’accentuata sensibilità e una grande energia che potrebbero aiutarlo, se
ben indirizzate, a ottenere validi risultati.
A Chi rivolgersi Al pediatra che, osservando il bambino, può valutare se
indirizzare il piccolo da uno specialista (un neuropsichiatra o uno
psicoterapeuta).
A cura di Paola Risi Consulenza: dottor Fabio Amicarelli, ginecologo presso
la clinica Mangiagalli, Istituti clinici di perfezionamento di Milano;
dottoressa Silvana Torneo, pediatra a Milano; dottoressa Luigina Catanzaro,
psicologa e psicoterapeuta presso l’ospedale San Paolo di Milano.
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4. AVVISO
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Il preannunciato WORKSHOP SULL’ADHD dell’11/5/2004 presso l’Istituto
Superiore dei Sanità dal titolo “Il registro italiano della Sindrome da
Iperattività e Deficit di Attenzione” è stato spostato a data da definirsi.