================== AIFAnewsletter n.196 anno X del 07/03/2012 ===================
Notiziario sul Deficit d’Attenzione con Iperattività, disturbi e problematiche ad esso correlati, diffuso dall’Associazione Italiana Famiglie ADHD n.
In questo numero::

1. EVENTI:

Corsi CEDAP: Formazione per clinici: SANTA FLAVIA, SICILIA

  • 25 febbraio ore 9-13:
    I trattamenti della dislessia nelle scuole medie e superiori: il metodo di studio e le misure compensative
  • 10 marzo ore 9-13:
    Il training assertivo con i bambini e gli adolescenti
  • 24 marzo ore 9-13:
    I disturbi d’ansia e la gestione dello stress secondo il modello integrato cognitivo-comportamentale e funzionale
  • 21 aprile ore 9-13:
    Il training sulle abilità sociali nei Disturbi Pervasivi dello sviluppo
  • 19 maggio ore 9-13:
    Il trattamento integrato delle balbuzie: il ruolo di logopedia e psicologo
  • 9 giugno ore 9-13
    L’ADHD: dalla valutazione al trattamento
  • 06 Marzo 2012 – Roma
    tuttiaSCUOLA.Org. Organizza: INAUGURAZIONE DELLA MACELLERIA SOCIALE

  • 09 Marzo 2012 – Torino
    PROIEZIONE IN PRIMA NAZIONALE DEL DOCUMENTARIO “La sindrome dei monelli” di Alberto Coletta

  • 22 marzo 2012, Milano
    GIUNTI SCUOLA e ANP in collaborazione con AID: DSA (Disturbi specifici dell’apprendimento). Dirigenti e insegnanti: ruoli e competenze

  • 31 Marzo 2012 – Napoli
    CENTRO DI PSICOLOGIA COGNITIVA COMPORTAMENTALE
    ADHD: diagnosi e cura

  • 21 aprile 2012
    Perfezionamento Annuale

    DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE IPERATTIVITA’
    21 aprile 2012 – Napoli Centro OIDA

2. STORIE VERE:
– Richiesta d’aiuto da parte di una mamma …. e le risposte di altre mamme

3. RASSEGNA STAMPA
– articoli di interesse vario:
– 
Tata Lucia: Alleno le famiglie alla serenità – Trentino 23 febbraio 2012

1EVENTI

25 febbraio
9 giugno 2012, Santa Flavia, Sicilia

Corsi CEDAP: Formazione dei clinici

Le giornate di formazione CEDAP – AIDAI seguono un taglio applicativo finalizzato a migliorare la pratica clinica nel trattamento di specifici disturbi. L’accesso è gratuito per il personale CEDAP e i soci AIDAI. Il programma di formazione per l’anno in corso prevede 6 incontri.

Costo: € 15,00 a persona. Pacchetto n°6 incontri € 70,00. Personale CEDAP e soci AIDAI: gratis.
Dove: Comune di Santa Flavia, Palazzo Filangeri – sala Basile
Per info e prenotazioni: http://www.cedap.biz/newsletter/newsletter1.html

cedap.pa@libero.it o chiamare il 3661904230 (Dott.ssa Rosalia Rinaldi)

PROGRAMMA:

25 febbraio ore 9-13:
I trattamenti della dislessia nelle scuole medie e superiori: il metodo di studio e le misure compensative
10 marzo ore 9-13:
Il training assertivo con i bambini e gli adolescenti
24 marzo ore 9-13:
I disturbi d’ansia e la gestione dello stress secondo il modello integrato cognitivo-comportamentale e funzionale
21 aprile ore 9-13:
Il training sulle abilità sociali nei Disturbi Pervasivi dello sviluppo
19 maggio ore 9-13:
Il trattamento integrato delle balbuzie: il ruolo di logopedia psicologo
9 giugno ore 9-13
L’ADHD: dalla valutazione al trattamento

06 marzo 2012, ore 10.00

Roma

TuttiaSCUOLA.ORG

E’ stata organizzata una manifestazione a Roma, in piazza Montecitorio, alle ore 10,00 per inaugurare la “Macelleria della disabilità” – I diritti dei disabili fatti a pezzi.

09 marzo 2012, ore 20.30

Torino

Proiezione in prima nazionale del documentario “La sindrome dei monelli”, di Alberto Coletta.

Nell’ambito della manifestazione “12° PIEMONTE MOVIE GLOCAL FESTIVAL”, nella sezione PANORAMICA DOC verrà proiettato in prima nazionale il documentario “La sindrome dei monelli” di Alberto Coletta. L’evento si terrà a Torino presso il “Movie Cineporto”, in via Cagliari 42.
Costo del biglietto: Euro 4,00. Per ulteriori informazioni: http://www.piemontemovie.com/homepage.html

22 marzo 2012, ore 16.30

Milano

DSA (Disturbi specifici dell’apprendimento). Dirigenti e insegnanti: ruoli e competenze

Evento organizzato da Giunti Scuola e ANP in collaborazione con AID (Associazione Italiana Dislessia):

Istituto Maria Consolatrice – Via Galvani, 26 Milano
Interventi
Paola Pasotto, Direzione Settore Psicopedagogico Giunti Scuola MATERIALI E STRUMENTI PER GLI INSEGNANTI
Giacomo Stella, Professore Ordinario al Dipartimento di Educazione e Scienze Umane Università di Modena e Reggio Emilia COME LEGGERE LA DISLESSIA E I DSA: LA SCUOLA E LE LINEE GUIDA DELLA LEGGE 170/2010
Per informazioni e iscrizioni:
http://www.giuntiscuola.it/catalogo/eventi-e-formazione/incontri/milano-dsa-disturbi-specifici-dell-apprendimento/#628232
I posti sono limitati, l’iscrizione è obbligatoria

31 marzo 2012, ore 09,00
Napoli

Centro di Psicologia Cognitivo Comportamentale ( CePiCC )

ADHD: Diagnosi e cura.

Il convegno si svolgerà presso il CePiCC – Centro di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale, p.le Tecchio,33 – 80125 Napoli il giorno 31 marzo.
Interventi:
Dott.ssa Camilla Barba: inquadramenti diagnostici e ipotesi eziopatogenetiche.
Dott.ssa Barbara Coppola: l’intervento Cognitivo Comportamentale dell’ADHD.
Dott.ssa Maria Cimmino: costruire la rete per la cura dell’ADHD: genitori, insegnanti e terapisti a confronto.
Dott. Massimo Micco: l’ADHD e associazioni sul territorio. L’esperienza dell’AIFA Onlus in Campania.

E’ necessaria la prenotazione e la partecipazione è gratuita.
Per l’iscrizione si prega di contattare:
e.mail: info@cepicc.it
Cellulare: 388.922.58.25

21 APRILE 2012
NAPOLI – CENTRO OIDA

Perfezionamento Annuale
DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE IPERATTIVITA’

http://www.centrooida.it/news-dettaglio.php?id_news=32

Destinatari pedagogisti, psicologi, insegnanti, genitori, terapisti professionisti interessati all’argomento.
Requisiti di ammissione al corso Laurea di I o II livello. Diploma di scuola secondaria superiore previa valutazione del curriculum.
Programma Formativo
– Definizione dell’ ADHD secondo I criteri del DSM IV e dell’ICD 10
– Epidemiologia
– Incidenza e origine dell’adhd
– Basi genetiche fattori ambientali e fattori familiari
– Ipotesi eziopatogenetiche (componenti di ordine psicodinamico, neurobiologico ed educativo)
– Disturbi associati
– Aspetti evolutivi e prognostici
– L’adhd e l’apprendimento
– Il trattamento farmacologico
– Protocollo diagnostico e testistica
– Trattamento pedagogico e psicomotorio
– Parent training
– Strumenti a disposizione degli insegnanti per l’ individuazione di soggetti con ADHD e per l’insegnamento scolastico
– Autoregolazione cognitiva
– Video, simulate e verifiche
Tempi 100 ore di formazione 5 seminari un fine settimana al mese nelle giornate di sabato e domenica dalle 9.00 alle 18.00Costi €.800.00 esenti iva più diritti di segreteria di €.100.00 per il rilascio dell’attestato.
Organizzazione e Sede
Centro Psicopedagogico Formazione Studi e Ricerche OIDA
Via Mergellina 1/B – 80122 Napoli
tel. +39 081 682328 – mobile +39 3896452549 – fax +39 081 19308707

web www.centrooida.it – email info@centrooida.it

2. STORIE VERE
Richiesta d’aiuto da parte di una mamma… e le risposte di altre mamme
mail ricevute in febbraio 2012

Sono disperata e mi rivolgo a tutti voi, sperando di ricevere qualche parola di conforto o qualche consiglio per non impazzire.
Mi chiamo A., ho 35 anni e sono mamma di F., 7 anni. Iperattivo con disturbo oppositivo provocatorio. Non gli hanno diagnosticato l’ADHD perchè il suo livello di attenzione nel test delle campanelle è risultato superiore al 90° percentile. I suoi voti a scuola sono abbastanza buoni, non ha difficoltà nell’apprendimento.Sono in ufficio, in questo momento. Mi è suonato il telefono, era la scuola. Il dirigente scolastico mi dice che mio figlio sta esagerando, ha sorpassato ogni limite. Ha colpito il maestro e chiunque gli si avvicinasse. Urla in continuazione e dice un sacco di parolacce a chiunque e forse è il caso di andare a prenderlo.
Lavoro a un’ora di strada dalla scuola, ho chiesto al mio compagno di andare a prenderlo.
Vi siete trovati in questa situazione? come avete reagito? cosa avete fatto e detto?
Vi prego, mi sembra di impazzire!
grazie a chiunque mi risponderà
Firmata da una mammaRisposta n. 1
Cara, proprio in questi giorni vivo una tensione pazzesca verso mio figlio che è oppositivo e regredito in una maniera pazzesca.
Il tuo urlo di aiuto è legittimo e anch’io ho la sensazione di impazzire.

B. – 11 anni ADHD, abbondante disturbo dell’attenzione, poco iperattivo, ma iper emotivo! – mi ha tirato così fuori dai gangheri che pensavo di strangolarlo e poi annegare il mio dolore in un mare di whisky. Poi ho pensato che non volevo fare compagnia alla mamma di Cogne e che sono astemia e mi sono sfogata ingurgitando tonnellate di cioccolato.
Confesso che non ho consigli, ma voglio solo dirti che ti sono vicina e ti capisco.
Lettera firmata
Risposta n. 2
non siete sole, purtroppo di bambini iperattivi ce ne sono tanti, anche se quando si vive questo tipo di situazioni, ci sentiamo sole. Sembra che attorno a noi, le altre famiglie appaiono serene, bimbi educati, che seguono le regole, tranquilli, che studiano e che sanno relazionarsi con bambini e adulti sempre in maniera adeguata.

Mi chiamo G., sono la mamma di E., 11 anni, a cui è stata diagnosticato il disturbo di ADHD, con componente oppositiva provocatoria, all’età di 6 anni, ma che presentava sintomi evidenti di questo disturbo fin da piccolissimo.
Non è stato facile, e vi assicuro non lo è tuttora. Anche a me è capitato che la scuola mi chiamasse perché E. aveva tirato un calcio ad un insegnante o perché aveva fatto male ad un compagno.

Voglio concludere dicendo che gli unici momenti in cui non ci si sente soli, sono durante gli incontri di mutuo aiuto, organizzati dalla referente AIFA ed un suo collaboratore.
Purtroppo a causa dei vari impegni non riesco ad essere presente sempre, anzi riesco ad andarci rarissimamente.
Vi assicuro che confrontare le varie esperienze, e i progressi ottenuti da chi ha superato il periodo “critico” perché ha oramai figli più grandi, ci aiuta a vedere la luce fuori dal tunnel.
Lettera firmata

Risposta n. 3
Carissime tutte le mamme che hanno bambini/ragazzini diagnosticato adhd, mio figlio ha ora quasi 16 anni…è stato seguito fin da piccolo con psicomotricità e molta pazienza da parte mia perché anch’io sono stata e sono adhd e so capirlo perfettamente. Questi bambini sono iperattivi e oppositivi soprattutto nella fascia prescolare e forse fino alla fine delle medie…poi vi assicuro che migliorano, riescono ad autoregolarsi, a contenersi e prendere coscienza del loro disturbo. Sono comunque ragazzi molto sensibili e buoni. Il tempo è il miglior medico. Mio figlio prende lo “strattera” da due anni perché alle superiori è necessaria una concentrazione scolastica superiore ma Vi assicuro che la cura migliore è l’affetto e la comprensione delle persone che sono vicino e seguono i Vostri ragazzi. La scelta della scuola è ASSOLUTAMENTE fondamentale cosi come gli insegnanti che si prendono carico dei Vostri figli.
Un buon augurio a tutte.

3. RASSEGNA STAMPA

-articoli interesse vario
«Alleno le famiglie alla serenità»
Parla la «Tata» in servizio permanente a mamme, papà e bambini
di Maria Viveros

Gentile, disponibile, preparata. E soprattutto chiara nelle sue risposte, così come deve essere chiara al tempo dolce e severa una donna che metta la sua preparazione, la sua formazione con tanto di curriculum prestigioso, al «servizio» delle famiglie.
Pronta a valutare, capire, analizzare e dare il consiglio giusto al momento giusto.
Il successo della trasmissione e dei suoi libri sono il segno che i genitori vogliono riappropriarsi del loro ruolo?
Certo. Abituati a dire, rientrando a casa la sera: «Sono molto stanco. Non ce la faccio più»”, si rendono conto che il loro rapporto con i figli pesa e non è soddisfacente.
E allora interviene la Tata. La Tata che aiuta, indica, non impone ma alla fine ottiene sempre risultato. A volte un risultato che viste le premesse dentro certe famiglie sembra miracoloso.
La figura presentata dalla trasmissione è più televisiva che reale (le famiglie che oggi possono permettersela la consulenza della Tata sono davvero poche) e si presta a diverse specifiche.
E’ quasi come una vice madre di una volta, che passava tanto tempo con i bambini per un progetto educativo comportamentale in accordo con le abitudini di ogni famiglia, di cui rispecchiava i valori.
E’ ben diversa da una baby sitter che, invece, ha una funzione quasi esclusivamente di
accudimento.
La Tata trova sempre per ogni problema una saggia soluzione. Come mai i genitori, invece, davanti alle difficoltà aumentano il loro stato di frustrazione?
Secondo me sono i segni che la gente ha bisogno di comunicazioni vere e contatti con chi possa aiutare a riportare a galla gli autentici valori della famiglia, nucleo indispensabile preposto all’educazione.
Oggi i genitori si rendono conto che la convivenza col figlio è difficile. Ecco perché delegano questo compito a nidi, asili, scuole, oratori, centri sportivi e altre situazioni.
Genitori e figli: chi ha più bisogno di essere educato?
Il genitore. Il bambino quando nasce, non sapendo come si fa a vivere, deve essere guidato
nel pieno rispetto della sua personalità. Le buone abitudini vengono insegnate.
Come può un genitore barcamenarsi fra teoria e pratica?
Io sono estremamente pragmatica. Divido le emozioni dai comportamenti. I comportamenti possono essere cambiati perché rappresentano solo un aspetto materiale. La cancellazione,
quindi, di una cattiva abitudine aiuta la vita sia dei figli che dei genitori. Sono spesso questi a crearsi dei falsi problemi. Devono però imparare a fare delle scelte di condivisione di vita, senza nascondersi dietro a soluzioni di egoismo.
Come risponde a chi ritiene che dai suoi libri emerge una visione “aziendale” della famiglia?
Più che di organizzazione aziendale parlerei di pragmatica. Il bene a un figlio non lo dimostro
se lo tengo a dormire nel lettone, ma quando attuo scelte pratiche che ne tutelano
la vita. Devo impegnarmi a sostenerlo nella sua maturazione e nel suo successo. Per far
questo, certo che devo organizzarmi
Si dice “in medio stat virtus”. Cosa sta nel mezzo fra gratificazioni e punizioni?
Io lavoro sempre possibilmente sul rinforzo positivo. La punizione arriva quando il male è stato compiuto e il bambino non può più rimediare.
Spesso un comportamento positivo si ottiene prima di arrivare alla punizione. Bisogna essere capaci di trasformare la vita normale in occasione di positività e felicità. Anche la
felicità, come tutte le buone abitudini, va insegnata.
Lei invita ad “allenarsi a essere felici”. Visto che la felicità è imprevedibile e dura un attimo, non sarebbe, piuttosto, il caso di “allenarsi a essere sereni”?
Noi adulti che abbiamo un’esperienza di vita pensiamo al passato e facciamo progetti per il futuro. Il bambino, invece, tende a vivere l’attimo presente. Per lui la somma di tanti momenti felici è la condizione del suo stato di benessere. Se la mamma sorride, fa lo stesso anche lui. Bisogna insegnargli a vedere sempre il lato positivo di tutto. L’esempio lampante è nel ritornello “Basta un poco di zucchero e la pillola va giù…”: una difficoltà è subito trasformata in un bel momento.
Fra i suoi lettori ci sono più mamme o papà, oppure la distribuzione è equa?
Le mamme sono più numerose quando parlo dei primi 3 anni di vita del bambino, perché la loro è una presenza quasi indispensabile per quell’età. Alle mie conferenze partecipano, comunque, anche molti papà e nonni.
Segno dei tempi che stanno cambiando?
Finalmente qualche uomo che non si limita a essere figlio, ma che diventa padre. In una società mediatica come la nostra, se venisse introdotta nella trasmissione tv la figura del “Tato” potrebbe contribuire ad abbattere vecchi cliché o non sarebbe ancora credibile, almeno qui in Italia?
Penso che sarebbe credibile se si presenta in maniera positiva e se è capace di fare questo
lavoro. Negli Stati Uniti ci sono parecchi insegnanti uomini che sono dei bravissimi educatori. Certo, nella fascia d’età della scuola materna potrebbe esserci una certa diffidenza, come generalmente accade nei confronti di chiunque abbia in affidamento i nostri figli.
I bambini di oggi sono sempre più sfrontati. Di chi la responsabilità?
I bambini ci copiano. Viviamo in una società in cui il rispetto per l’altro, anche con le parole, è stato abbandonato. Le comunicazioni mediatiche hanno reso tutto asettico e impersonale. Così perdiamo molto della nostra vita emotiva. E’ importante insegnare a riconoscere le emozioni, che solo lo sguardo può cogliere. Oggi, però, i ragazzi non ci guardano più in faccia. Tra chat e sms cosa passa? Non distinguono più chi contattano e chi può entrare in relazione con il loro modo di essere. Nelle scuole americane, per esempio, per insegnare a riconoscere le emozioni si fanno degli esercizi appositi, per abituare a guardare in viso chi parla.
La scuola può dare una mano alla famiglia nell’azione educativa?
Il progetto educativo non è per la scuola solo didattico, ma anche comportamentale, sociale e civile. Ben venga l’educazione anche a scuola. (m. v.)
Trentino 23/02/2012
Ndr: a proposito della Tata Lucia vorremmo ricordare che è anche un’esperta in tutte le strategie educative e comportamentali per bambini con ADHD, esperienze acquisite negli anni nel Centro di Ricerca del prof. Swanson in California. Un piccolo esempio: http://www.youtube.com/watch?v=ksZiz4Zh7hI