========= AIFAnewsletter n.190 anno IX del 22/04/2011 ======================
Notiziario sul Deficit d’Attenzione con Iperattività, disturbi e problematiche ad esso correlati, diffuso dall’Associazione Italiana Famiglie ADHD Onlus.
In questo numero:
1. EVENTI:
- ADHD: recent avances – Marsala 9 e 10 aprile
- Dislessia: La Puglia si informa – Casamassima 9 aprile
- La Dislessia tra consapevolezza ed emozioni – Messina 29 aprile
- D.S.A e ADHD: scuola e servizi, ruoli e competenze – Marsala 28-29-30 aprile
- Apprendimento, convegno sui disturbi. Congresso Airipa Cagliari 29-30 aprile
- Cicli di incontri sui DSA e ADHD – Bollate 11 aprile, 5 e 25 maggio
- Olimpiadi a Cremona, 8 maggio (evento sportivo a scopo benefico a favore dell’AIFA Onlus Lombardia)
- Nuove prospettive nell’ADHD – Roma 23 – 24 maggio
- Board of Qualification in Attention Deficit and Hyperactivity Disorder
(giornate studio) – Roma 25-26 maggio
- CAMPUS ESTIVOAIFA “Judo e avventura” – Una settimana a Prim’Alpe dal 9 al 16 luglio 2011
3. RASSEGNA STAMPA
-articoli positivi:
- Dislessico viene bocciato a scuola. Il TAR: sbagliato! – ALTOADIGE GEOLOCAL 28 MARZO
- Adhd a scuola Bimbi da curare – Prealpina 29 marzo
- Mamma piena d’amore per una figlia iperattiva – Il Gazzettino Padova 2 aprile
- Seminario su ADHD – varie testate del 7 aprile
- Altro che eterni Peter Pan. Questi giovani sono malati – Donna Moderna 8 aprile
- Iperattività, basilare il raccordo tra medici scuola e famiglia – Gazzetta del Sud 10 aprile
- Ricorso ai farmaci per i bimbi troppo impulsivi – Il Tirreno Montecatini 11 aprile
- Apprendimento tra sviluppo e abilità Serie di incontri– la Provincia di Cremona 12 aprile
- Bambini iperattivi, più strumenti alle scuole – La Nazione Firenze 17 aprile
-articoli negativi:
– Alimenti: coloranti sotto accusa in Usa, rendono bimbi iperattivi – Kronos 28 marzo 2011
– “Meno psicofarmaci, meglio altre vie” – Gazzetta di Modena 19 aprile 2011
-articoli di interesse medico:
La forza della suggestione – Internazionale 25 marzo 2011
1. EVENTI:
Vogliamo segnalare questi eventi che si sono tenuti nell’ultimo periodo.
– ADHD: recent avances – Marsala 9 e 10 aprile
temi affrontati: Lo sviluppo dell’attenzione
ADHD: cause, percorso clinico e comorbilità
La valutazione diagnostica e gli strumenti di screening
Il ruolo del pediatra
Il trattamento multimodale:psicoeducativo, cognitivo comportamentale e farmacologico
Il ruolo della terapia neuro psicomotoria
ADHD e i disturbo dell’apprendimento: il ruolo degli insegnanti
organizzato a cura del Dott. Paolo Curatolo
– Dislessia: La Puglia si informa – Casamassima 9 aprile
temi affrontati: i DSA – problemi clinici e ricadute pedagogiche
Una legge per la dislessia
I DSA nella scuola: la discalculia
Una scuola per tutti: buone prassi
Piano didattico personalizzato
Invece questi eventi si svolgeranno nei prossimi giorni:
– La Dislessia tra consapevolezza ed emozioni – Messina 29 aprile, al Palacultura Antonello
relatori: D.ssa Antonella Gagliano, NPI di Messina – Dott. Carlo Mastroenni, Avvocato, esperto di legislazione Europea sulla Dislessia, D.ssa Grazie Restuccia, presidente AID Messina
– D.S.A e ADHD: scuola e servizi, ruoli e competenze – Marsala 28-29-30 aprile
28.4: Prima sessione “Disturbi specifici dell’apprendimento: Istruzioni per l’uso”
Seconda sessione “il lavoro di rete fra scuola-famiglia-servizi-Enti del terzo settore”
Terza sessione-laboratoriale “Imparare con la dislessia: strumenti di lavoro”
29.4: Prima sessione “Deficit di attenzione e Iperattività: clinici ed insegnanti tra azione e prevenzione”
Seconda sessione “Il trattamento terapeutico multimodlale”
Terza sessione- laboratoriale
30.4: La Diagnosi ADHD – Comorbilità con DSA
“I Disturbi Specifici dell’Apprendimento: epidemiologie, percorsi diagnostici, linee per la riabilitazione”
“Il ruolo dello Psicologo dalla cura al “care”: competenze, integrazione, accettazione
“Quale destino per il bambino con ADHD?”
“Cosa usare per alunni con DSA? Materiali d’intervento e strumenti compensativi”
“La mia dislessia: un percorso ad ostacoli” (testimonianza di un universitario dislessico)
Per informazioni, iscrizione ed il programma completo rivolgersi a: arianna. matera@libero.it
O CONTATTARE LA SEGRETERIA ORGANIZZATIVA AL 320 91 79 600 (DOTT.SSA MATERA)
– Apprendimento, convegno sui disturbi. Congresso Airipa Cagliari 29-30 aprile
Dislessia, disortografia, discalculia e deficit di attenzione e iperattività (Adhd). Questi gli argomenti principali del primo congresso regionale di “Psicopatologia dello sviluppo e dell’apprendimento” promosso dalla onlus Airipa (Associazione italiana per la ricerca e l’intervento nella psicopatologia dell’apprendimento), che si svolgerà nelle aule della facoltà di Scienze della Formazione da venerdì 29 a sabato 30 aprile. Psicologi, ricercatori, neuropsichiatri, pediatri, insegnanti ed esperti di infanzia si confronteranno su temi che risultano di grande rilevanza sociale considerata l’elevata incidenza di tali disturbi e le loro conseguenze sulla formazione della personalità e sulla vita futura degli individui.
– Cicli di incontri sui DSA e ADHD – Bollate 11 aprile, 5 e 25 maggio presso la Biblioteca Pubblica in Piazza Carlo Alberto della Chiesa 30, dalle 17.00 alle 19.00
11.4: I Disturbi Specifici di Apprendimento – Dott. Emiddio Fornaro, NPI UONPIA Niguarda Milano
5.5: ADHD: aspetti clinici, diagnostici e indicazioni terapeutiche – Dott.ssa Federica Aggio, NPI UONIA San Paolo, Milano (con partecipazione dell’AIFA Onlus Lombardia)
25.5: Misure compensative ed ausili informatici per bambini con DSA – Dott.ssa Valentina Russo, Psicologa Niguarda Milano
Ingresso gratuito, iscrizione obbligatoria , per informazioni ed iscrizione contattare: info@ricreazione.org oppure bollate@ricreazione.org
– Olimpiadi a Cremona, 8 maggio (evento sportivo a scopo benefico a favore dell’AIFA Onlus Lombardia)
La sezione cremonese di AIFA Onlus Lombardia organizza per il giorno 8 maggio 2011 (domenica) un grande evento sportivo a scopo benefico dedicato ai bambini (e non solo). Per informazioni consultare il sito: www.olimpiadiacremona.org
– Nuove prospettive nell’ADHD – Roma 23 – 24 maggio, nell’Aula Brasca e Aula 610 al Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” in Largo Agostino Gemelli 8, dalle 8.30 alle 19.00
Temi affrontati da molti illustri relatori Italiano e dal Prof. Russel Barkley:
– L’ADHD e la Sindrome di Asperger
– La Genetica dell’ ADHD
– Alla ricerca di un biomarker per l’ADHD: un contributo italiano 1^ parte
– Il profilo neurocognitivo nei bambini con ADHD:l’importanza dell’assessment neuropsicologico
– Biomarcatori per ADHD: stato dell’arte e prospettive
– Le basi genetiche e biomolecari dell’ADHD
– L’Amsterdam Neuropsychological Task nell’ADHD
– Neuroimmagini con magnetoencefalografi a Attenzione, impulsività e caratteristiche dei sottotipi ADHD
– L’ADHD ed il disturbo bipolare
– ADHD e Disturbo della Coordinazione Motoria
– Il Fenotipo Bipolare nell’ADHD
– ADHD e S. delle Gambe Senza Riposo
– Valutazione della comorbidità psichiatrica in pazienti con ADHD e pazienti con ADHD e Dislessia
– Effetto dell’interazione gene-ambiente sulle problematiche attentive in una popolazione epidemiologica di adolescenti
– Evoluzione dell’ADHD e dissocialità
– Il costo socio-sanitario dell’ADHD
– Il sonno mancato del bambino ADHD: quali strategie di intervento?
– Le circolari ministeriali del MIUR sull’ADHD
– Il Registro Nazionale ADHD: i dati defi nitivi
– L’importanza delle emozioni nell’ADHD: implicazioni per la diagnosi e la terapia
– Riflessioni sulle linee guida italiane ed europee sull’ADHD: analisi critica
– L’ADHD: profili di sviluppo evolutivo
– Farmaci per ADHD e rischio cardiovascolare
– La sicurezza dei farmaci per l’ADHD: tre anni di farmacovigilanza attiva
– L’epidemiologia dell’ADHD grave
– L’Alessitimia nell’ADHD
– Disregolazione emotiva ed impulsività, due percorsi indipendenti verso il disturbo borderline di personalità: studio di una popolazione di adolescenti italiani
– Temperamento e ADHD in età scolare
– Ansia e depressione come e perché: aspetti psicodinamici dell’ADHD
– Temperamento dei genitori e nuovo Parent Training
– La psicoterapia dell’Alessitimia nel bambino ADHD
– Disprassia e ADHD: ipotesi di trattamento
– Le famiglie dei bambini con ADHD: quale intervento?
– Criticità e punti di forza di una esperienza multicentrica di Parent Training per genitori di soggetti ADHD
– Il Campus estivo “Judo e Avventura” per adolescenti con Disturbo da Deficit dell’attenzione e Iperattività
– Funzioni esecutive, disturbo del linguaggio e gli aspetti dimensionali nella Disregolazione dell’umore dei bambini ADHD
– ADHD, Temperamento e Obesità
– ADHD e metabolismo del ferro
– Fattori psicosociali e psicopatologia genitoriale nell’ADHD e nello spettro autistico
– Bambini ADHD e bambini DGS in età prescolare: confronto dei profili neurocognitivi
– ADHD e Punte Rolandiche
– ADHD in età prescolare
per informazioni, iscrizione, quote e programma completo rivolgersi a: OMEGA CONGRESSI, Roma. Tel 06 87083401 – Fax 1786049497 E-mail: info@omegacongressi.com
– Board of Qualification in Attention Deficit and Hyperactivity Disorder
(giornate studio) – Roma 25-26 maggio nell’ Aula Magna Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile “Sapienza” Università di Roma Via dei Sabelli 108 – Roma
Dalle 9.00 alle 18.30
Temi discussi:
– Etiologie dell’ADHD – Rusell A.Barkley
– La presentazione dell’ADHD: A quali bambini è necessario applicare il protocollo diagnostico per l’ADHD? – Renato Donfrancesco
– La tecnica diagnostica – Stefania Millepiedi
– ADHD: diagnosi e sottotipi – Russell A. Barkley
– La Diagnosi Differenziale e le Comorbidità – Maria Giulia Torrioli
– Ottimizzare il trattamento dell’ADHD: l’impatto della comorbidità – Russell A.Barkley
– La farmacologia dell’ADHD – Paolo Curatolo
– L’evoluzione dell’ADHD dall’età prescolare alla adolescenza – Gabriele Levi
– La neuropsicologia dell’ADHD, ruolo ed importanza – Enzo Sechi
– La terapia non farmacologica dell’ADHD – Elda Andrioli
– Le circolari ministeriali: istruzioni per l’uso – Antonio Cutolo
– Per informazioni, iscrizioni, quote e programma completo contattare: info@omegacongressi
2. CAMPUS ESTIVO AIFA “Judo e Avventura” – Una settimana a Prim’Alpe dal 9 al 16 luglio 2011:
anche quest’anno, per la terza volta, proponiamo questa speciale vacanza ai ragazzi con ADHD che non hanno mai potuto partecipare ad una vacanza con l’oratorio, alle gite scolastiche di più giorni. Il posto e le modalità sono quelle ormai consolidate degli ultimi due anni. Questa volta vogliamo dare questa opportunità ai ragazzini più piccoli, tragli 8 e i 12 anni. Come sempre il gruppo ei bambini sarà accompagnato da uno staff medico, da un gruppo di istruttori sportivi, da alcuni giovani educatori e volontari dell’AIFA Onlus. Riportiamo qui alcune notizie, ma per tutte le informazioni e l’iscrizione è bene rivolgersi direttamente a segreteria@aifa.it opp. Tel 0761.508126. Le iscrizioni si ricevono entro il 15 maggio, la conferma verrà data alla famiglia entro il 31 maggio.
Dove si svolge il Campus
Prim’Alpe, località Canzo (provincia di Como), un antico edificio ristrutturato a 700m, immerso in un parco naturale che ospita gruppi organizzati amanti della natura.
Destinatari
12 ragazzi e ragazze fra gli 8 e 12 anni compiuti, figli di associati Aifa onlus – Associazione Italiana Famiglie ADHD con diagnosi di ADHD ed eventuali comorbilità.
Enti proponenti
AIFA onlus e AIFA Onlus Lombardia in collaborazione con la Fondazione Attento, l’Associazione “Il Cerchio”, AIDAI Toscana
Obiettivo
Divertirsi, aumentare l’autostima e la fiducia in se stessi, socializzare
Programma di una giornata tipo
7:45 sveglia
8:00 – 8:30 colazione
8:45 – 10:15 judo
10:30 – 11:30 tiro con l’arco
11:45 – 12:45 arrampicata in palestra esterna
13:00 – 14,00 pranzo
15:00 – 18:30 uscita di trekking nel territorio circostante
19:00 – 19:45 attività ludiche, riunione di gruppo, quaderno
20:00 – 21:00 cena
21:15 – 22:30 raduno staff per valutazioni giornata con i ragazzi.
Inoltre si valuterà la possibilità di un pernottamento in tenda
Costi
Il costo di ¤ 500,00 a ragazzo è comprensivo di alloggio da sabato 9 luglio pomeriggio, a sabato 16 luglio mattino (il campus si conclude alle ore 12, pranzo escluso). Comprende i pasti (colazione, pranzo, merenda e cena) e il materiale d’uso per le attività. Comprende i compensi per il personale incaricato.
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RASSEGNA STAMPA:
-articoli positivi:
Dislessico viene bocciato a scuola. Il TAR: sbagliato! –ALTOADIGE GEOLOCAL 28 MARZO
BOLZANO. «Quel ragazzino non andava bocciato». Questo è quanto hanno deciso i giudici del Tar di Bolzano, presieduti dal magistrato Margit Falk Ebner. Il caso riguarda una scuola media bolzanina e un ragazzino che era stato bocciato. Alla decisione degli insegnanti i genitori del ragazzino si erano opposti certificando, grazie a una valutazione sul figlio effettuata da parte di esperti prima della bocciatura. Per questo motivo il caso è finito davanti al Tar di Bolzano. E i giudici hanno dato ragione alla famiglia bolzanina, spiegando che al ragazzo erano stati trovati «problemi di disortografia e discalculia» e la psicologa raccomandava agli insegnanti «la semplificazione degli obiettivi in tutte le discipline e l’effettuazione di un patto con la famiglia e con il ragazzo per i compiti a casa, con esercizi mirati». Secondo la famiglia, ma anche secondo i giudici del Tar, questo non sarebbe avvenuto e quindi il ragazzino non avrebbe neanche dovuto essere bocciato. La decisione degli insegnanti è stata annullata.
ALTOADIGE GEOLOCAL 28 MARZO 2011Adhd a scuola Bimbi da curare –
Prealpina Varese 29 marzo
(m.c.) – Fino a qualche anno fa questo disturbo non era conosciuto, e spesso veniva liquidato con sonore strigliate e pure con qualche scapaccione. Ma l’Adhd, cioè il disturbo da deficit d’attenzione e iperattività, è ora considerato una patologia riconosciuta a livello medico. Basti pensare che l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il disturbo interessi circa il 4% della popolazione infantile. L’Adhd è caratterizzato da forte impulsività e grande difficoltà a mantenere concentrazione e attenzione. È soprattutto nell’ambito scolastico che questi sintomi limitano la formazione di un normale sviluppo cognitivo e un’integrazione sociale positiva. Quindi è fondamentale un precoce riconoscimento del disturbo da parte di insegnanti ed educatori per realizzare un intervento mirato coordinato tra neuropsichiatri, scuola e famiglia. Proprio in questo solco s’inserisce il seminario promosso dall’associazione Aifa onlus Lombardia e Kiwanis Varese, insieme con altri partner istituzionali. L’appuntamento si terrà nell’Aula Magna dell’Università dell’Insubria di Varese in via Ravasi, nei pomeriggi di domani, del 7 e del 13 aprile, dalle 15.30 alle 17.30. L’evento ha già riscosso un grande interesse, avendo raggiunto 280 iscrizioni, di cui due terzi da operatori delle scuole primarie.
29/03/2011 La Prealpina – Ed. nazionale Pag. 9Mamma piena d’amore per una figlia iperattiva –
Il Gazzettino Padova 2 aprile
Chi scrive è mamma di un’adolescente affetto da ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) e insegnante: la mia vuol essere una testimonianza per coloro i quali credono, come genitori, di aver fallito nella propria missione, poiché incapaci di gestire figli mai fermi, svogliati, distratti, confusi, disorganizzati e inabili nel pianificare anche le situazioni più banali.
Gianni Rodari, in un suo testo dal titolo “La passeggiata di un distratto”, ben delineava l’immagine di questi bambini eternamente sbadati e incapaci di gestire un compito, anche se minimo. Il professor Barkley e il nostro emerito dottor Maschietto, nel recente convegno organizzato da Lauretta Furlan, presidente dell’associazione ASSP che tanto si sta battendo per i bambini ADHD, hanno proprio enucleato le principali difficoltà di un bambino ADHD, evidenziando che i deficit presenti non sono frutto di un contesto sociale inadeguato, ma nascono da problemi insiti in zone ben specifiche del cervello.
Anch’io scoprii per caso di cosa si trattasse e quando ciò accadde fu una liberazione, perché potevo aiutare mia figlia e fare tutto il possibile per rendere la sua vita più adeguata e serena. Purtroppo sono bambini, ragazzi caratterizzati da un’energia sopra le righe, da un eterno oblio che va a invalidare molti aspetti della loro vita: questo comporta uno stress notevole anche per i genitori, spesso messi alla prova duramente.
Gli equilibri quotidiani, già minati dal ritmo incalzante della vita di tutti i giorni, diventano in questi casi molto precari e richiedono ai genitori grande pazienza, autocontrollo e capacità di incoraggiare i figli, nonostante tutto. Sfortunatamente mia figlia non ha avuto la possibilità di ritrovare l’autostima smarrita, a causa di ripetuti insuccessi, poiché ha incontrato un’insegnante reticente, che anche di fronte all’evidenza ha perpetrato nel sua funesta missione di etichettare e annientare l’eterna “Pierina”, sempre distratta, incapace di portare a termine il suo compito e degna di essere punita perché maliziosa (così la definiva). Grazie a Dio, mio marito ed io non ci siamo arresi e, una volta imboccata la strada giusta, abbiamo lottato e sacrificato tanto (su ogni fronte: emotivo, economico, organizzativo) e possiamo dire orgogliosamente di aver raggiunto risultati di tutto rispetto.
Ogni qualvolta la nostra “Pierina” compie un passo in avanti nell’autonomia della vita, ci guardiamo negli occhi e questo basta a dirci che abbiamo fatto la cosa giusta e che tutti i sacrifici sostenuti sono valsi la pena.
Allora il mio appello è duplice: come insegnante vorrei sospingere tanti colleghi, che sicuramente operano in maniera efficace e non sono sulla falsariga della maestra citata poc’anzi, a interrogarsi con occhio meno giudicante e più disposto a pensare che forse tanti Pierini che abbiamo nelle classi nascondono dentro problemi indipendenti dalla loro volontà. Un alunno con una disabilità importante e soprattutto evidente è palese agli occhi di tutti; i bambini ADHD invece appaiono come “normali”, ma molto maleducati, “strafottenti” e poco volonterosi.
La mia voce di mamma invece si rivolge a tutti i genitori di questi bambini, che temono di uscire allo scoperto per paura di essere etichettati. A loro dico: Quali sono le giuste classificazioni? Quelle di una società ipocrita che preferisce ostentare una facciata perbenista, mascherando un vuoto di contenuti e una sostanziale incapacità a sostenere l’identità personale contro l’omologazione?
Quando alcuni colleghi mi chiedono perché paleso il mio caso, rispondo che il mio vuole essere un aiuto affinché altri bambini non abbiano a subire ciò che la mia ha dovuto sopportare. È tempo di scuotere le menti e gli animi ed è opportuno battersi.
lettera firmata
02/04/2011 Il Gazzettino – Padova Pag. 35
Seminario su ADHD – varie testate del7 aprile
Seminario su alunni difficili
Oggi alle 15.30 nell’Aula Magna dell’Università dell’Insubria seminario su «L’integrazione scolastica degli alunni con Adhd» Per informazioni: www.aifa.it
07/04/2011 QN – Il Giorno – Varese Pag. 6
Sacra Famiglia, aiutare i bambini iperattivi
Oggi, alle 17.30, presso la scuola materna Sacra Famiglia (via XI Febbraio, 78) l’associazione Santa Maddalena di Canossa propone un incontro pubblico, destinato a genitori ed educatori, sul tema:«Bambini disattenti, impulsivi, iperattivi: come riconoscerli, come aiutarli». Relatore Remo Bonardi , referente provinciale e vicepresidente regionale dell’Aifa (Associazione italiana famiglie Adhd). All’intervento introduttivo farà seguito un momento di dibattito e di confronto.
07/04/2011 La Provincia di Cremona Pag. 16
L’ iperattività dei bimbi in un convegno
PONTE. L’istituto comprensivo di Ponte nelle Alpi e l’istituto comprensivo di Puos d’Alpago, in collaborazione con l’associazione italiana famiglie ADHD (AIFA Onlus), organizzano un convegno dal titolo “Sono solo bambini vivaci?”, sul disturbo da deficit di attenzione ed iperattività.
Può accadere infatti che la vivacità del bambino venga sottovalutata, mentre invece nasconda un problema da affrontare.
A relazionare al convegno è il noto neuropatologo e pediatra Eric Dickhaus. Il convegno si terrà lunedì dalle 16 alle 18.30 al piccolo teatro “Giuseppe Pierobon” di Paiane di Ponte nelle Alpi.
L’incontro è aperto, oltre che agli insegnanti dei due istituti, ai genitori ed agli educatori interessati.
08/04/2011 Corriere delle Alpi – Ed. nazionale Pag. 17
Altro che eterni Peter Pan. Questi giovani sono malati – Donna Moderna 8 aprile
Superati i 20 anni, le insicurezze e le fragilità dell’adolescenza non si attenuano e, anzi, si aggravano. Succede. E succede che i genitori diano la colpa alla solita paura di crescere. Così, però, fanno un grave sbaglio
Marianna ha 23 anni, è stata adottata, ma ha dovuto trascorrere i primi mesi in un orfanotrofio del suo Paese, dove era in corso una rivoluzione politica. Ha avuto un’infanzia disastrosa di cui non ricorda quasi nulla. E un’adolescenza travagliata: a scuola non riusciva a concentrarsi per più di 10 minuti, aveva difficoltà a finire i compiti.
Sempre in movimento, come “attivata da un motorino”, ha avuto anche episodi di insonnia e attacchi d’ansia. Una vera tragedia per i genitori, che hanno impiegato energie e sforzi immensi per riuscire a farle prendere il diploma di maturità. Ma ora la sua situazione è addirittura peggiorata: Marianna soffre di disturbi del comportamento gravissimi, assume alcol e sostanze stupefacenti e racconta i suoi ripetuti tentativi di autolesionismo. L’ultima ferita che si è procurata è un profondo e lungo taglio sul collo.
Il coach dice che: alcuni giovani adulti di oggi in famiglia si comportano da eterni adolescenti, con le stesse insicurezze e fragilità. La bassa autostima, insieme a una forte impulsività, fa sì che questi ragazzi diventino adulti insoddisfatti o emarginati. Con una vita sociale disordinata, rapporti affettivi squilibrati ed esperienze lavorative scadenti.
Che cosa bisogna fare in una situazione del genere? Non sottovalutare la questione, liquidando certe crisi acute e sofferenze pesanti come il classico atteggiamento degli eterni Peter Pan che si rifiutano di “crescere” e andare via di casa. Escluse le patologie psichiatriche gravi, dietro alla perenne agitazione e all’abuso di stupefacenti o alcolici, potrebbe nascondersi un disagio che ha basi fisiologiche e psicologiche.
Occorre quindi, per prima cosa, affidare allo psichiatra il compito delicato di definire con certezza la diagnosi.
Io, in collaborazione con il King’s College di Londra, ho sottoposto la mia paziente a diverse valutazioni cliniche da cui ho dedotto la presenza di una sindrome particolare, il “Disturbo da deficit dell’attenzione adulto”.
Si sente parlare spesso dello stesso problema nei bambini. A volte, però, il disagio infantile anziché regredire si aggrava con l’adolescenza. E, come dimostra la storia di Marianna, può avere lati addirittura drammatici in età adulta se a una continua, indomabile, irrequietezza fisica e psicologica seguono poi comportamenti autolesivi. Uno specialista attento, però, saprà scegliere e valutare i farmaci specifici contro l’iperattività negli adulti, che agiscono in modo quasi “miracoloso” per efficacia e tempi di guarigione. Nello stesso tempo, serve anche il supporto di un bravo psicoterapeuta che aiuti il giovane a risolvere i conflitti interiori che lo inducono a farsi del male bevendo, drogandosi, o infliggendosi dei tagli.
GIORGIO MARIA BRESSA è psichiatra e docente all’Università Istituto Progetto Uomo di Roma. Ha due figli, lavora molto e sogna di prendersi un anno sabbatico per fare il viaggio della vita in Patagonia.
08/04/2011 Donna Moderna – N.15 – 13 aprile 2011 Pag. 237
Iperattività , basilare il raccordo tra medici scuola e famiglia – Gazzetta del Sud 10 aprile
Stefania Parrone Le famiglie con bambini affetti da “disturbo da deficit di attenzione e iperattività” (conosciuto anche come Adhd) si trovano a dover gestire dinamiche molto delicate e sono spesso disorientate rispetto alle strategie e ai metodi educativi da adottare per realizzare un rapporto costruttivo con il proprio figlio.
L’informazione, quindi, gioca un ruolo determinante soprattutto per migliorare la qualità della vita e ridurre, di conseguenza, la sofferenza e l’emarginazione dei bambini “iperattivi”. È quanto è emerso nel corso del 1° convegno regionale dell’Aifa sul tema “Adhd: dalla clinica, alla scuola, alla famiglia. Una sfida da vincere insieme”, svoltosi nel Palazzo storico della Provincia con il patrocinio dell’assessorato alla Pubblica Istruzione e dell’Ordine dei medici di Reggio. L’iniziativa è partita da Patrizia Stacconi, presidente nazionale Aifa, l’associazione italiana famiglie Adhd che sostiene ormai da dieci anni i nuclei familiari dove è presente questa patologia (che è disfunzionale di tipo neurobiologico, colpisce circa il 4% della popolazione pediatrica e presenta tra i sintomi principali disattenzione, iperattività e impulsività), mediante una rete di genitori referenti nelle varie province e regioni italiane che si rendono disponibili all’ascolto (tra questi l’insegnante roccellese Beatrice Ursino, referente per la Calabria). Il convegno è stato organizzato dall’Aifa in collaborazione con l’associazione “Ecopoiesis” di Reggio, presieduta dalla dott.ssa Giovanna Campolo, neuropsichiatra infantile (responsabile dell’unità operativa di Npi dell’Asl 5), che insieme ai genitori si è battuta perché ci fossero centri specifici nella cura dell’Adhd in Calabria e si capisse l’importanza della diagnosi. I lavori, articolati in due sessioni e moderati dalla dott.ssa Caterina Coluccio, neuropsichiatra infantile di Roccella, hanno registrato i contributi di diversi specialisti in campo medico e docenti nonché le testimonianze dirette dei genitori. Tra i professionisti hanno preso parte ai lavori: Stacconi, Coluccio, Hyerace, Siclari, Curia, Trombetta, Alvaro, Gagliano, Nicolò, Filippello, Germanò, Pachì, Giordano, Praticò, Campolo. I vari interventi hanno messo a fuoco aspetti come l’eziologa della malattia, i sintomi, l’importanza della diagnosi precoce alla quale tutti i bimbi hanno diritto, i trattamenti comportamentali e farmacologici, l’importanza del trattamento multimodale che si attua con la collaborazione attiva di famiglia, scuola e terapisti, il ruolo terapeutico della famiglia, le strategie educative didattiche utilizzate dall’insegnante di sostegno con le docenti di classe; l’integrazione scolastica degli allievi con disabilità dal punto di vista legislativo. Il convegno ha registrato una folta partecipazione di pubblico, tra cui diversi docenti di sostegno, insegnanti, pedagogisti, psicologi, assistenti educative.
10/04/2011 Gazzetta del Sud Pag. 37
Ricorso ai farmaci per i bimbi troppo impulsivi – Il Tirreno Montecatini 11 aprile
GIAN UGO BERTI
I segni iniziali della malattia sono sfumati. Di solito insorgono prima dell’età scolare, con bambini particolarmente vivaci ed attivi, impulsivi, incapaci a concentrarsi. Una certa vivacità è normalmente tipica di questa fascia d’età, ma per circa 20mila casi in Toscana si deve parlare di Adhd, disturbo da deficit d’attenzione ed iperattività, una malattia di tipo neurobiologico ad origine genetica.
È il messaggio che è emerso, in uno specifico convegno, dall’esperienza dell’istituto “Stella Maris” del Calambrone. Solo l’1,3% riceve una diagnosi. Ambito difficile sono scuola e società: si alzano continuamente dal loro posto, non riescono a svolgere i compiti, cambiano banco, classe ed anche scuola. Scarso il profitto e non facile il rapporto con altri. Analoghi ostacoli scaturiscono negli allenamenti sportivi, al catechismo, ai campi scout, ecc. I genitori assistono spesso impotenti alla sofferenza dei loro figli, sovente per una ritardata diagnosi. Anche nel rapporto di coppia lo stress dell’assistenza può far emergere,fra i genitori, tensioni negative.
Una delle iniziative promosse dall’Associazione Italiana Famiglie Adhd (www.aifa.it) è il “parent training”, un percorso con incontri di gruppo in cui s’affrontano le tematiche più complesse. Percorso cui associare, caso per caso, scelte farmacologiche. Come primo intervento, secondo Alessandro Zuddas, dell’Università di Cagliari, è necessario comunicare a genitori ed insegnanti il significato della malattia con interventi educativi, comportamentali e psicologici. A giudizio di Claudio Mencacci, dell’ospedale “Fatebenefratelli” di Milano, «un caso di Adhd trascurato nell’infanzia può portare, nell’adolescenza e nell’età adulta, a complicazioni quali tossicodipendenza ed alcolismo, ad esordi di disturbo bipolare, grave disadattamento sociale e relazionale e questo rappresenta un fattore di rischio ancor oggi sottovalutato nel nostro Paese».
11/04/2011 Il Tirreno – Montecatini Pag. 4
Apprendimento tra sviluppo e abilità Serie di incontri– la Provincia di Cremona 12 aprile
Il Soroptimist International d’Italia – Club di Cremona -, l’Azienda Istituti Ospitalieri di Cremona e l’Aifa Onlus Lombardia, in collaborazione con Servimpresa organizzano tre incontri per docenti di ogni ordine e grado sui disturbi di sviluppo e le abilità di apprendimento in età evolutiva. La partecipazione agli incontri è gratuita ed è possibile l’iscrizione ad uno o più seminari. Al termine sarà rilasciato un attestato di partecipazione. L’iscrizione si intende perfezionata con la compilazione e l’invio della scheda di adesione e deve pervenire via e-mail a servimpresa@cr.camcom. it o via fax al numero 0372 490322 entro oggi. Gli incontri si terranno presso la sala Maffei della Camera di Commercio. Il primo incontro sarà giovedì: dalle 14,30 alle 17,30 si dibatterà di ‘Disturbo da deficit di attenzione e iperattività’ con i medici Daniele Arisi – ‘I rapporti tra neuropsicologia e comportamento’ -, Patrizia Galli – ‘Le ricadute sull’apprendimento’ – e Remo Bonardi – ‘L’ADHD oggi in Italia’ -.
12/04/2011 La Provincia di Cremona Pag. 17
Bambini iperattivi, più strumenti alle scuole – La Nazione Firenze 17 aprile
NON STANNO mai fermi, nemmeno quando sono a tavola. E non riescono neanche a partecipare ai giochi, perché incapaci di aspettare il loro turno. Sono i bambini ‘iperattivi’. Ma ciò non significa che abbiano un ritardo mentale. Anzi, in molti casi questi piccoli sono intelligentissimi. È ampia la gamma dei quadri clinici derivanti dall’Adhd, sindrome da iperattività e deficit di attenzione, di cui s’è parlato ieri nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio durante il convegno ‘Attenzione e disattenzione: dalle basi neurofisiologiche ai modelli di intervento a scuola’, organizzato da Aidai, Associazione italiana disturbi dell’attenzione e iperattività, insieme al Comune di Firenze, con la collaborazione di Giunti Scuola.
Circa l’1% dei bambini è affetto da questo disturbo, che può essere curato solo con «interventi multimodali», ovvero che prevedono il coinvolgimento in primis della famiglia e della scuola, chiamata a supportare i genitori nel non facile compito di aiutare il figlio a darsi delle regole. Solo nei casi più difficili si arriva al trattamento farmacologico.
Torna alla mente lo scandalo scoppiato negli Usa a causa di un abuso di Ritalin. «In Italia siamo al riparo da simili rischi», assicura la presidente toscana Aidai Sara Pezzica. Questo perché quando i farmaci per curare l’ iperattività sono stati legalizzati anche nel nostro Paese, in contemporanea sono nati dei centri ai quali è demandata la certificazione di questi bimbi. «Strutture che fanno da filtro. È solo attraverso di esse che viene fatta la prima prescrizione dei farmaci», sottolinea Pezzica.
«Un disagio che rappresenta una zona grigia all’interno delle nostre scuole. Di qui la necessità di dotare gli insegnanti degli strumenti adeguati», le parole dell’assessore Rosa Maria Di Giorgi. «Alla base di questo disturbo c’è un danno neurologico», aggiunge Giuseppe Cossu, professore ordinario di Neuropsichiatria infantile all’Università di Parma. I bambini affetti da Adhd possono, da grandi, sviluppare atteggiamenti aggressivi. E quindi trasformarsi in bulli o addirittura cadere nel tunnel delle tossicodipendenze. Ma se s’interviene correttamente e per tempo il disagio può essere limitato. E anche un bimbo che soffre di Adhd può «migliorare enormemente le proprie condizioni di vita», assicura Cossu. Elettra Gullè
17/04/2011 QN – La Nazione – Firenze Pag. 7
-articoli negativi:
Alimenti: coloranti sotto accusa in Usa, rendono bimbi iperattivi – Kronos 28 marzo 2011
Roma, 28 mar. (Adnkronos Salute) – Cibi colorati sotto accusa. Dolciumi, succhi di frutta, yogurt in technicolor, studiati in modo da colpire la parte del nostro cervello che dice ‘gnam’, hanno un loro lato oscuro: secondo un numero crescente di studi, causerebbero problemi comportamentali e deficit d’attenzione nei piccoli consumatori. Tanto che un comitato d’esperti della Food and Drug Administration, l’agenzia Usa dei farmaci e degli alimenti, comincerà mercoledì una revisione delle ricerche sugli effetti dei coloranti artificiali, seguendo l’esempio europeo. Con un clamoroso ritorno sui suoi passi, infatti, la scorsa settimana la Fda ha pubblicato un rapporto che evidenzia l’influenza dei coloranti sintetici su alcuni bambini. L’agenzia dovrebbe prendere posizione, invoca un editoriale sul Washington Post: permettere l’uso di queste sostanze – si sottolinea – viola il mandato stesso della Fda, proteggere i consumatori da prodotti non sicuri. Ed è in conflitto con la sua missione di prendere provvedimenti nei confronti degli alimenti processati in modo da “apparire migliori o di maggior valore” rispetto a quello che sono realmente. Gli scaffali dei supermercati sempre più colorati e invitanti. In particolare negli store degli Stati Uniti, ma ormai anche in Italia, spiccano caramelle in technicolor, cornflake policromi, succhi di frutta con tutte le sfumature dell’arcobaleno. Sono ormai così diffusi da sembrare normali. A volte quasi naturali. E il processo non riguarda più solo dolciumi o snack, ma anche verdure sott’aceto, condimenti per l’insalata, arance. Le preoccupazioni per gli alimenti colorati industrialmente affondano molto indietro nel tempo. Nei primi anni ’90 la Fda e gli scienziati canadesi concludono che il rosso 40 e il giallo 5 e 6, i più usati per ‘accendere’ i cibi, sono contaminati con sostanze simili a cancerogeni umani. E nonostante diversi prodotti debbano il loro aspetto invitante a cinque coloranti usati insieme, neanche oggi è stato studiato e testato il potenziale effetto cancerogeno di queste combinazioni, sottolineano gli scienziati nell’editoriale sul Washington Post. In cinquant’anni, negli States la produzione procapite di coloranti alimentari si è quintuplicata. I bambini ne consumano sempre di più. Mentre gli allergologi evidenziavano nutriti timori nei confronti del giallo 5, parallelamente psichiatri e insegnanti hanno notato un aumento di problemi di comportamento e deficit d’attenzione. Nel 2004 uno studio rivela che i bimbi iperattivi che consumano coloranti, lo sono molto di più degli altri. La Gran Bretagna ha sollecitato i produttori a non usare 6 sostanze ‘sotto accusa’, il Parlamento europeo ha imposto in questi prodotti la presenza di un’etichetta sugli “effetti avversi” che i coloranti artificiali possono avere “sul comportamento e l’attenzione dei bambini”. Mettere al bando queste sostanze, fatte apposta per manipolare la percezione dei consumatori – sottolineano gli esperti – non significa rendere grigia la tavola: si possono usare, e si comincia a farlo, diversi coloranti naturali, estratti dalle piante, altrettanti vividi di quelli artificiali, ma senza gli effetti nocivi.
28/03/2011 06:10 ADN Kronos Sito Web
Ndr: periodicamente leggiamo queste notizie ma ancora ad oggi non sembra ci sia una vera conferma scientifica del fatto che i vari coloranti possano o no peggiorare i sintomi di iperattività. Ma al di là di questo il buon senso di genitori ci dovrebbe far scegliere cibi sani che contengano meno additivi possibili per i nostri figli e per noi stessi.
“Meno psicofarmaci, meglio altre vie” – Gazzetta di Modena 19 aprile 2011
Il dottor Maurizio Montanari: la psichiatria assegna troppe etichette Da questa sera un ciclo di incontri sugli approcci alternativi al disagio – Sono classificate come patologie semplici sfumature del nostro essere o certi stati d’animo”
La psicoanalisi come chiave di interpretazione e superamento dei disagi legati alla società contemporanea, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’uso degli psicofarmaci e di evitare che «le caratteristiche proprie del nostro essere persone finiscano per essere etichettate tutte come malattie» dice il dottor Maurizio Montanari. È l’obiettivo dichiarato del centro multidisciplinare di psicoanalisi applicata LiberaParola, promotrice di una serie di incontri che iniziano oggi.
La rassegna di incontri si apre questa sera (Sala Pucci, via Canaletto 108, ore 20.30) con un dibattito dal titolo “Il sintomo non è la malattia” al quale presenzieranno Maurizio Montanari, psicoterapeuta di LiberaParola, e il professor Gian Paolo Guaraldi docente emerito di psichiatria all’università di Modena. «Ciò che sta alla base del nostro lavoro è la convinzione che non necessariamente avere un sintomo significa essere malati – spiega Montanari – Oggi purtroppo si tende a farmacologizzare all’eccesso gli individui e a classificare le tante e diverse caratteristiche delle persone come vere e proprie malattie.
Basti pensare alla nuova edizione del Dsm, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, che sta per uscire, dove vengono classificate come patologie semplici sfumature del nostro essere o gli stati d’animo che animano la nostra esistenza». La seconda serata è prevista per il 26 aprile, “Le trappole del panico” dove insieme a Montanari ci sarà Sebastiano La Spina della onlus Lidap, la Lega che si occupa degli attacchi di panico.
«Oggi si impedisce all’angoscia di trovare il suo giusto posto nella nostra vita – aggiunge Montanari – l’attacco di panico è sovradiagnosticato proprio perchè si tende a definire tale ogni segnale di disagio o di angoscia, che meriterebbe invece di essere affrontato, approfondito e “metabolizzato” dalla persona. Si preferisce schiacciare il problema con un farmaco, anzichè affrontarlo in maniera completa e multidisciplinare come andrebbe fatto».
Il 10 maggio sarà la volta delle cosiddette “Nuove patologie” e relatore sarà Luca Poma, giornalista portavoce della campagna “Giù le mani dai bambini” che si batte da anni contro l’etichettatura «di cui sempre più spesso sono vittima i bambini» prosegue Montanari. «Basti pensare ai numeri spropositati delle diagnosi di Adhd, la sindrome da iperattività e deficit dell’attenzione, che classifica come malati i bambini che si comportano come…bambini, peraltro con modalità ritenute da più parti troppo opinabili. Negli Stati Uniti la somministrazione di psicofarmaci ai bimbi ha raggiunto livelli allarmanti; questo approccio, per noi, è un punto di accesa discussione». Il 24 maggio il titolo della serata sarà “Corpi maschili e figure femminili”, con la partecipazione della dottoressa Laura Dalla Ragione, referente scientifico del ministero della salute per un progetto dedicato ai disturbi del comportamento alimentare. «Tali disturbi sono diffusissimi tra le donne, dai 12 ai 25 anni soprattutto, ma si stanno diffondendo velocemente anche tra gli uomini – spiega ancora Montanari – e riteniamo anche in questo che sia necessario un approccio multidisciplinare». Le ultime due serate saranno l’1 e il 14 giugno e saranno dedicate rispettivamente ai disturbi mentali dei migranti e alle angosce degli stessi medici di medicina generale.
(cl.be.) 19/04/2011 Gazzetta di Modena – Ed. nazionale Pag. 19
Ndr:per quanto riguarda la sessione relativa all’ADHD, possiamo evitare ogni commento, noi genitori di figli “malati di ADHD”…. Ma varrebbe lo stesso la pena di confrontare la situazione Italiana con paesi Europei e non con i soliti Stai Uniti dove tutto è all’eccesso! Inoltre da tempo l’approfondimento diagnostico dell’ADHD si basa su un intervento multidisciplinare e multimodale.
-articoli di interesse medico:
La forza della suggestione – Internazionale 25 marzo 2011
è stato dimostrato che in alcuni casi i placebo funzionano altrettanto bene dei farmaci. Ma è lecito che un medico li prescriva? E se il paziente sa di prendere un placebo?
Christie Aschwanden, Slate, Stati Uniti
Adrian Sandler fa il pediatra in un ambulatorio di Asheville, in North Carolina, dove spesso cura i bambini con la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd). Molti genitori sono preoccupati per gli effetti a lungo termine degli stimolanti, la terapia standard del disturbo, ma quando i bambini li interrompono o li riducono spesso i sintomi diventano incontrollabili. Alcuni anni fa, quindi, Sandler ha deciso di sostituire una parte della terapia con un placebo. Abbinando allo stimolante una capsula verde e bianca priva di princìpi attivi sperava di innescare una reazione condizionata, proprio come il Nobel russo Ivan Pavlov aveva fatto con i suoi cani.
Molti medici prescrivono placebo al posto dei farmaci. In un sondaggio pubblicato negli Stati Uniti nel 2008 è emerso che oltre il 46 per cento dei 679 medici intervistati li prescrive regolarmente, in genere sotto forma di farmaci relativamente innocui che non hanno effetti sul disturbo trattato. Gli esperti di bioetica non approvano questi inganni, perché rischiano di compromettere il rapporto di fiducia tra medico e paziente, ed è per questo che l’American medical association vieta il ricorso ai placebo senza il consenso del paziente. Sandler, però, dice fin da subito ai pazienti, e ai loro genitori, che stanno assumendo un placebo, con la promessa che può controllare i sintomi proprio come la dose intera, ma con meno effetti collaterali.
Ha testato la sua idea su 99 bambini divisi in tre gruppi. Il primo gruppo ha continuato a prendere la dose normale di farmaco, il secondo la metà della dose ottimale e il terzo mezza dose di farmaci e un placebo. I ricercatori avevano spiegato ai genitori e ai bambini, tra i sei e i dodici anni, che il placebo non conteneva princìpi attivi. Dopo otto settimane i sintomi dell’Adhd sono peggiorati nei bambini che assumevano solo la mezza dose, mentre sono rimasti stabili negli altri due gruppi. Manipolazioni sincere.
Lo studio sull’Adhd, pubblicato nel 2010, non è l’unico che dimostra i benefici dell’uso dei placebo prescritti senza dire che siano veri farmaci. Un trial clinico pubblicato a dicembre su PlosOne ha rilevato che i pazienti con la sindrome dell’intestino irritabile (Ibs) trattati con placebo per tre settimane e a cui era stato detto che le pillole erano “fatte di una sostanza inerte come lo zucchero” hanno ottenuto un maggiore miglioramento dei sintomi rispetto ai pazienti non trattati. L’efficacia del placebo in questo studio, anzi, è stata pari a quella di altri farmaci usati per curare il disturbo. Pur sostenendo che i cosiddetti “placebo aperti” non si basano sull’inganno, Sandler e Ted Kaptchuk, principale autore dello studio della sindrome dell’intestino irritabile, ricorrono comunque a un trucco. Un medico che usa un placebo aperto è come un mago. Si sa che il trucco c’è, ma il numero funziona lo stesso grazie a una sottile forma d’inganno. Ai bambini dello studio sull’Adhd è stato detto che “mente e corpo operano insieme in modi interessanti e a volte i placebo funzionano, ma nessuno sa perché”, mentre alle persone affette da Ibs è stato detto che i placebo “negli studi clinici producono un significativo miglioramento dei sintomi tramite i processi di autoguarigione mente-corpo”. Tuttavia anche queste “manipolazioni sincere” sollevano questioni etiche. È vero, i dati sull’Adhd e sull’Isb dimostrano che un paziente può trarre benefici da un placebo. Ma potrebbe trarne di più chiedendogli di pagare un extra, perché gli studi dimostrano che i placebo costosi funzionano meglio di quelli economici. E i placebo più invasivi, come le iniezioni, hanno più effetto di pasticche e unguenti.
E allora perché non un intervento chirurgico fasullo? Almeno uno studio ne ha dimostrato l’efficacia. Giudicare l’etica di un trattamento placebo solo in base al grado d’inganno trascura sfumature essenziali. I placebo potrebbero avere un ruolo importante, ma ci sono molte domande a cui bisogna rispondere prima che diventino un trattamento standard.
25/03/2011 Internazionale – N.890 – 25 marzo 2011 Pag. 104