========= AIFAnewsletter n. 184 anno VIII del 31/10/2010 ==================
Notiziario sul Deficit d’Attenzione con Iperattività, disturbi e problematiche ad esso correlati, diffuso dall’Associazione Italiana Famiglie ADHD Onlus.
In questo numero:
1. EVENTI:
– MASTER BIENNALE DI SPECIALIZZAZIONE IN Pedagogia Clinica – 30 ottobre 2010
– Manifestazione “Salone dello studente” – Cremona 4-5/11/2010
– IV Conferenza internazionale OIIJ “Sviluppo dei sistemi di giustizia giovanile integrati: approcci e metodologie relative alla salute mentale ed all’uso di droghe”, Roma 9-10 Novembre 2010
– II Congresso Internazionale:NUOVE PROSPETTIVE NELLA PSICHIATRIA DELL’ETA’ EVOLUTIVA – Roma 11-12/11/2010
– V CONVEGNO NAZIONALE AIFA ONLUS – INTERNATIONAL JOINT CONFERENCE ADHD EUROPE – AIFA ONLUS,”LE MOLTE FACCE DELL’ADHD” ROMA, 26 FEBBRAIO 2011
– III Congresso mondiale sull’ADHD: DALL’INFANZIA ALL’ETA’ ADULTA– Berlino, Germania – 26-29/05/2011
2. COMUNICATO STAMPA AIFA ONLUS: ADHD la causa è genetica (studio Lancet)
3. IL MUTUO AIUTO – che cos’è e gli incontri organizzati dai nostri referenti
4. PARENT TRAINING a Roma
5. L’ANGOLO DEI LIBRI:
– “Largo Arrivo Io” – Erickson
6. FORMAZIONE:
– ERICKSON – CORSI ONLINE NOVEMBRE 2010
– CENTRO OIDA – Il Metodo LESF – Lettura e Scrittura Facile
7. RASSEGNA STAMPA:
articoli per riflettere:
– Scuole come ospedali: non più somari ma malati (Il Giornale)
articoli SI:
– Settimana Europea: Consapevolezza dell’ Adhd
– La causa dell’ Adhd ? “Questione di geni”
– Occhio ai bimbi iperattivi, rischiano di diventare tossicodipendenti
– Mio figlio è molto vivace o iperattivo?
– Sesso disturbato potrebbe celare disturbi psichiatrici nei giovani
– Deficit d’attenzione : insieme insegnanti, medici e famiglie
articoli NO:
– scienza salute: La grande truffa degli psicofarmaci
articoli di interesse vario:
– Il Tar del Lazio conferma: la riduzione dell’orario negli istituti tecnici è illegittima
1. EVENTI:
Master Biennale di Specializzazione in Pedagogia Clinica – 30 ottobre 2010:
Perfezionamento Annuale sui DSA
Perfezionamento Annuale sul Colloquio Clinico ad Orientamento Gestaltico
Perfezionamento Annuale sulla Sindrome a Spettro Autistico
Perfezionamento Annuale sulla Sindrome ADHD
le iscrizioni sono aperte, rivolgersi a: Info segreteria : +39 081 682328 – info[at]centrooida.it – l’aula magna del Liceo Scientifico “Aselli” www.centrooida.it
Manifestazione “Salone dello studente” – Cremona 4-5/11/2010:
nell’Aula Magna del Liceo Scientifico “Aselli” si svolge anche quest’anno l’ormai consueta manifestazione che coinvoige l’ambiente scolastico e non della provincia di Cremona. Gli appuntamenti sono:
– 4 novembre dalle 14,30 alle 17,30 – Titolo: L’ADHD, le condizioni associate e le ricadute sui processi di apprendimento. Contenuti: L’incontro affronta il problema dell’ADHD quando al disturbo primario si associano altri disturbi quali le DSA, i disturbi del comportamento etc., con importanti ricadute sulla gestione del soggetto e della classe.
– 5 novembre dalle 14,30 alle 17,30 – Titolo: L’ADHD dal bambino piccolo all’età scolare: una prospettiva evolutiva. Contenuti: L’incontro sviluppa il tema della diagnosi precoce e dei segnali predittivi dell’ADHD, in modo da permettere agli insegnanti di seguire proficuamente il bambino nel passaggio delicato dalla Materna alla Primaria.
A cura dell’AIFA Onlus Lombardia, referente per Cremona Remo Bonardi
– IV Conferenza internazionale OIIJ “Sviluppo dei sistemi di giustizia minorile integrati: approcci e metodologie relative alla salute mentale ed all’uso di droghe”, Roma 9-10 novembre 2010
Organizzato dall’Osservatorio Internazionale della Giustizia Minorile, nel Auditorium del Massimo, in Via Massimiliano Massimo, 1 Roma.
per informazioni ed iscrizione consultare http://www.oijj.org/roma2010_fr.html o scrivere a roma2010[at]oijj.org
Gli argomenti trattati:
– Studi sulla situazione dei minori con disturbi mentali in conflitto con la giustizia o in relazione al consumo di droghe
– Risposta del sistema di giustizia giovanile di fronte alle infrazioni dei minori che soffrono di disturbi mentali
– Delinquenza minorile legata al consumo di droghe: il profilo dei minori e l’analisi dei percorsi per la loro integrazione sociale
– Disturbi mentali, consumo di droghe e giustizia miinorile: aspetti etici, deontologici e buone pratiche
– La relazione tra la giustizia minorile ed i servizi della Salute: necessita di sviluppare percorsi speciali
– Sviluppo di politiche e normative: interfaccia dei sistemi
– 2° Congresso Internazionale:NUOVE PROSPETTIVE NELLA PSICHIATRIA DELL’ETA’ EVOLUTIVA – Roma 11-12/11/2010
Casa La Salle – I.C.J.M. Via Aurelia 472 – Roma
organizzato da: Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”, Università Cattolica del Sacro Cuore, Ospedale “Sandro Pertini” U. O. C. Neurospichiatria infantile
Segreteria Scientifica Dott. Renato Donfrancesco
Ospedale “Sandro Pertini” U.O.C. Neuropsichiatria infantile ASL Roma B – Roma
Prof.ssa Maria Giulia Torrioli
Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” Università Cattolica del Sacro Cuore – Roma
Dott.ssa Maria Grazia Melegari
Presidio “La Scarpetta” ASL Roma A – Roma
Prof. Enzo Sechi
Università degli Studi dell’Aquila – L’Aquila
Segreteria Organizzativa Omega congressi per le iscrizioni: info[at]omegacongressi.comel
I temi trattati:
w ASPETTI MEDICO-BIOLOGICI DELLA DISLESSIA:
w PSICOPATOLOGIA IN ETÀ PRESCOLARE:
w ASPETTI MEDICO-PEDIATRICI IN PSICHIATRIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA:
w LA PSICOFARMACOLOGIA IN ETÀ EVOLUTIVA:
w L’ALESSITIMIA IN ETÀ EVOLUTIVA:
w TEMPERAMENTO E PERSONALITÀ:
5°Convegno nazionale AIFA Onlus – International Joint Conference ADHD Europe – AIFA Onlus:
“LE MOLTE FACCIE DELL’ADHD” ROMA, 26 FEBBRAIO 2011
Per la prima volta l’AIFA Onlus organizza un convengo internazionale in collaborazione con l’Associazione Europea ADHD-Europe.
L’evento si svolgerà nel Salesianum, Via della Pisana, 1111 a Roma.Sarà disponibile la traduzione simultanea
Moderatore è il Dott. Renato DONFRANCESCO;Neuropsichiatra Infantile
Programma e relatori:LE MOLTE FACCE DELL’ADHD
Benvenuto da parte dei Presidenti AIFA Onlus, Patrizia STACCONI ADHD-Europe, D.ssa Myriam MENTER, saluti delle Autorità
“Bilancio di tre anni di attività del Registro Italiano dell’ADHD: luci e ombre sul ruolo del pediatra di famiglia nell’individuazione del problema” – Dott. Pietro PANEI, Istituto Superiore della Sanità
“Circolari Ministeriali del MIUR sull’ADHD” – Dott. Antonio CUTOLO, Direzione Generale dello Studente, ufficio 6°, Ministero Istruzione Università e Ricerca
“Che cos’è l’ADHD?” Introduzione e definizione dell’ADHD – Dott. Eric W. DICKHAUS, ricercatore Fondazione Attento, Neuropatologo
“Diagnosi differenziale dell’ADHD” incluso “Come distinguere l’ADHD da altri disturbi emozionali e comportamentali” e “Spiegazione del DSM V e le novità rispetto al DSM IV” Dott. Amaia HERVAS ZUNIGO, Psichiatra Infantile, Spagna
“Le Comorbilità dell’ADHD riguardo i molti tipi di comorbilità e la loro prevalenza con particolare attenzione al Disturbo della Condotta nell’Adolescenza ed il Rischio al Comportamento Deviante o criminale” (Alcool, droghe, disturbi alimentari….) Dott. Georgios DERMATIS, Psichiatra , Grecia
“Le terapie farmacologiche dell’ADHD” Prof. Alessandro ZUDDAS, Neuropsichiatra Infantile, Italia
“Le Terapie comportamentali” descrizione delle corrette terapie, delle terapie di gruppo, delle linee guida NICE, Parent Training, Childs Training, Teacher Training, con accenno alle “Abilità Sociali dall’infanzia all’età adulta” e alle corrette terapie complementari includendo le strategie scolastiche e a casa per i compiti con particolare attenzione al supporto per un successo scolastico di bambini e adolescenti con AD(H)D e/o Disturbi di apprendimento, compreso quelli con elevato QI – Dott. Geir ØGRIM, Neuropsicologo, Norvegia
“ADHD negli adulti” Depressione, Disturbo Bipolare, Relazioni e Intimità, Terapie, Coaching.comprese le difficoltà di mantenersi un posto di lavoro…Dott.ssa Johanna KRAUSE, Neurologa e Psichiatra, Germania
“ADHD nelle ragazze e donne” Identificazione dell’ADHD nelle ragazze e nelle donne – come identificare gli estremi di ansia ed emozione – la prevalenza del tipo disattento nei maschi come nelle femmine, comerisolvere i problemi della vita quotidiana (depressione, gestione di casa e famiglia, relazioni con i figli ed il partner, disturbi alimentari….Dott.ssa Sandra KOOIJ, Psichiatra, Olanda
3°Congresso mondiale sull’ADHD: DALL’INFANZIA ALL’ETA’ ADULTA– Berlino, Germania – 26-29/05/2011
Organizzato dalla Federazione mondiale dell’ADHD
per informazioni, iscrizione e programma consultare: http://www.adhd-congress.org
2. COMUNICATO STAMPA AIFA ONLUS: ADHD la causa è genetica (studio Lancet):
ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività): la causa è genetica
La conferma arriva da uno studio dell’Università di Cardiff, pubblicato su Lancet
13 ottobre 2010 – L’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder ovvero Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) ha origini genetiche. Ad annunciare l’importante scoperta è un équipe britannica di ricercatori dell’Università di Cardiff, che ha condotto un vasto studio clinico su 366 bambini affetti da ADHD di età compresa tra i 5 e i 17 anni, i cui dati sono stati confrontati con quelli di 1.047 bambini sani.
Secondo i risultati dello studio, pubblicato dall’autorevole rivista scientifica Lancet, il disturbo è riconducibile a differenze riscontrabili nel cervello dei bambini affetti da ADHD. Le differenze sono provocate da segmenti del Dna duplicati o mancanti. La sovrapposizione principale, secondo il Lancet, è stata identificata in una particolare regione sul cromosoma 16, già implicata nella schizofrenia e in altri disturbi psichiatrici.
Alla luce di questi risultati, i ricercatori britannici hanno formulato nello studio alcune importanti conclusioni: da un lato, le evidenze raccolte indicano come la genetica, e nello specifico le mutazioni o duplicazioni cromosomiche, devono essere considerate ambiti prioritari nella ricerca sul disturbo ed essere oggetto di future investigazioni; dall’altro, la conferma dell’esistenza di origini genetiche alla base dell’ADHD concorre a confutare l’ipotesi che il distrubo possa essere considerato un semplice costrutto sociale.
“I risultati di questo studio, pubblicati su una delle più autorevoli riviste di medicina, rappresentano un significativo avanzamento per la ricerca scientifica nell’ambito delle neuroscienze e offrono un’ulteriore conferma rispetto all’origine neurobiologica dell’ADHD, disturbo che in Italia si stima avere una prevalenza attorno al 2-3%.”– commenta il Prof. Paolo Curatolo, Primario della Clinica di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento Neuroscienze, Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
La notizia è stata accolta favorevolmente anche dall’Associazione Italiana Famiglie ADHD, AIFA Onlus: “Noi genitori e familiari di bambini ADHD ci auguriamo che questa importante scoperta possa avere un ruolo significativo non solo sotto il profilo scientifico, dove può contribuire ad aprire nuovi orizzonti sul fronte della ricerca clinica e dello sviluppo di terapie sempre più efficaci, ma anche sotto il profilo socio-culturale: esiste infatti uno stigma legato all’ADHD e al suo riconoscimento come vero e proprio disturbo, contro il quale siamo costretti a confrontarci quotidianamente”. – commenta Patrizia Stacconi, Presidente di AIFA Onlus. “Studi autorevoli come quello dell’Univeristà di Cardiff offrono evidenze scientificamente provate che l’ADHD è un disturbo reale, di natura neurobiologica, dovuto a disfunzioni cerebrali. E come tale va affrontato, diagnosticato e trattato.” – aggiunge Stacconi – “Certamente questa scoperta non esclude la necessità di una rete protettiva costituita da genitori, insegnanti e clinici esperti che aiutino il bambino a superare gli scogli più ardui del disturbo e a migliorare la qualità della sua vita.”
Occorre specificare che l’individazione di fattori genetici all’origine dell’ADHD non esclude che vi siano anche altri fattori correlati e di natura non genetica, che possono concorrere a determinare l’insorgenza del disturbo. “L’eziologia dell’ADHD è ampia e complessa. Se è vero che può esistere una predisposizione genetica a sviluppare il disturbo, e questo studio inglese come altra letteratura scientifica raccolta sul tema sembrano dimostrare, non va dimenticato che allo sviluppo dell’ADHD possono concorrere anche fattori di natura ambientale (per esempio un’esposizione intrauterina ad alcool e nicotina o una nascita prematura)” – spiega Paolo Curatolo.
L’ADHD rappresenta uno dei disturbi psichiatrici più comuni nei bambini. Si carattarezza per un marcato livello di disattenzione e una serie di comportamenti che denotano iperattività e impulsività, più seri e frequenti di quanto tipicamente venga osservato in individui ad un livello paragonabile di sviluppo. I bambini affetti da ADHD non riescono a controllare le loro risposte all’ambiente, sono disattenti, iperattivi e impulsivi, fino a compromettere la loro vita di relazione e scolastica. La diagnosi, lenta e complessa, deve rispondere a criteri condivisi dalla comunità scientifica internazionale, quali l’ICD-101 e il DSM IV2 e si basa prevalentemente sull’osservazione clinica del bambino, sull’integrazione di informazioni raccolte nei vari contesti di vita e sull’esecuzione di esami, necessari per la diagnosi differenziale.
Completata la diagnosi” – continua Paolo Curatolo – “il primo intervento consiste nel comunicare e spiegare alla famiglia cosa significa avere l’ADHD. E’ necessario comunicare anche con gli insegnanti per aiutarli a comprendere le difficoltà e i punti di forza, che spesso non sono pochi, del bambino ADHD”. “L’intervento terapeutico per un bambino ADHD”– concludeCuratolo – “deve essere accuratamente personalizzato. Prevede una terapia multimodale e cioè una combinazione di interventi medici, educativi, comportamentali e psicologici sul bambino e sui genitori (Parent Training), a cui può essere associata, nelle forme più importanti e se ritenuto necessario, una terapia farmacologica”.
Sintesi dei risultati dello studio: “Rare chromosomal deletions and duplications in attention-deficit hyperactivity disorder: a genome-wide analysis”
Nigel M Williams, Irina Zaharieva, Andrew Martin, Kate Langley, Kiran Mantripragada, Ragnheidur Fossdal, Hreinn Stefansson, Kari Stefansson, Pall Magnusson, Olafur O Gudmundsson, Omar Gustafsson, Peter Holmans, Michael J Owen, Michael O’Donovan, Anita Thapar
Estese e rare delezioni o duplicazioni di tratti cromosomici, conosciute come varianti in numero di copie (copy number variation, CNV), risultano implicate nei disturbi dello sviluppo neuronale simili all’ADHD.
L’obiettivo dello studio è stato quello di stabilire se anche nei soggetti con ADHD era presente un aumento di CNV e verificare se tale aumento era collocabile nelle stesse regioni cromosomiche già identificate nell’autismo e nella schizofrenia, individuando così similarità genetiche fra l’ADHD e questi disturbi psichiatrici.
E’ stata condotta un’analisi sul genoma completo di 366 bambini con ADHD e 1.047 soggetti di controllo.
Quest’analisi ha consentito l’identificazione di 57 CNV nel gruppo ADHD e 78 nel gruppo di controllo, mostrando un significativo incremento di CNV nei soggetti con ADHD (0.156 vs 0.075; p=8.9×10-5).
In particolare, nel gruppo ADHD è stato riscontrato un eccesso di duplicazioni sul cromosoma 16p13.11, specialmente su loci precedentemente associati all’autismo e alla schizofrenia.
I risultati dello studio forniscono l’evidenza genetica dell’esistenza di un aumento di CNV nei soggetti con ADHD e suggeriscono che l’ADHD non è un puro costrutto sociale.
1. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. 4th ed., Text Revision (DSM-IV-TR®). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing; 2000:85-93.
2. International Classification of Diseases, 10th ed., (ICD-10). World Health Organization; 2007:Chapter 5,F90. Available from: http://www.who.int/classifications/apps/icd/icd10online/.
3 . IL MUTUO AIUTO – che cos’è e gli incontri organizzati dai nostri referenti
Si tratta di un’esperienza di gruppo che consente a persone che vivono uno stesso problema,o una stessa situazione, di incontrarsi e confrontarsi in una dimensione di scambio reciproco.
Si tratta di un’esperienza di gruppo che consente a persone che vivono uno stesso problema,o una stessa situazione, di incontrarsi e confrontarsi in una dimensione di scambio reciproco.
Le persone partecipano secondo la propria disponibilità, raccontando le proprie storie di vita a cui tutti possono prendere parte,ascoltando e comunicando.
Parlare dei propri problemi con altri che hanno attraversato esperienze simili può aiutare ad affrontare le difficoltà quotidiane.
I gruppi sono solitamente da 10-12 persone e si incontrano con una cadenza settimanale, quindicinale o mensile.
Perché?
Per incontrare altri genitori che vivono la stessa situazione e per potersi confrontare con loro.
Per trovare uno spazio in cui poter parlare di sé e dei propri problemi senza sentirsi giudicati, in un clima di accettazione, ascolto, solidarietà e riservatezza.
Per creare una rete di amicizie. “…. Sapere che non sono sola, che qualcun altro ha i miei stessi problemi, è molto importante …”
I gruppi di mutuo aiuto dell’AIFA attualmente in corso sono gestiti dai referenti regionali o provinciali e si svolgono a:
Trento, Belluno, Merano, Milano, Cremona, Varese, per chi fosse interessato consulti la parte sul nostro sito http://www.aifa.it/appuntamenti.htm
in partenza anche gli incontri a Roma, per informazioni rivolgersi a segreteria[at]aifa.it
4 . PARENT TRAINING a Roma
RESPONSABILI SCIENTIFICI: Prof. Tonino Cantelmi, Dott.ssa Maria Beatrice Toro
Coordinatore: Dott. Emiliano Lambiase
Cosa è e a chi è rivolto
I corsi di parent training sono dei momenti dedicati ai genitori di bambini ADHD che hanno come obiettivo quello di fornire ai genitori stessi quegli strumenti per vivere ed affrontare con serenità la quotidianità sociale, affettiva e psicologica del proprio figlio, rappresentando altresì un momento formativo fondamentale attraverso cui potere acquisire informazioni corrette sull’ADHD e sui programmi di aiuto
Chi lo svolge
Il corso e i gruppi saranno condotti da psicologi professionisti esperti nell’ambito dell’ADHD e facenti parte dell’Associazione a promozione sociale “La famiglia da zero a cento- centro di psicologia, psicoterapia e mediazione interculturale” che vanta esperienza professionale nel campo della prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi psicologici oltre che della formazione. L’associazione collaborando con scuole di Roma e provincia ha istituito un servizio agevolato alle famiglie dei bambini con ADHD afferenti a tali plessi, organizzando incontri di parent training e teacher training.
Programma proposto
– Primo incontro: “comprendere il problema”
– Secondo incontro: “Preparare il genitore ad aiutare il bambino”
– Terzo incontro: “Analisi dei comportamenti problematici”
– Quarto incontro: “favorire l’autoregolazione e fornire modelli di comportamento positivo”
– Quinto incontro: “Ampliare il proprio bagaglio di strategie”
– Sesto incontro: “E i miei fratelli cosa ne pensano?”
– Settimo incontro: “Che reazione suscita mio figlio negli altri?”
– Ottavo incontro: “il genitore come modello di abile solutore di problemi”
– Nono incontro: “facciamo il punto della situazione”
Sessioni previste: Il corso si svolgerà in nove incontri, con una frequenza di uno ogni quindici giorni, con date e orari da definire.Ogni incontro avrà la durata di un’ora e mezza.
Costi e informazioni: Per ogni singolo modulo si richiede un contributo di 30 euro. Il costo complessivo del corso è 270 euro. Per informazioni e iscrizioni Dott.ssa C.De Angelis , num.347 /3692379 e e Dott.ssa L.Puglisi num.333 /9971364.I genitori interessati possono lasciare il proprio nominativo via mail a deangelisclaudia[at]tiscali.it oppure a larapull[at]inwind.it e saranno contattati quanto prima.
5. L’ANGOLO DEI LIBRI: “LARGO ARRIVO IO” – Erickson
Manuale di auto aiuto per i bambini iperattivi e i loro genitori
Conosci la tua iperattività
– Che cosa sono il deficit di attenzione e l’iperattività
– «Come faccio a sapere se ho delle difficoltà di attenzione e sono iperattivo?»
– «I miei sentimenti sono tanti e confusi»
– «Chi mi può aiutare? Cosa posso fare?»
Materiale per imparare ad aiutarti
Una guida per i genitori
– Errori comuni nella gestione del comportamento del bambino
– Strategie di gestione del comportamento
In una famiglia, la presenza del disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività è generalmente fonte di stress, affaticamento e tensione, tanto per il bambino che ne è affetto quanto per i suoi genitori. Per il bambino, sono frustranti e deprimenti le difficoltà nello svolgere i compiti di ogni giorno, scolastici e non, e nello stabilire relazioni positive con gli altri, nonché i rimproveri incessanti e l’apparente incapacità di «farne una giusta». Dal canto loro, i genitori sono messi a dura prova dal continuo movimento e dal comportamento spesso snervante del figlio, che farebbero venire fuori il peggio anche dalla persona più pacata e controllata del mondo.
Sebbene non esista una «cura» risolutiva, è possibile migliorare significativamente la qualità della vita e delle relazioni familiari attraverso l’applicazione di alcune strategie proprie della psicologia cognitivo-comportamentale, delle quali questo libro fornisce una descrizione agevole e dettagliata, corredata di schede per attuarne e verificarne una corretta applicazione.
Largo arrivo io! si rivolge sia al bambino con il disturbo, spiegando in che cosa esso consiste e come possa imparare a ridurne gli effetti più critici, sia ai suoi genitori, individuando gli errori comuni nella gestione dei comportamenti problematici e indicando le strategie più efficaci per farvi fronte con successo. Ci vorranno regolarità, determinazione e tanta pazienza, ma applicando i metodi proposti i risultati non tarderanno ad arrivare.
Monica Dacomo
Psicologa specializzata in psicoterapia cognitivo-comportamentale, si occupa di attività clinica in ambito privato. Svolge consulenza e formazione agli insegnanti per le scuole. Con Mario Di Pietro per le Edizioni Erickson ha pubblicato Fanno i bulli, ce l’hanno con me (2005).
Mario Di Pietro
Psicologo e psicoterapeuta, si occupa di problematiche emotive e comportamentali dell’età evolutiva e di aggiornamento degli insegnanti. Si è specializzato presso l’Institute for Rational-Emotive Therapy di New York, acquisendo il titolo di Supervisore. È autore e coautore di alcuni volumi pubblicati dalle Edizioni Erickson, tra cui L’educazione razionale-emotiva (1992) e Terapia scolastica dell’ansia (1995).
Largo arrivo io!
pp.128 cm 14×22 ISBN: 978-88-6137-478-2 Prezzo: € 12,00
6. FORMAZIONE:
– ERICKSON – CORSI ONLINE NOVEMBRE 2010
La formazione online propone due diverse modalità formative:
1. corsi di autoapprendimento;
2. corsi di apprendimento assistiti da tutor, livello base e avanzato.
1. I corsi di autoapprendimento mettono a disposizione del corsista materiali strutturati fruibili autonomamente, suddivisi in 4/5 moduli tematici, per una durata complessiva di 25 ore. Alla fine di ciascuno modulo è previsto lo svolgimento di un questionario di valutazione, con feedback immediato, per verificare l’acquisizione degli aspetti salienti del corso.
I corsi di autoapprendimento permettono l’iscrizione in qualsiasi momento dell’anno e l’accesso ai materiali per i due mesi successivi al primo accesso, con una notevole flessibilità di gestione delle attività di studio.
2. I corsi di apprendimento assistiti da tutor, livello base e avanzato,
sono strutturati in 4/5 moduli didattici, sono resi disponibili con una cadenza di 10/15 giorni e hanno durata di 50 ore, comprensive dello studio dei materiali e dello svolgimento delle prove di verifica.
La modalità di apprendimento assistita da tutor prevede l’integrazione tra momenti di studio individuale e lavori di gruppo attraverso i forum. In questi ultimi i partecipanti si confrontano e condividono il percorso formativo, con lo svolgimento di attività che favoriscono l’utilizzo e la rielaborazione dei materiali di studio.
Il corso è progettato, gestito e monitorato da un docente/tutor esperto della materia che:
• rende disponibili i materiali dei moduli nelle date indicate;
• è a disposizione dei partecipanti per qualsiasi necessità (tecnica o di contenuto);
• modera i forum didattici attivati ed anima il confronto tra i partecipanti;
• verifica l’apprendimento dei diversi moduli e invia un feedback sull’esito di ciascuna prova.
Per iscriversi è necessario inviare, entro 3 giorni primadella data di inizio del corso, la scheda di iscrizione e la copia del pagamento. Le modalità e i costi sono indicate nella Scheda di iscrizione (cliccaci sopra per scaricarla
CORSI DI APPRENDIMENTO ASSISTITI DA TUTOR |
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3 novembre 2010 Giorgia Sanna |
DISTURBI DI ATTENZIONE ED IPERATTIVITA’ |
3 novembre 2010 Mario Di Pietro, Elena Bassi |
EDUCAZIONE RAZIONALE EMOTIVA |
7 dicembre 2010 Autrice: Sofia Cramerotti |
AUTISMO: INTERVENTI PSICOEDUCATIVI E CLINICI |
7 dicembre 2010 Autrice: Susi Cazzaniga |
DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA: CORSO AVANZATO |
CORSI DI AUTOAPPRENDIMENTO |
|
Autrice: Giorgia Sanna |
DISTURBI DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA’ |
Autrice: Germana Englaro e Martina Pedron |
DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO IN MATEMATICA: CORSO BASE |
Maggiori informazioni sono disponibili su http://www.erickson.it/erickson/content.do?cat_id=322&id=1853 |
– CENTRO OIDA – Il Metodo LESF – Lettura e Scrittura Facile
sabato 27 novembre 2010 h 9.00 – 19.00
Corso di Formazione Teorico Pratico sulla difficoltà di Apprendimento della Letto-Scrittura
Il corso si propone di fornire ai docenti e professioniti dell’ambito educativo, attraverso un excursus formativo intensivo, conoscenze e strumenti didattico-operativi per facilitare, recuperare, sviluppare e consolidare le abilità di lettura e scrittura in alunni dislessici, stranieri e/o con svantaggi socio-culturali. Il corso è aperto anche a tutti i genitori interessati all´argomento.
Rilascio dell’opera dell’autore e cd sul metodo compresi nel costo del seminario.
Contenuto del CD:
1) Presentazione Power Point FONDAMENTI TEORICI 1
2) Presentazione Power Point FONDAMENTI TEORICI 2
3) Presentazione Power Point FONDAMENTI TEORICI 3
4) File Pdf CLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORI
5) File Pdf ATTIVAZIONE LABORATORI DI LETTO-SCRITTURA METODO LESF
6) File Word PROGETTO LETTO-SCRITTURA METODO LESF
7) 2 GUIDE SONORE (VOL.1 VOL.2) AGGIORNATE
8) File Pdf GUIDA METODO LESF VOL.1 (dispensa digitale)
9) File Pdf GUIDA METODO LESF VOL.2 (dispensa digitale)
Info segreteria : +39 081 682328 – info[at]centrooida.it – www.centrooida.it
Centro Psicopedagogico Formazione Studi e Ricerche OIDA formazione, consulenze, diagnosi, intervento educativo, orientamento scolastico, progettazione, counseling.
Via Mergellina 1/B – Napoli – +39 081 682328 – fax +39 081 19308707 – info[at]centrooida.it – www.centrooida.it
7 . RASSEGNA STAMPA:
articoli per riflettere:
-Scuole come ospedali: non più somari ma malati (Il Giornale)
di Guido Mattioni
Da ieri è legge. Anche un caprone in matematica quale era ai suoi più che remoti tempi scolastici chi scrive – «Bestia!», mi apostrofava il professore di liceo – ha una possibilità in più. Farsi dare per malato dal Sistema sanitario nazionale in quanto affetto da una delle patologie finite sotto l’ampio ombrello della sigla Dsa, che sta per Disturbi specifici di apprendimento. Tutto, in altre parole, potrà essere fatto passare per una forma di dislessia. Malattia quella sì davvero grave, ma che non dovrebbe diventare, almeno alla timida logica del buon senso, il cavallo di Troia per trasformare di fatto le nostre scuole in ospedali. O quel che è peggio i nostri ragazzi in precoci frequentatori dei lettini degli psicologi. Senza dimenticare che una diagnosi di Dsa, magari sbagliata, ricevuta in età scolare, accompagnerà il soggetto lungo tutta la vita, anche nei futuri colloqui di lavoro.
E invece è proprio nella direzione di una grande clinica regolata dal suono della campanella che la neo-legge sembra portare. Con esiti in parte esilaranti. Nel caso infatti che il giovane “malato” manifesti palese intolleranza a numeri, percentuali e radici quadrate, si parlerà di “discalculia”. Qualora accusi invece manifestazioni allergiche nei confronti della scrittura, il medico gli diagnosticherà una “disgrafia”. Che nei casi più gravi può peggiorare in “disortografia”. Disturbo che qualche cervellone con evidenti incompatibilità – lui sì – all’uso di una decente lingua italiana, ha già attribuito nel suo vergare ostrogoto a «difficoltà nei processi linguistici di transcodifica». Un tempo bastava molto meno per essere bocciati.
La legge, della quale forse non proprio tutti sentivano la mancanza, è stata invece approvata all’unanimità dalla Commissione Cultura del Senato. Che ha dato così il via definitivo al pacchetto di norme sui «Disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico». Pacchetto che aveva come prima firmataria la senatrice Vittoria Franco del Pd. Evidentemente, proprio come le vie del Signore sono infinite – ma Lui ci mette un po’ più di scrupolo – lo sono anche quelle dell’unanimismo bipartisan. Col risultato che il “Sì” è stato bulgaro. Tutti allineati. Guido Possa e Franco Asciutti, entrambi del Pdl e rispettivamente presidente e capogruppo in Commissione, non hanno per esempio lesinato sull’aggettivazione generosa definendo «storica» una legge che introduce tra le patologie dell’apprendimento anche oggettivi orrori linguistici (su quelli di merito si cimenteranno gli scienziati) come appunto le succitate discalculia e disortografia. Tant’è.
La platea dei legislatori entusiasti ci informa inoltre che «con la nuova legge gli insegnanti dovranno essere consapevoli che per valutare in modo giusto e corretto gli alunni con disturbi di apprendimento servono criteri differenti». Quali? «Per esempio compiti più brevi, visto che fanno molta più fatica, privilegiare le interrogazioni orali sulle verifiche scritte, attenzione al contenuto dei temi più che agli errori ortografici o alla capacità di risolvere un problema più che alla conoscenza mnemonica delle tabelline». Quelle «vecchie reazionarie», manca soltanto da aggiungere.
Non basta. Mentre la scuola deve fare i conti con le dimensioni bulimiche alle quali è stata lasciata arrivare la platea dei precari, la legge appena approvata stanzia due milioni di euro da qui al 2011 al fine di formare i docenti – si immagina pagando degli psicologi – preparandoli così «ad acquisire la competenza per individuare precocemente i segnali di disturbo» negli allievi. E ancora: la diagnosi «dovrà essere effettuata nell’ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Sistema sanitario nazionale e sarà comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente». Con i genitori che potranno anche chiedere, nel caso di un figlio “disturbato”, orari flessibili sui loro posti di lavoro. Basteranno un «due più due fa cinque» o qualche zampa di gallina scarabocchiata sul foglio. È il nuovo che avanza.
IL GIORNALE 04 ottobre 2010
Risposta a Il Giornale da Giancarlo Venditti, genitore di un ragazzo “malato di dislessia”:
Egregio Direttore, Le scrivo a riguardo dell’articolo in oggetto indicato, pregandoLa di rendere edotto il Sig.Guido Mattioni di quanto scriverò di
seguito:
Il professore del liceo che lo apostrofava “Bestia”, c’aveva visto lungo, infatti il Sig. Mattioni non è migliorato per nulla, malgrado i tanti studi
sostenuti e la saggezza che dovrebbe sopraggiungere con l’età. Sicuramente non ha figli con problemi di apprendimento, come il sottoscritto, altrimenti si sarebbe documentato meglio, prima di trarre conclusioni aberranti e deliranti. Nessuno di noi cerca scorciatoie o vuole regalare diplomi facili ai nostri figli. Neanche li etichettiamo a vita come portatori di handicap per usufruire di permessi lavorativi. Queste meschinità sono lontane anni luce da noi genitori che VIVIAMO IN PRIMA PERSONA il problema, e non per “sentito dire”. Solo noi vediamo quotidianamente gli sforzi sostenuti dai nostri figli,
SEGUITI PASSO PASSO, durante il pomeriggio, nelle ore di studio, impegnarsi per ore per poi dirti piangendo che non riescono a formulare la tabellina del “due” o non riuscire a fare un calcolo a mente. E’ facile sentenziare…..
Consiglio al Sig. Mattioni di fare un “bagno d’umiltà” e documentarsi meglio, lasciando perdere considerazioni politiche e luoghi comuni, sentendo magari qualche famiglia che vive il problema giorno dopo giorno, anno dopo anno, senza trovare scuole, docenti, personale ASL che capiscano il dramma di questi bambini e, come tanti, chiudono gli occhi e le orecchie prima di vedere o di ascoltare.
Distinti saluti.
Venditti Giancarlo
articoli SI:
– Settimana Europea: Consapevolezza dell’ Adhd
Pierluigi Montebelli
Gli esperti la chiamano Adhd, acrononimo coniato dall’inglese, (attention deficit hyperactivitydisorder ovvero disturbo da deficit di attenzione/iperattività) ed,è uno dei disturbi psichiatrici più comuni nei bambini. Si stima che nel mondo l’incidenza sia pari al 5,3 per cento della popolazione, mentre In Italia la prevalenza è stimata intorno al 3-4 per cento, che corrisponde a circa 270-360mila bambini. «L’Adhd – ha detto Patrizia Stacconi, presidente Aifa Onlus, l’Associazione Italiana Famiglie Adhd – è un disturbo complesso e problematico, purtroppo ancora poco noto e ri- conosciuto nel nostro Paese». Con l’obiettivo di favorire una maggiore conoscenza del disturbo, ogni anno è organizzata a settembre la Settimana Europea della Consapevolezza dell’Adhd – promossa in Italia da Aifa Onlus – ideata a livello internazionale da Adhd Europe, organizzazione che riunisce le principali associazioni no profit europee attive nell’ambito dell’Adhd, che prevede l’organizzazione di numerose attività di sensibilizzazione in tutti i venti paesi dell’Unione eruropea che aderiscono. Volontari dell’associazione e neuropsichiatri infantili hanno fornito informazioni sul disturbo e sulle sue implicazioni per il bambino e la famiglia. «L’Adhd è un disturbo di origine neurobiologica – precisa il professor Paolo Curatolo, Primario dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – caratterizzato da un marcato livello di disattenzione e da una serie di comportamenti che denotano iperattività e impulsività, più seri e frequenti di quanto tipicamente venga osservato in individui ad un livello paragonabile di sviluppo. Pertanto – aggiunge Curatolo – i bambini affetti da Adhd non riescono a controllare le loro risposte ali’ ambiente, sono disattenti, iperattivi e impulsivi, fino a compromettere la loro vita di relazione e scolastica». Associazione Italiana Famiglie Adhd www.aifa.it
28/09/2010 Il Giornale – Ed. nazionale – salute benessere Pag. 4
– La causa dell’ Adhd ? “Questione di geni”
R2 SALUTE LA RICERCA Iperattività
Uno studio su “Lancet” individua il colpevole del Deficit di attenzione che colpisce alcuni bambini nel recettore della dopamina: “L’ambiente non c’entra”
PAOLO CORNAGLIA FERRARIS
Il deficit di attenzione con iperattività (Adhd) è una malattia? Le cause sono genetiche, ambientali o sociali?
Le risposte che arrivano da Lancet chiariscono il mistero, anche se non mancheranno contestazioni. Non è difficile, infatti, confondere i veri malati coi bimbi che reagiscono a stimoli negativi.I “veri” Adhd non sanno concentrarsi, sono sempre in movimento, sono impulsivi, si distraggono continuamente e provocano incidenti a casa e a scuola. Da adolescenti vanno incontro a depressione, anche grave ( Annals of Psychiatry ). Molti credono si tratti di “maleducati”, altri danno la colpa a diete con troppi zuccheri. C’è chi nega l’Adhd, “una finta malattia sostenuta da chi vende psicofarmaci”.
La ricerca pubblicata ora su Lancet identifica un colpevole: manca un pezzo di Dna. Anita Thapar, Kate Langley, Nigel Williams (Cardiff University, Uk), ne hanno anticipato i contenuti. Adhd viaggia spesso con autismo, dislessia e disordine del comportamento (Cd). Tratti ereditari che riconducono a un pezzo di Dna che coinvolge il gene del recettore D4 della dopamina (Drd4) e quelli accanto. Si può trattare di copie ripetute in numero variabile. Anche altri recettori, transporter e geni mutati sono “coinvolti”. Genetica, dunque, non servono altri dettagli. Cosa serve invece al lettore? Sapere che ogni cervello è originale per funzioni e predisposizioni. La base dell’originalità è ereditaria, ma fattori ambientali condizionano i comportamenti. Lo fanno modificando l’architettura con cui i neuroni affollano le varie zone del cervello e creano connessioni. Mentre si forma nell’utero materno, viene dato al cervello e al sistema immunitario (soprattutto) il permesso di spezzare e riattaccare il Dna creando variazioni che potrebbero rivelarsi utili ad affrontare mutamenti dell’ambiente esterno. In tal modo, nascono individui capaci di resistere o reagire a nuove evenienze. Chi nasce con dopamina e suoi recettori modificati, potrebbe ricordare meglio, agire più in fretta, o agire d’impulso. Oppure rischiare l’autismo perché sente o vede dettagli infinitesimali e ne ha memoria fotografica indelebile.
Sono malati? Oppure “esperimenti” che la natura propone per aumentare la nostra possibilità di sopravvivere? Oggi su Lancet si conferma che il cervello Adhd fa ed è predisposto a fare cose che altri non sanno fare. Se poi autismo e Adhd siano malattie, oppure differenze socialmente utili, dipende da come organizziamo la nostra società.
LA SCHEDA LE ASSOCIAZIONI Aifa è l’Ass. famiglie Adhd: 0761508126 Aidai riunisce anche medici e insegnanti: 0753722518
I CENTRI Un registro nazionale segnala i Centri per cura e diagnosi Adhd www.iss.it
LE CURE Esistono linee guida per il trattamento dell’Adhd: si prevede un intervento integrato anche farmacologico I FARMACI Il più famoso e contestato farmaco è il Ritalin (metilfenidato): uno psicostimolante
LE POLEMICHE “L’Adhd non esiste” L’uso di farmaci sui bimbi è contestato da “Giù le mani dai bambini”
PER SAPERNE DI PIÙ www.thelancet.com www.annals-general-psychiatry.com
12/10/2010 La Repubblica – Ed. nazionale Pag. 32
– Occhio ai bimbi iperattivi, rischiano di diventare tossicodipendenti
PAROLA DI ESPERTO
«Se dei ragazzini che erano studenti modello diventano tossicodipenti è perché hanno subito un trauma ma negli altri casi siamo di fronte a ex bambini iperattivi che sia i genitori che gli insegnanti ricordano come incontenibili». Così la dottoressa Maura Tedici, direttrice unità operativa farmacotossicodipendenze Asl 11, spiega quello che sembra essere l’unico fattore genetico che può predisporre alle tossicodipendenze: la sindrome da deficit di attenzione o iperattività o Adhd.
Questi ragazzi sono caratterizzati da un’insoddisfazione perenne perché incapaci di provare un piacere prolungato. Se nella loro spasmodica ricerca di sensazioni ed esperienze diverse incappano nella droga, il mix diventa pericolosissimo. «Se un Adhd interpone una droga tra sé e l’esterno è finita perché crede ci sia una soluzione chimica al suo problema». Per questo, nella fase che precede i 18 anni, la dottoressa consiglia ai genitori di essere attentissimi a ciò che fanno i bambini e di cercare di convogliare quella smania di sperimentazione in qualcosa di costruttivo, come uno sport.
30/09/2010 Il Tirreno – Empoli Pag. 3
Ndr: magari espresso in modo un po’ frettoloso, è comunque accertato che un certo numero di adolescenti affetto da ADHD possa rischiare l’abuso di sostanze più dei loro coetanei non affetti da ADHD, proprio a causa della continua ricerca di un senso di benessere, a causa della loro impulsività e inconsapevolezza, del non conoscere ed accettare regole e limiti,ma si tratta generalmente di ragazzi che non sono stati diagnosticati nell’infanzia e non hanno di conseguenza potuto seguire un percorso terapeutico specifico e mirato
– Mio figlio è molto vivace o iperattivo?
È difficile distinguere tra l’eccessiva esuberanza e la patologia. Nel dubbio, consultate gli esperti. In ogni caso, seguite queste piccole regole: la situazione migliorerà.
Sono intuitivi, intelligenti, sensibili, ma non riescono a stare fermi. Mantengono l’attenzione solo per pochi minuti, interrompono i discorsi degli altri e non tollerano le regole. Molto spesso sono i “sintomi” di un’eccessiva esuberanza, ma in alcuni casi si tratta di bambini che soffrono di Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (o ADHD): in Italia si stima siano 250 mila. Ma come capire se il proprio figlio è iperattìvo o solo “scatenato”? Per avere una diagnosi di iperattività ci si può rivolgere a uno dei circa 110 centri di riferimento regionali (si trovano sul sito dell’Associazione italiana famiglie ADHD: www.aifa.it), dove di solito opera un’equipe di esperti composta da un neuropsichiatra infantile, un pediatra, uno psicologo, un pedagogista e un assistente sociale. La terapia, poi, viene personalizzata e prevede una combinazione di interventi medici, educativi, comportamentali e psicologici, sia sul bambino sia sui genitori. In alcuni casi, possono essere coinvolti psicomotricisti o logopedisti. Ma anche a casa i genitori possono fare qualcosa. Ecco i consigli degli esperti, validi comunque per i bambini molto vivaci.
Introdurre una routine quotidiana
Le mamme di una volta dicevano che c’è un tempo per tutto: per mangiare, studiare, giocare o dormire. Senza essere troppo rigidi, occorre stabilire per i figli dei tempi per le varie attività quotidiane e cercare di farle rispettare (per esempio, la televisione si vede dopo i compiti o si legge a letto solo mezz’ora).
A cosa serve
Se i bambini sanno che la loro giornata è scandita da appuntamenti regolari, riescono a prevedere ciò che accadrà nel tempo. E questo evita lo stress perché da loro sicurezza.
Eliminare le fonti di distrazione
Quando i figli sono a tavola o fanno i compiti, televisore o pc devono essere spenti. x
A cosa serve
Fare una cosa per volta impedisce ai bambini di essere colpiti da troppi stimoli. E aiuta la loro concentrazione.
Scrivere le norme di comportamento
È sotto gli occhi di tutti che oggi la maggior parte dei bambini non riceve norme chiare su come comportarsi. E questo li rende insicuri e stressati. Ecco perché è importante che le regole siano date in modo fermo. Però bisogna evitare i divieti netti («Al super non devi fare capricci») , meglio le proposizioni positive («Al super puoi chiedere una cosa sola»). A casa, poi, si possono scrivere delle norme stabilite insieme con il bambino. Per esempio: la sera si prepara lo zaino; dopo la doccia si mette a posto l’accappatoio, molto vivaci non hanno problemi di comprensione, ma di gestione del comportamento.
Seguendo le norme concordate insieme che insegnano ad autogestirsi.
Adottare un “sistema a punti”
Su un cartoncino si disegna una griglia con tutti i giorni del mese. E su ogni giorno si segna un punteggio a seconda del comportamento del bambino. A fine mese, se ha raggiunto un certo punteggio, riceve un premio. Anziché qualcosa di materiale, però, è meglio gratificarlo con un’attività che gli piace, come andare al cinema insieme. Questo sistema sprona i piccoli “Attila” a controllarsi. Certo, quando occorre ci vuole anche la punizione, ma per aiutare i nostri figli a migliorarsi servono soprattutto incoraggiamento e gratificazioni. •
06/10/2010 Confidenze – N.41 – 12 ottobre 2010 Pag. 72
– Sesso disturbato potrebbe celare disturbi psichiatrici nei giovani
Benessere
Dietro ai rapporti sessuali non protetti, promiscui, più frequenti della norma o comunque disturbati potrebbe celarsi non una presunta eccessiva libido, ma un problema psichiatrico.
A sostenerlo sono i ricercatori del Bradley Hasbro Children’s Research Center, i quali ritengono che i giovani con problemi mentali sono più portati a buttarsi in rapporti sessuali a rischio. Sono situazioni come la fase maniacale del disturbo bipolare, che fa alternare stati di depressione a euforia, esaltazione o irritabilità, a provocare negli adolescenti una spinta verso una sessualità più attiva. Questo si traduce in maggiori rapporti sessuali, spesso non protetti, che possono portare a contrarre malattie a trasmissione sessuale. Secondo i ricercatori, anche i giovani che soffrono di sindrome da iperattività e deficit dell’attenzione a essere più sessualmente attivi dei coetanei che non presentano questo tipo di disturbo. Allo stesso modo lo sono quelli che soffrono di stress post-traumatico o altri disturbi legati a un eccesso di stress. Tutti questi sono a rischio Aids o altre infezioni sessualmente trasmissibili. Dalle pagine del Journal of Consulting and Clinical Psychology, i ricercatori spiegano che una «maggiore assunzione del rischio sessuale può essere legata a questi disturbi, perché sono spesso associati a comportamenti impulsivi o sconsiderati, che potrebbero includere più partner sessuali o non utilizzare regolarmente il preservativo». «A causa della loro maggiore vulnerabilità al virus HIV e altre infezioni a trasmissione sessuale, i comportamenti sessuali a rischio degli adolescenti con queste diagnosi devono essere attentamente e costantemente controllati, come parte del trattamento di salute mentale», aggiunge il dottor Larry K. Brown, che ha coordinato lo studio. I ragazzi coinvolti nella ricerca sono stati 840 e tutti sono stati analizzati per comprendere se e quali malattie mentali fossero presenti. Più della metà dei partecipanti era di sesso femminile e di età compresa tra i 15 e i 18 anni. Nel complesso, lo studio ha incluso 153 ragazzi con una diagnosi di mania, 48 con disturbi di internalizzazione, 282 con disturbi esternalizzazione, 252 con più di una diagnosi e 105 in trattamento della salute mentale che non soddisfacevano i criteri di una delle diagnosi psichiatriche valutate. Più della metà di tutti i partecipanti ha riferito di avere avuto una storia che comprendeva rapporti vaginali o anali. Tra coloro che erano sessualmente attivi, il 29% non ha utilizzato il preservativo durante gli ultimi rapporti sessuali. Circa il 31% era stato sessualmente attivo nei precedenti 90 giorni, con una media di due partner ciascuno; il 15% per cento ha segnalato di aver avuto quattro o più partner. Infine, il 14% dei ragazzi è risultato positivo a una malattia sessualmente trasmissibile. Quello che ha stupito i ricercatori è che, sebbene già sapessero che i comportamenti sessuali compulsivi e a rischio sono diffusi gli adulti, scoprire che lo sono anche tra gli adolescenti è un segnale preoccupante.
30/09/2010 La Stampa Web Sito Web
– Deficit d’attenzione : insieme insegnanti, medici e famiglie
(V. Dal.)
L’ospedale pediatrico Bambino Gesù ha avviato la formazione di oltre 400 docenti del Lazio per prevenire la diagnosi della sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd), un disturbo del comportamento caratterizzato da impulsività, iperattività motoria e una scarsa attenzione che ostacola il normale sviluppo cognitivo e l’integrazione sociale dei bambini. Per individuare la malattia, che in Italia colpisce il 2% dei bambini che vanno a scuola, serve infatti un intervento coordinato neuropsichiatra-famiglia-scuola, in modo da non confondere i sintomi della patologia con la semplice vivacità del bambino, né il contrario. È l’appello degli esperti dell’ospedale, che hanno spiegato come se non curata tempestivamente, la sindrome possa compromettere in maniera irrecuperabile la salute psichica del bambino.
15/10/2010 Avvenire – Ed. nazionale Pag. 13
articoli NO:
Scienza salute: La grande truffa degli psicofarmaci
Malattie inventate per vendere pasticche. Un’interrogazione del Pdl denuncia il caso dell’ Adhd , la sindrome da deficit dell’ attenzione e iperattività dei bambini In Italia circa 60mila under 14 sono in cura per una patologia che non esiste
Federico Tulli
Colpevoli di essere bambini. Come oramai accade con regolarità da tempo, l’inizio dell’anno scolastico in Italia coincide con un aumento esponenziale di articoli e spazi pubblicitari sui più importanti media nazionali in cui si tessono le lodi della somministrazione di psicofarmaci agli scolari di elementari e medie. Ansia, depressione, Adhd (Sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività) sono le parole più ricorrenti. E non è un caso, poiché sono anche le diagnosi più diffuse per queste fasce di età sulla base dei criteri stabiliti dal Dsm IV, il manuale statistico diagnostico dei disturbi mentali dell’American psychiatric association, una sorta di bibbia del settore (e delle case farmaceutiche). Sintomi considerati patologici ma che in realtà sono normali manifestazioni caratteriali, alimentano in Italia un fiorente mercato sulla scia di quello statunitense, dove le medicine per “calmare” o “svegliare” un ragazzino reo di essere estroverso o timido si possono acquistare anche al supermercato. I numeri della violenza (e della truffa) sono da brivido. Secondo l’ultimo dossier pubblicato a fine 2009 dal Parlamento europeo, in Italia circa il 9 per cento degli under 14 ha avuto una diagnosi di Adhd. Gioire per un bel voto in italiano, annoiarsi a una lezione di catechismo, prendersi una cotta per una coetanea, essere triste per la fine delle vacanze, fare delle marachelle comporta, secondo i soloni di Oltreoceano, la necessità di modulare gli eccessi emotivi con l’assunzione di psicofarmaci. In Italia questa condanna tocca a un numero di bambini compreso tra i 30 e i 60mila, nonostante numerosi studi abbiano dimostrato che la sindrome di Adhd non esiste. Sulla questione alcuni senatori del Pdl hanno presentato un’interrogazione al ministro della Salute, Ferruccio Fazio. Nel mirino degli esponenti della maggioranza (primo firmatario Antonio Gentile) c’è la quinta edizione del Dsm la cui pubblicazione è stata annunciata nel 2013. I senatori, sospettando che sia in atto l’invenzione di sindromi per vendere farmaci ad hoc, chiedono al ministro che «l’Italia si adoperi affinché il Dsm V non contenga elementi di patologia che, a prima vista, sembrano assurdi», e lo invitano ad approfondire la vicenda «dell’Adhd, che secondo prestigiosi istituti universitari potrebbe anche non esistere, ma che frutta cinque miliardi di dollari alla casa farmaceutica che distribuisce il farmaco utilizzato per la sindrome infantile». Per capire a cosa si può andare incontro affidandosi al manuale americano e a medici senza scrupoli, i parlamentari ricordano nell’interrogazione che «verrà considerata patologia psichiatrica la sindrome premestruale che è una condizione fisiologica e comune forse al 100 per cento delle donne». E concludono: «Noi non vogliamo alimentare sospetti e né fare riferimento al fatto che molti dei componenti di questa task force (che sta lavorando alla revisione del Dsm IV, ndr ) sono anche consulenti delle più importanti case farmaceutiche americane. Abbiamo rispetto per le persone e per la scienza ma ci sono cose che non quadrano».
24/09/2010 Left – N.37 – 24 settembre 2010 Pag. 64
NdR:
Ancora una volta (e chissà quante volte ancora) ci dobbiamo meravigliare della poca serietà con la quale viene affrontato un problema di salute molto serio. Leggendo ci si rende conto che solo chi non conosce l’ADHD, le difficoltà che comporta la vita quotidiana, la solitudine dei bambini e degli adulti che ne sono affetti, può riportare parole così poco sensate. E i dati statistici poi! Pescati chissà dove e chissà quando! In Italia l’Istituto Superiore della Sanità stima una prevalenza dell’1% circa dei ragazzi fino a 18 anni, come fanno ad aver diagnosticato il 9 %! dati assolutamente non veritieri ed inaffidabili.
articoli di interesse vario:
– Il Tar del Lazio conferma: la riduzione dell’orario negli istituti tecnici è illegittima
Ora gli istituti rischiano di dover rivoluzionare gli orari settimanali dalla seconda classe in poi, ripristinare i vecchi orari, rifare le cattedre e richiamare gli insegnanti che in seguito alla riforma Gelmini erano stati dichiarati in sovrannumero Per la riforma Gelmini un colpo basso dal Consiglio di Stato: l’ordinanza del Tar del Lazio che aveva accolto un ricorso dello Snals contro la riduzione dell’orario scolastico nelle classi intermedie di istituti tecnici e professionali è stata confermata. Ora, ad anno scolastico avviato ormai in tutta Italia, le scuole rischiano di dover rivoluzionare tutti gli orari settimanali dalla seconda classe in poi, ripristinare i vecchi orari, rifare le cattedre e richiamare gli insegnanti che in seguito alla riforma erano stati dichiarati in sovrannumero.Insomma per l’istruzione tecnica e professionale (in pratica la metà delle scuole superiori) si va verso un caos mai visto. Si paga in tal modo la fretta del ministro che, in risposta alle sollecitazioni di Tremonti che chiedeva alla scuola più sacrifici di quelli previsti dalla riforma, aveva anticipato i tagli di orari previsti per quest’anno solo alle prime classi anche alle classi successive. Lo Snals aveva impugnato il provvedimento perché privo, come vuole la legge, del parere necessario anche se non vincolante del Cnpi (Consiglio nazionale della pubblica istruzione). Il Tar del Lazio all’inizio di agosto aveva accolto il ricorso. Alla fine dello stesso mese si era pronunciato anche il Cnpi che a sua volta aveva bocciato l’allargamento della riforma.
La Gelmini però non aveva tenuto in considerazione queste valutazioni e aveva continuato imperterrita per la sua strada forse sperando che il consiglio di Stato a cui il ministero aveva fatto ricorso le avrebbe dato ragione. Se non altro per evitare che ad anno iniziato fosse costretta a sconvolgere l’attività della metà delle scuole superiori. Il ricorso ministeriale ora è stato respinto. Quali sono le conseguenze? Si calcola che dovranno essere ripristinate almeno 10 mila cattedre. Un’impresa titanica, perché comporta di far tornare nelle scuole che erano stati costretti ad abbandonare appunto 10 mila insegnanti e rimetterli in attività. E per gli studenti dalla seconda classe riprendere gli orari delle lezioni che valevano fino allo scorso anno scolastico. “Con questa ordinanza – si legge in un comunicato dello Snals – il Consiglio di Stato ha preso atto del parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione e ha ritenuto che l’amministrazione non possa “esimersi dal rideterminarsi sulla definizione dell’orario complessivo annuale delle lezioni delle seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali”.
Il segretario generale dello Snals Marco Paolo Nigi ha espresso soddisfazione per la pronuncia del Consiglio di Stato, soprattutto per l’equilibrio dimostrato dai giudici di Palazzo Spada che hanno coniugato la necessità di mantenere nell’alveo della legittimità l’azione amministrativa con gli interessi di tutti i componenti della scuola a salvaguardia della qualità dell’offerta formativa”. Conseguenza certa: ora istituti tecnici e professionali sono nel panico. E non se la vedrà bene nemmeno la stessa Gelmini che, dopo l’intervento del Consiglio di Stato, sarà costretta a ridurre il gettito di risparmi forniti dalla scuola di alcuni milioni di euro
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/30/il-tar-del-lazio-conferma-la-riduzione-dellorario-negli-istituti-tecnici-e-illegittima/66463/