========= AIFAnewsletter n. 179 anno VIII del 27/05/2010 =====================
Notiziario sul Deficit d’Attenzione con Iperattività, disturbi e problematiche ad esso correlati, diffuso dall’Associazione Italiana Famiglie ADHD Onlus.
In questo numero:
AVVISO IMPORTANTE DAL PRESIDENTE
NUOVO SITO AIFA Onlus:
carissimi soci e simpatizzanti,
c’è una novità importante che vi vorrei comunicare: tra poco, entro il mese di giugno, sarà in linea il nostro nuovo sito www.aifaonlus.it che sarà raggiungibile anche collegandosi da www.aifa.it. Chiunque voglia segnalare dati da correggere o da introdurre sul sito può farlo scrivendo a segreteria[at]aifa.it mettendo nell’oggetto “aggiornamento nuovo sito”.
Sarà inoltre possibile fare donazioni, iscrizioni, rinnovi ed acquistare i nostri materiali informativi come libri,quaderni aifa, dvd e vhs direttamente dalle pagine del sito utilizzando anche la carta di credito come forma di pagamento.
Un saluto affettuoso
Patrizia Stacconi
Presidente AIFA Onlus
1. CAMPUS:
– Centro Ascot per adulti con ADHD
– Weekend nel cunese con i bambini della UONPIA di Savignano
2.EVENTI:
– Mille Miglia del Auto Aiuto – Bolzano 29 maggio
– Convegno Internazionale IL DISTURBO DELLA CONDOTTA IN ETA’ EVOLUTIVA – Roma, 18 giugno
– GIOCHI SENZA BARRIERE festa interamente dedicata ai bambini disabili. – 15 Giugno Napoli www.tuttiascuola.org
3. STORIE VERIE:
– una lezione di vita e di sport
4.LIBRO “GLI ADOLESCENTI IPERATTIVI E I LORO PROBLEMI”
5. L’ANGOLO DEI FILM
6. RIABILITAZIONE EQUESTRE PER BAMBINI E RAGAZZI CON ADHD
– La Colombara
– L’Arca del Seprio
7. RASSEGNA STAMPA:
articoli positivi: l’ippoterapia può funzionare ?
articoli di interesse vario:- è la didattica dell’era digitale
articoli SI-NO: La salute totalitaria articolo di Giorgio Israel e la risposta dei genitori di bambini con DSA
1. CAMPUS:
Centro Ascot – soggiorno estivo per adulti con ADHD
Il centro Ascot il cui sito è http://www.serviziascot.com/collabora con il dottor Pallanti di Firenze
Il centro ha organizzato uno stage per adulti con ADHD SOGGIORNO ESTIVO DAL 1° LUGLIO 2009 al 30 AGOSTO 2009 http://www.serviziascot.com/dislessia-firenze-psicosi-stage.htm inoltre svolge anche ATTIVITA’ DIURNE PER LA GESTIONE DEI DISAGI COGNITIVO-SOCIALI in soggetti con ADHD adulti. http://www.serviziascot.com/progetti-ascot-firenze-adhd.htm
– Weekend con i ragazzi con ADHD in cura presso l’UONPIA di Savignano:
In luglio la Dottoressa Ragazzo della UONPIA di Savignano insieme ad alcuni collaboratori porterà le famiglie di 7 ragazzi con ADHD in cura nella stessa struttura a fare una weekend di relax e divertimento nella bellissima Val Maira. I ragazzi si divertiranno con varie attività che comprendono anche attività di organizzazione, mentre i genitori si diletteranno a preparare i manicaretti. Ringraziamo la Dottoressa ragazzo per questo suo grandissimo impegno ed esempio di affetto verso questi ragazzi e aspetteremo il suo resoconto di questa prima esperienza al rientro delle vacanze. Ci auguriamo che questo sia il primo di una lunga serie (non solo nel Cunese) e che possa essere un esempio per molti altri.
2.EVENTI:
– Mille Miglia del Auto Aiuto, sabato 29 maggio, Bolzano, nel Filclub in Via Streiter 8, dalle ore 10 alle 12,30
tra le tante associazioni sarà presente anche l’AIFA con la referente del Trentino Alto Adige che è a disposizione per spiegazioni e con il materiale divulgativo della nostra Associazione.
– Convegno Internazionale IL DISTURBO DELLA CONDOTTA IN ETA’ EVOLUTIVA – Roma, 18 giugno
Casa La Salle – I.C.J.M. Via Aurelia 472 –
Programma:
8.30 Registrazione dei partecipanti
8.45 Apertura dei lavori Antonio Cutolo, Roma Direttore dell’Uffi cio Disagio Giovanile del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Chairmen: Filippo Muratori, Pisa Enzo Sechi, L’Aquila
9.00 Lettura: Essi Viding, Londra Il sottotipo calloso-anemozionale dei disturbi antisociali del comportamento: aspetti genetici e neuroimmagini
10.00 Annarita Milone, Azzurra Manfredi, Pietro Muratori, Pisa Il sottotipo calloso-anemozionale del disturbo della condotta: implicazioni cliniche e terapeutiche
10.30 Coffee Break
10.45 Pietro Panei, Roma Il disturbo della condotta nel registro nazionale ADHD
11.15 Renato Donfrancesco e Francesca Prischich, Roma Disturbo della condotta e ADHD sommerso
11.45 Maria Giulia Torrioli, Roma Ritardo Mentale, sindromi genetiche ed aggressività
12.15 Pausa Pranzo
Chairmen: Paolo Curatolo, Roma Giovanni Mazzotta, Perugia
14.15 Lettura: Bernard Wallner, Vienna Biologia della aggressività
15.00 Lettura: Graeme Fairchild, Cambridge Aspetti biologici del disturbo della condotta nel bambino e nell’adolescente
15.45 Stefania Millepiedi, Empoli La Psicofarmacologia del disturbo della condotta
16.15 Maria Grazia Melegari, Margherita Innocenzi, Roma Il disturbo oppositivo provocatorio in età prescolare, un precursore del disturbo della condotta?
16.45 Matteo Villanova, Roma Disturbo della condotta in età evolutiva, criminogenesi ed intervento integrato
17.15 Lorenzo Toni, Roma Neuropsicologia del disturbo della condotta in età evolutiva
Per informazioni ed iscrizioni contattare la Segreteria Organizzativa Omega Congressi, Roma tel.06 87083401 fax 1786049497 email: info[at]omegacongressi.com6049497
– GIOCHI SENZA BARRIERE- 15 Giugno Napoli
Diritti alla festa. Musica, spettacolo, sport, animazione
www.tuttiascuola.org
Giochi senza barriere è una festa interamente dedicata ai bambini disabili.
L’AIFA onlus sarà presente con un proprio stand alla manifestazione. Tutti i genitori sono invitati a partecipare.
Soprattutto una festa in cui i nostri bambini, costretti tutti i giorni dell’anno ad inseguire gli altri, sono i primi. Giochi senza barriere è una giornata particolare durante la quale i bambini disabili non fanno la fila per giocare e divertirsi come invece accade tutto l’anno.
Giochi senza barriere è un appuntamento che si svolge dal mattino alla sera nel mese di giugno nella splendida cornice della Villa Comunale di Napoli da sei anni.
La festa dei nostri bambini con il passare degli anni si è impreziosita per la presenza di autorevoli istituzioni : la Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco, la Guardia di finanza, la Polizia Municipale e l’Accademia Aeronautica sono divenuti affianco alla Caritas Diocesana ed alle sorelle e fratelli della Unitalsi partners fissi dell’evento.
Giochi senza barriere è così diventata, almeno per un giorno, la speranza che diviene realtà per tutti i disabili ed i loro familiari.
La speranza di un mondo nel quale la disabilità diviene una opportunità e non un terribile impedimento appare concretamente a chiunque si affaccerà in Villa comunale il prossimo 15 giugno .
Gli oltre 400 volontari della associazione tutti a scuola che si adoperano per costruire un mondo nel quale i disabili “non fanno la fila” sono la semplice e straordinaria rappresentazione della unicità di “giochi senza barriere”.
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Il palco di giochi senza barriere ha una sua prerogativa che lo rende ostile a qualcuno e accogliente per tanti: è interdetto ai politici di ogni colore, forma e dimensione. Purtroppo la politica, intesa nella generalità Il palco di giochi senza barriere ha una sua prerogativa che lo rende ostile a qualcuno e accogliente per tanti: è interdetto ai politici di ogni colore, forma e dimensione. Purtroppo la politica, intesa nella generalità e nella sostanza delle sue scelte, condanna ad essere dimenticati i disabili tutti i giorni .
Questa politica , indipendentemente dalle sfumature di colore, tende ad escludere cinicamente la disabilità dalle scuole e dalla società riducendo ovunque le risorse e le possibilità di integrazione.
Ricordare alla politica di accorgersi dei disabili e raccontare ai genitori che un’altra possibilità di vita dipende dalle nostre scelte quotidiane è giochi senza barriere.
Vivere una giornata con migliaia di ragazzi disabili quotidianamente esclusi da una società che appare aver smarrito ogni traccia di solidarietà è uno straordinario pretesto e stimolo per continuare, se Lei volesse e potesse contribuire , il prossimo martedì 15 giugno , al nostro sogno , saremmo felici di condividere una giornata colma di tenerezza e di amore.
Soprattutto saranno felici i nostri figli.
dr. Antonio Nocchetti
presidente associazione tutti a scuola onlus
via Cimarosa 84 Napoli
tel. 0815787060 o 3358724337
e-mail: toni[at]tuttiascuola.org o info[at]tuttiascuola.org
3. STORIE VERE – Una lezione di vita e di sport
riportiamo la lettera della mamma di una ragazza affetta da ADHD con diverse problematiche:
Cari amici,
voglio raccontarvi cosa ha fatto in questo mese mia figlia Giulia.
La nostra provincia insieme al CONI ha organizzato come gli altri anni le Olimpiadi Scolastiche delle scuole medie superiori.
Giulia ha partecipato alla gara di nuoto, al lancio del peso, alla corsa 100 mt.
Giulia è’ arrivata sempre seconda, quindi medaglia d’argento e la maglietta con scritto campione provinciale, questo però solamente ai primi due arrivati, al terzo niente maglia, e questo lo trovo ingiusto. E’ stata presa alle finali regionali, ieri è partita prestissimo con il pullman della regione per la gara di nuoto. Verso le h.13 telefono all’insegnante per sapere a che ora rientravano e mi racconta che Giulia, per più di metà percorso era prima, quindi quelli della sua scuola tutti contenti, poi mi dice che ad un certo punto da stile libero cambia e si mette a fare rana, così la superano e arriva terza. Al telefono morivo dal ridere!!
Alle h.17, quando sono andata a riprenderla al pullman, le chiedo perché avesse cambiato stile e mi dice che girandosi le sembrava che gli altri ragazzi avessero cambiato stile, così da stile libero è passata a rana, ovviamente è stata superata, ed è arrivata terza.
Oggi si è svolta la corsa, io non ero presente perché ho accompagnato ad una visita il mio papà,verso le 12,30 mi telefona l’insegnante dicendomi che anche questa volta era prima ma quasi in prossimità del traguardo ha rallentato per aspettare la sua più cara amica, che arriva sempre terza.
Al rientro a casa le chiedo perché si era fermata ad aspettare l’amica, lei molto candidamente mi ha risposto che le dispiaceva per la sua amica perché arriva sempre terza, così ha rallentato per incoraggiarla e per farle prendere la maglietta… anche oggi lei è arrivata seconda…. e l’amica terza!
Tutto questo racconto per dirvi che almeno per Giulia l’importante non è arrivare prima, ma partecipare e possibilmente far vincere anche l’amica più cara e per farle avere la maglietta con scritto campione provinciale o regionale.
I NOSTRI FIGLI SONO VERAMENTE SPECIALI !
HANNO UN CUORE GRANDISSIMO!!!!!!
lettera firmata da Mamma di Giulia,( 18 anni, ADHD e non dei più lievi)
4. LIBRO “Gli adolescenti iperattivi e i loro problemi”
Informiamo tutti che abbiamo potuto ristampare il nostro libro più richiesto. Per acquistarlo basta seguire la solita procedura come indicato sul nostro sito http://www.aifa.it/libri-aifa.htm La novità è che abbiamo cambiato la copertina, adesso il libro si presenta con un bellissimo fumetto creato dal nostro ormai consueto illustratore Simone Deflorian.
5. L’ANGOLO DEI FILM:
Massimo Micco, vicepresidente AIFA Onlus: Ultimamente ho notato che anche nei film si parla dei sintomi di ADHD e dislessia.
Voglia elencare alcuni titoli di film che mi sono capitati sotto mano negli ultimi tempi e nei quali si parla di ADHD
– “Alla ricerca di Nemo” Dory si dichiara distratta, disattenta, ci sono scene che rispecchiano situazioni a noi ben note
– “Una settimana da DIO” Un film bello che mi ha spinto ad andare a ricercare su internet chi fosse Jim Carrey – una delle persone famose con ADHD. Ora mi spiego il suo essere nei vari film, vedi “The Mask”
– “Percy Jackson… Il ladro di fulmini” Film creato dal regista per il figlio dislessico e disattento, nella cui storia un ragazzo dislessico, goffo e disattento, si trasforma in un semiDio con superpoteri. Il figlio del regista di fatto ha i problemi del protagonista del film
– “The Rocker – Il batterista nudo” Nel film un batterista adulto (molto simile ad un ADHD,ma non lo dichiara) guida al successo una band musicale di nome ADD che espressamente è indicato essere l’acronimo di Attention Deficit Disorder. Alla fine è il successo della band. E’ il successo dell’ADD. Pensando ai nostri ragazzi, alla loro affermazione nella vita mi sono commosso
– “Desperate housewives” a noi già noto. Vedi newsletter AIFA n.143 del 01/02/2007
Tutto questo per dirvi che è un buon segno se nella cinematografia (anche se per ora solo quella americana-anglosassone) certi problemi vengono riportati e se ne parla, ma non come in “Un medico in famiglia”.
6. RIABILITAZIONE EQUESTRE PER BAMBINI E RAGAZZI AFFETTI DA ADHD:
Vogliamo segnalare questi centri di riabilitazione equestre dove i bambini e ragazzi affetti da ADHD trovano un’accoglienza particolarmente attenta e personale (terapisti ed istruttore) che hanno esperienza e lavorano con le strategie efficaci per chi soffre di Disattenzione e Iperattività, e che offrono i loro servizi a prezzi accessibili:
CENTRO RIABILITAZIONE EQUESTRE –ANIRE “LA COLOMBARA”
Via Cascina Colombara – 20080 CASARILE (Mi)
Tel. 340 2755318 email: riabilitazione[at]scuderialacolombara.it sito: www.scuderialacolombara.it
D.ssa Alessandra Defelici e D.ssa Cristina Fabbrini
CENTRO RIEDUCAZIONE EQUESTRE “L’ARCA DEL SEPRIO” Onlus
Affiliato ANIRE – UISP
Località La Baraggia, Via Andrea Doria 32/34 – 21040 VEDANO OLONA (Va)
Tel 0332 401963 email: info[at]arcadelseprio.it sito: www.arcadelseprio.it
D.ssa Valentina Bassetto, psicologa Sig.ra Silvia Ferretti, presidente
Sicuramente ce ne sono tanti altri in Italia, sarà nostra cura segnalarli quando ne verremo a conoscenza. Ricordiamo inoltre il Centro Vittorio Di Capua presso la UONPIA dell’Ospedale Niguarda di Milano (vedi newsletter 158 del 2008)
7.RASSEGNA STAMPA:
Articoli positivi:
04/05/2010 La Provincia di Como
L’angolo della psicologa Risponde Maria Gabriella Anania, psicologa e psicoterapeuta,
trovarisposte[at]laprovincia
NIPOTINO IRREQUIETO: L’IPPOTERAPIA PUO’ FUNZIONARE?
Buongiorno. Vorrei chiederle gentilmente che cosa pensa dell’ippoterapia. Ci è stata consigliata per un nipotino che ha 8 anni ed è vivacissimo, non sta mai fermo e anche a scuola ci sono problemi, perché gli insegnanti dicono che non riesce a concentrarsi su quello che fa,oltre a spostarsi appena può dal suo banco.
E’ un bravo bambino, intelligente, ma non si sa come calmarlo. Le chiediamo un suo consiglio. Grazie.
A. A.
Gentile lettrice,il primo ad utilizzare il cavallo per scopi terapeutici è stato quello che è considerato il “padre della Medicina”, Ippocrate di Kos, medico greco antico, che lo consigliava per la cura dell’insonnia. Si tratta di una tecnica di riabilitazione ormai diffusissima, i cui campi di applicazione sono svariati: disturbi del comportamento, del linguaggio, sindrome di Down, autismo, insufficienza mentale ecc. Pensi che è stata condotta una ricerca da neuropsichiatri infantili dell’Ospedale Niguarda di Milano, con bambini affetti da deficit di attenzione-iperattività, con risultati sorprendenti: il cavallo contiene l’iperattività, migliora l’attenzione, induce un controllo emotivo. La ricerca è stata condotta presso il Centro Riabilitativo Vittorio di Capua, unica struttura in Europa ad essere inserita in un Ospedale pubblico.
Stare a cavallo produce un senso di indipendenza, aumenta la fiducia in sé, l’autostima; attraverso i movimenti del corpo viene stimolata la curiosità, ne giova l’equilibrio, la coordinazione motoria, la comunicazione, il senso di responsabilità. Il cavallo, consapevole del suo compito, ha una innata ed estrema delicatezza con i suoi… passeggeri. Per conoscere i centri a lei più vicini, contatti a Milano l’Anire (Associazione Nazionale Italiana Riabilitazione Equestre). E’ fondamentale rivolgersi a centri i cui operatori siano veramente qualificati. Infine, la informo che ultimamente si sta diffondendo anche l’onoterapia: terapia con i docilissimi e mansueti asinelli
04/05/2010 La Provincia di Como Pag. 25
Articoli di interesse vario:
04/05/2010 Corriere della Sera – NAZIONALE Lo psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet
«È la didattica dell’era digitale»
A. Sac.
MILANO – Professore che ne pensa?
«Finalmente una buona notizia», dice lo psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet.
Addirittura?
«Guardi, io sono in linea di massima favorevole a tutto quello che è interattivo e che passa attraverso una valutazione computerizzata fedele, indipendente dalla soggettività e che mette in gara i ragazzi per competenza e prontezza di riflessi. Sì, penso che sia un progetto ben fatto».
L’iniziativa della Bicocca nasce per tenere i giovani attenti durante le lezioni. Ce n’era proprio bisogno?
«Penso di sì. Anche alle superiori e alle elementari il problema del deficit di attenzione esiste. Ed è un grosso problema».
Non è eccessivo venire incontro a questo deficit con un telecomando?
«Può essere. Ma resto convinto del fatto che con i ragazzi di oggi questo tipo di trattativa vada fatta. Certo, uno studente con il telecomando in mano come davanti alla televisione è un po’ un cedimento estetico. Ma vale la pena provare».
Altrimenti?
«Li perdiamo. I giovani di oggi sono diversi da come eravamo noi. Sono nativi digitali, abituati a schermi e telecomandi. Anche la didattica è così: non se la sono inventata di certo loro».
Sono più pigri rispetto alle generazioni precedenti?
«Non sono né più pigri né più svegli. Ma se gli si parla troppo la loro attenzione scema. Se c’è uno schermo, invece, forse riusciamo a tenere desta la loro attenzione. Ricordiamolo: per noi c’erano solo o paura o venerazione nei confronti del docente. A questi non gli passa neanche per la testa».
Favorevole Lo psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet
04/05/2010 Corriere della Sera Pag. 27 ED. NAZIONALE
NdR:… un sorriso ….
Articoli NO:
15/05/2010 Il Foglio La salute totalitaria
Negli anni Trenta si schedavano gli italiani per migliorarne le caratteristiche “biotipologiche”. Oggi siamo più buoni e allarghiamo l’idea di malattia a quella di disturbo. Una medicina che cura i sani. Analogie?
DI GIORGIO ISRAEL
Si sente dire tante volte la frase “chi non conosce la storia passata è condannato a riviverla” da averne quasi la nausea. Quantomeno proviamo a conoscerla, questa storia passata. Ecco alcune reminiscenze che potranno forse suscitare riflessioni attuali. Negli anni Trenta, sull’onda crescente della passione mussoliniana per il tema del miglioramento della “razza italica” un’attenzione particolare si accentrò sugli immigrati, per lo più veneti, che avevano popolato le paludi pontine bonificate. Era la grande occasione – si disse – per sperimentare un miglioramento scientificamente guidato di un gruppo umano che poteva diventare il modello di una nuova razza italica rigenerata. Il mondo scientifico – biologi, antropologi, demografi – si lanciò compatto nell’impresa e si parlò di un “grande laboratorio di biologia umana” che doveva basarsi su un censimento, un’indagine delle caratteristiche somatiche e demografiche degli immigrati. Fu la sagra delle schedature volta a formare un grande archivio delle famiglie.
Vi fu il “foglio antropografico” dell’antropologo Sergio Sergi, consistente in un cartoncino contenente (sono parole sue), “brevi note anamnestiche e morfofisiologiche del soggetto, alcuni dati antropometrici e antropografici, tra cui il gruppo sanguigno, le impronte digitali, la fotografia”, corredato di una piccola busta, incollata al cartoncino, contenente un campione di capelli.
Vi fu la scheda antropometrica o costituzionalista di Corrado Gini, per raccogliere dati sulla costituzione somatica dei genitori. Poi una scheda che descriveva le abitudini alimentari. E, infine, la scheda biotipologica di Nicola Pende, volta a registrare (anche qui sono parole sue) “tutte le caratteristiche somatiche e psichiche, buone e cattive del soggetto, e le sue tendenze ereditarie, e la sua particolare maniera di reagire e di adattarsi all’ambiente cosmico ed all’ambiente sociale e la sua produttività ed i suoi valori, che io classifico in:resistenza vitale generale, attitudini specifiche al lavoro manuale od intellettuale, attitudini specifiche nell’ambito muscolare in genere, valore economico, valore riproduttivo per la specie, valore sociale.
Insomma, “la scheda della personalità completa in azione”. Tutto il mondo della scienza addosso ai poveri contadini veneti immigrati… In verità, Pende era il più lungimirante, perché la sua schedatura biotipologica mirava a tutto il paese, altro che Bonifica pontina. Essa era concepita come il “registro indispensabile per lo Stato Fascista, perché esso possa in ogni momento conoscere lo stato del bilancio della sua più grande e solida ricchezza, il capitale umano nazionale”. E Pende la descriveva così: “La cartella deve contenere l’accertamento completo della personalità psico-fisica normale e sub-morbosa o pre-morbosa, cioé il documento personale del biotipo individuale a scopo di ortogenesi. Tale cartella deve diventare il fondamento
dell’allevamento nazionale dell’infante, del fanciullo, dell’adolescente fino all’età adulta; sarà insomma il vero serio documento individuale di identificazione, di salute e di valutazione di un cittadino che, come il cittadino del Regime Fascista, deve essere veramente una cellula produttiva ingranata armonicamente e consensualmente nel complesso cellulare unitario dello Stato Mussoliniano”.
A parte la retorica fascista finale, la scheda di Pende, nel linguaggio contemporaneo, è un “portfolio”. Ma, si dirà, il “portfolio” odierno è un documento che attesta le prestazioni scolastiche del soggetto e non le sue caratteristiche psico-fisiche. In verità, i solerti scienziati fascisti avevano pensato anche a questo. Per esempio, il clinico Banissoni aveva pensato di istituire un libretto personale scolastico “ai fini della valutazione individuale negli impieghi e nel lavoro”. Era un “portfolio” a metà tra la valutazione delle competenze delle abilità (nella terminologia euroburocratica odierna) e la valutazione della personalità psico-fisica. Difatti, Banissoni sosteneva energicamente che la medicina dovesse mettere piede nella scuola – autentico vivaio della nazione – per contribuire in prima linea alla formazione di una generazione sana e forte. Per far questo occorreva che la medicina cambiasse volto e non si occupasse soltanto di malati, ovvero di limitarsi a soccorrere quello che egli chiamava sprezzantemente “l’individualismo egocentrico del malato e del sofferente”. Occorreva che si occupasse dei sani, che investisse “le masse di popolo” per preparare generazioni sempre più sane ed efficienti. Una medicina del genere doveva ampliare i suoi interessi all’igiene del corpo e della psiche: non a caso si predicava la necessità di un incremento esponenziale delle cattedre universitarie e scolastiche di psicologia.
In particolare, era necessaria una schedatura di massa nelle scuole che doveva raggiungere in pochi anni la cifra vertiginosa di 8-10 milioni di schede. Fermiamoci qui. Si dirà: cosa c’entrano i “portfolio” con le schedature di un regime totalitario? Cosa c’entra la medicina fascista “ortogenetica” con l’encomiabile desiderio di soccorrere i disabili? Nulla, apparentemente. Il fascismo aveva un’attenzione particolare per i soggetti “sani” e mirava a individuare i soggetti “difettosi”, nelle intenzioni peggiori per isolarli, nelle migliori per “bonificarli”. L’obbiettivo era eugenetico: migliorare la qualità della razza. E per questo servivano le schedature di massa e l’allargamento della concezione della medicina.
Oggi siamo tutti buoni e la nostra principale cura sono i malati. Anzi, siamo talmente buoni che, per aver cura di quante più persone sia possibile, allarghiamo il concetto di malattia a quello di disturbo. Così, ai disabili propriamente detti si aggiungono i dislessici, stimati in tre milioni e mezzo, di cui i bambini, aggiungendovi i Dsa (Disturbi specifici di apprendimento), rappresentano il 5 per cento della popolazione infantile. A questi vanno aggiunti i bambini Adhd (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, sindrome del bambino agitato) per raggiungere cifre apocalittiche.
In realtà, siamo ancora più buoni perché, non volendo considerarli malati, li definiamo “diversi” (i disabili sono diversamente abili), al pari degli immigrati, degli omossessuali e degli ebrei. E poiché la “diversità”, se riferita a una “normalità”, è una cosa brutta, occorre dire che siamo tutti “diversi”. In un gioco di specchi vertiginoso la diversità e la malattia diventano normalità e la normalità diventa diversità o malattia.
Naturalmente servono specialisti: di qui l’esigenza di avere sempre più psicologi, psichiatri, neuropsichiatri infantili, cognitivisti, sociologi, ecc. Lo stato maggiore del benessere Dove opereranno costoro? Nel Servizio sanitario nazionale, non più ristretto alla misera, piatta, individualistica funzione di curare le malattie, bensì investito del compito globale e sociale di promuovere il benessere e la felicità della popolazione. Questo stato maggiore del benessere viene caricato di tante funzioni – come l’accertamento dello stress negli uffici, mediante stressometro, prescritto per legge, o la diagnosi di Dsa e Adhd – che non deve soltanto crescere di numero ma avere gli adeguati strumenti di conoscenza. Di qui l’insistente richiesta di “screening” di massa per accertare i vari stati di diversità da registrare scrupolosamente.
Così, per esempio, se uno si becca la diagnosi di Dsa se la porta a vita e viene identificato come tale anche quando si presenta quarantenne a un colloquio di lavoro. Censimenti di massa e allargamento del concetto di medicina. Ricorda qualcosa? Vi è qualcosa che sa di totalitario in questa medicalizzazione della società? Per carità, è soltanto “bontà”. Anche Nicola Pende era animato dalle migliori intenzioni quando perseguiva la “bonifica umana razionale”.
Di certo, siamo agli antipodi dal motto liberale di John Stuart Mill: “Ciascuno è l’unico autentico guardiano della propria salute sia fisica sia mentale e spirituale”.
15/05/2010 Il Foglio Pag. 1
Ndr: già citato nella precedente newsletter, Giorgio Israel, professore di matematica, continua la sua polemica. Leggete qui la risposta dei genitori di molti bambini e ragazzi con i vari DSA:
In risposta al precedente articolo del prof. Israel
R SALUTE LA MEDICINA La lettera La polemica
“I NOSTRI BIMBI INCOMPRESI”
Una proposta di legge sui Dsa (disturbi specifici di apprendimento) che prevede diagnosi da parte del Ssn e comunicazione a scuola e famiglia, ha provocato polemiche da parte di alcuni autorevoli commentatori e scienziati e repliche di altrettanti autorevoli esperti.
Centinaia di familiari hanno sottoscritto una lettera aperta ai media, che qui in parte riportiamo Le esternazioni “negazioniste” sulla dislessia e i Dsa tornano alla ribalta ogni qualvolta la legge nazionale in discussione faccia un piccolo passo in avanti.
Solitamente sono espresse sui media da “gente comune” che riprende con toni da crociata le note campagne denigratorie contro la psichiatria (in particolare contro l’Adhd, iperattività) mettendo nel calderone, senza alcun distinguo, anche i Dsa.
Stupisce però vedere scritte le stesse identiche affermazioni (a firma del professor Giorgio Israel, consulente del ministero dell’Istruzione …). Come genitori di bambini dislessici, disgrafici, disortografici e discalculici, in pieno accordo con le precisazioni espresse dal prof. Giacomo Stella fondatore dell’Associazione Italiana Dislessia ribadiamo che i nostri figli non sono malati né tantomeno anormali o “handicappati”. Sono ragazzi intelligenti che hanno semplicemente modalità di apprendimento che, non passando attraverso i classici automatismi, necessitano di metodologie didattiche personalizzate. Ma al di là di tante parole, vorremo solo suggerire (….) di seguire attentamente anche solo per qualche giorno nei compiti per casa uno dei nostri figli Toccherete con mano le loro reali difficoltà (…) percepirete direttamente la loro incredibile fatica a fare azioni anche banali come scrivere o leggere due parole o fare un semplice calcolo a mente (…). Qualcuno avrà il coraggio di dire che fanno apposta, che è tutto un bluff? (…) Forse allora capirete che il problema non è essere diversi. Il problema è essere capiti e rispettati nella propria diversità. Possibile che sia così difficile da comprendere? Laura Ceccon e altre 300 firme di genitori bimbi con Dsa
18/05/2010 La Repubblica – Ed. nazionale Pag. 36