========= AIFAnewsletter n. 178 anno VIII del 04/05/2010 ====================
Notiziario sul Deficit d’Attenzione con Iperattività, disturbi e problematiche ad esso correlati, diffuso dall’Associazione Italiana Famiglie ADHD Onlus.
In questo numero:

1
.EVENTI:
Convegno Internazionale “Il Disturbo della Condotta in Età Evolutiva”, Roma 18 giugno
Spettacolo di beneficenza KIWANIS pro AIFA Onlus, Azzate (Va) 14 maggio
Teacher Training a Bolzano, 2-16-22 marzo
2. TESI di LAUREA: “
ADHD IN ETÀ EVOLUTIVA e la DISSOCIALITA’
3. PROGETTO “Condivisione di percorsi diagnostico-terapeutici per l’ADHD in Lombardia”
4. LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEL BAMBINO DELL’ONU

5. RASSEGNA STAMPA:
articoli positivi:
– 
Disturbi dell’età evolutiva, studiosi e operatori a confronto
– Castelverde Lunedì incontro alla scuola dell’infanzia
– Sfilata benefica a Palazzo Trecchi con il Kiwanis Junior Club Cremona
articoli di interesse vario:
    – ADHD : in bimbi i riconoscimenti sono come farmaci
articoli negativi:
– Se non vi piace la matematica c’è chi vuol farvi credere che siete malati

1. EVENTI:

Convegno Internazionale: IL DISTURBO DELLA CONDOTTA IN ETA’ EVOLUTIVA
Roma, 18 Giugno 2010, Casa La Salle -I.C.J.M., Via Aurelia 472
http://www.iss.it/binary/adhd/cont/Convegno_Internazionale_Disturbo_della_Condotta_Roma_2010.pdf
Segreteria Organizzativa Omega Congressi Via Vittorio Caprioli 92 –Roma
Tel 06 87083401 Fax 1786049497 email: info[at]omegacongressi.com
Programma
8.30 Registrazione
8.45 Apertura dei lavori:Antonio Cutolo, Roma Direttore dell’Uffi cio Disagio Giovanile del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Chairmen: Filippo Muratori, Pisa Enzo Sechi, L’Aquila
9.00 Lettura: Essi Viding, Londra Il sottotipo calloso-anemozionale dei disturbi antisociali del comportamento: aspetti genetici e neuroimmagini
10.00 Annarita Milone, Azzurra Manfredi, Pietro Muratori, Pisa Il sottotipo calloso-anemozionale del Disturbo della Condotta: implicazioni cliniche e terapeutiche
10.30 Coffee Break
10.45 Pietro Panei, Roma Il Disturbo della condotta nel registro nazionale ADHD
11.15 Renato Donfrancesco e Francesca Prischich, Roma Disturbo della Condotta e ADHD sommerso
11.45 Maria Giulia Torrioli, Roma Ritardo Mentale, sindromi genetiche ed aggressività
12.15 Pausa Pranzo
Chairmen: Paolo Curatolo, Roma Giovanni Mazzotta, Perugia
14.15 Lettura: Bernard Wallner, Vienna Biologia della aggressività
15.00 Lettura: Graeme Fairchild, Cambridge Aspetti biologici del disturbo della condotta nel bambino e nell’adolescente
15.45 Stefania Millepiedi, Empoli La Psicofarmacologia del Disturbo della Condotta
16.15 Maria Grazia Melegari, Margherita Innocenzi, Roma Il Disturbo oppositivo provocatorio in età prescolare, un precursore del disturbo della condotta?
16.45Matteo Villanova, Roma Disturbo della Condotta in età evolutiva, criminogenesi ed intervento integrato
17.15 Lorenzo Toni, Roma Neuropsicologia del disturbo della condotta in età evolutiva
17.45 Chiusura dei lavori e Questionario ECM

Spettacolo di beneficenza KIWANIS pro AIFA Onlus a Varese
“Romeo & Giulietta” – organizzato dal KIWANIS Club di Varese, Venerdì 14 maggio ore 21 nel cinema Teatro “Castellani” di Azzate (VA)
Commedia comica in tre atti, ispirata dall’omonimo romanzo di William Shakespeare.
Si tratta della storia di due famiglie, una napoletana e l’altra varesina, di opposte tendenze di ogni sorta. Dalla sfortunata progenie di questi eterni ed inconciliabili nemici, sono nate due stupende creature (Giulietta Brambilla e Romeo Esposito) che con il loro tenero e contrastato amore metteranno fine a tanti ridicoli preconcetti.
Kiwanis“, un nome straniero, di origine americana, derivante dall’idioma della tribù indo-americana degli Okipei, Kiwanis significa “Conoscersi meglio”. E’ il nome di un’organizzazione internazionale che intende prima di tutto occuparsi dell’assistenza Ai bambini meno fortunati. E’ grazie al progetto “Conosciamo e aiutiamo i bambini iperattivi e con deficit di attenzione” del Kiwanis Club Varese che con il ricavato di questo spettacolo di beneficenza possiamo ristampare il richiestissimo libro “gli adolescenti iperattivi e i loro problemi”
Un grazie particolare al KIWANIS! Chi vuole conoscere meglio le attività al servizio dei bambini consulti www.kiwanis.it e www.kiwanis.org

– Teacher –training ADHD a Bolzano
Diamo questa notizia con ritardo, ringraziando gli organizzatori.
2-16-22 marzo: si sono svolti a Bolzano 3 giorni di formazione sull’ADHD, per gli insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo grado:
Gli incontri sono stati organizzati dal SERVIZIO D’ INTEGRAZIONE, EDUCAZIONE ALLA SALUTE E CONSULENZA SCOLASTICA e hanno riscontrato grande interesse e coinvolgimento da parte degli insegnanti presenti.
La formazione è stata tenuta dalla NPI Dr.ssa Arcangeli, responsabile del Centro di Rifermento di Merano, e dalla pedagogista Dr.ssa Galli Elisabetta, in collaborazione con Laura Arcari, Referente AIFA Onlus per il Trentino Alto Adige.
Gli insegnanti hanno così potuto ricevere corrette informazioni sulla problematica, sia sull’aspetto medico/scientifico che quello pedagogico/scolastico.
A conclusione è stato riservato anche uno spazio per la testimonianza dei genitori di figli con diagnosi ADHD, in cui si è evidenziato l’importanza dell’ Auto Mutuo Aiuto come supporto per le famiglie colpite.

2. TESI di LAUREA: “IL DISTURBO DA DEFICIT D’ATTENZIONE IN ETÀ EVOLUTIVA e la DISSOCIALITA’”
Di seguito pubblichiamo il lavoro che ha portato la dottoressa Maria Grasso, al conseguimento della propria Laurea al corso di Scienze della Formazione presso
UNIVERSITA’ TELEMATICA DELLE SCIENZE UMANE NICCOLO’ CUSANO ROMA
I nostri complimenti per il lavoro svolto e per il risultato conseguito
Per consultare l’intero lavoro fare click qui

ABSTRACT
Il presente lavoro intende dimostrare come un disturbo dell’età evolutiva, quale il disturbo da deficit d’attenzione con iperattività, denominato con l’acronimo inglese di ADHD (Attention deficit hyperactivity disorder) possa convergere, se non adeguatamente diagnosticato e trattato, verso problematiche varie, tra cui i disturbi della condotta e i comportamenti dissociali.
Nell’affrontare la problematica mi sono soffermata sull’individuazione e sullo studio della correlazione tra ADHD, comportamenti devianti, i fattori genetici e non che possono essere connessi, le modalità di trattamento. In secondo luogo, partendo dai risultati di quest’analisi, intendo evidenziare l’importanza del riconoscimento dell’ADHD in età precoce, per prevenire determinate evoluzioni di tipo dissociale.
Il mio interesse verso tale oggetto di studio è nato dalla volontà di colmare una lacuna formativa su un disturbo che può essere diagnosticato nella fascia d’età prescolare, quell’età in cui si trovano a vivere i bambini che osservo quotidianamente durante le ore dedicate all’insegnamento nella scuola dell’infanzia.
Conoscevo le caratteristiche dell’iperattività e avevo potuto osservare comportamenti di spiccata vivacità all’interno del percorso di evoluzione della personalità di tanti bambini, ma mai avevo avuto l’occasione di confrontarmi con la complessità di quello che può essere definito un vero e proprio disturbo multifattoriale.
Le mie indagini mi hanno condotto a constatare come nell’ADHD sussistano un deficit a livello delle funzioni esecutive, una corteccia prefrontale destra meno estesa rispetto al normale e un basso livello di arousal: le stesse componenti genetiche riscontrabili nei comportamenti di tipo dissociale.
Dalla mia tesi si evince palesemente come il disturbo da deficit d’attenzione possa essere, in alcuni casi, un precursore di comportamenti a sfondo delinquenziale e criminale.

Con ciò non s’intende affermare che soffrire del disturbo ADHD significhi diventare potenziali criminali, quanto piuttosto possa incrementare i fattori di rischio di entrare in contatto con il sistema di giustizia. In ogni caso l’ADHD è, indipendentemente da un decorso così infausto, una patologia importante in ogni epoca della vita, per l’impatto che esercita sulla normale evoluzione e sulla funzionalità dell’individuo, comportando, altresì, problematiche  a livello relazionale e di apprendimento.
L’ambiente non ha importanza predominante nella genesi del disturbo di concentrazione, tuttavia l’esperienza esistenziale del bambino con disturbo di concentrazione, caratterizzato da insuccessi e frustrazioni nel campo relazionale, sociale e scolastico, potrà determinare disturbi comportamentali secondari su base psico – emotiva, che spesso accentuano gli stessi sintomi di iperattività e impulsività con cui il disturbo si presenta.
Se al bambino o all’adolescente tale disturbo è diagnosticato precocemente e trattato in modo appropriato durante gli anni scolastici, i problemi secondari trasmessi in età adulta diminuiscono cospicuamente di numero. Se invece non sono identificati precocemente durante la fanciullezza e nemmeno durante l’adolescenza, possono causare in età adulta un maggior numero di problemi emotivi, comportamentali e sociali. Da ciò deriva la necessità di riconoscere precocemente i segnali di tale disturbo e, di conseguenza, di formare adeguatamente le figure professionali che si trovano ad interagire con i soggetti in età evolutiva, come gli insegnanti, attualmente del tutto impreparati a comprendere una simile problematica.
Pertanto, pur riconoscendo, quindi, l’importanza di un trattamento multimodale nei soggetti affetti da questo disturbo, è necessario sviluppare una campagna di sensibilizzazione nei confronti del problema, al fine di individuare e di creare le condizioni affinché tutte le figure professionali potenzialmente coinvolte -insegnanti, educatori, pediatri- possano individuare i segnali precoci d’allarme e consentire tempestivamente l’intervento di figure professionali specifiche.

CORRELAZIONI GENETICHE TRA ADHD E COMPORTAMENTI DISSOCIALI
Le questioni della devianza e del comportamento che non rispetta le norme sociali condivise hanno da sempre interessato medicina e psicologia. I temi che si intersecano e costituiscono ancora i parametri della discussione diagnostica e clinica riguardano fondamentalmente le manifestazioni aggressive, un accentuato disprezzo per gli altri, la violazione della legge.

Negli ultimi anni i criminologi hanno iniziato a focalizzare più da vicino come alcuni fattori biosociali e/o neuropsicologici possano influenzare comportamenti di tipo criminale. Un fattore che emerge come  potenzialmente importante, connesso a tale comportamento, è la mancanza di attenzione e l’impulsività, spesso combinata all’iperattività; in altre parole, l’ADHD.
Utilizzando tecniche neuropsicologiche (valutazione delle funzioni della parte anteriore della corteccia cerebrale), neurofisiologiche (misurazione dell’attività elettrica cerebrale) e di neuroimaging (misurazione dell’attività metabolica e del consumo di ossigeno di specifiche aree del cervello), numerosi studi hanno dimostrato che questi bambini presentano alterazioni funzionali di specifiche regioni del Sistema Nervoso Centrale rispetto ai bambini di controllo. Ebbene, nell’ADHD, come descritto nei capitoli precedenti, constatiamo un deficit a livello delle funzioni esecutive, una corteccia prefrontale destra meno estesa rispetto al normale e un basso livello di arousal; cioè le stesse componenti genetiche e biologiche che sono riscontrabili nei comportamenti di tipo dissociale.


3
.PROGETTO “Condivisione di percorsi diagnostico-terapeutici per l’ADHD in Lombardia”
Dalla Newsletter n. 27 di marzo 2010 dell’Istituto Mario Negri riportiamo:
La Regione Lombardia, Assessorato alla Sanità, ha approvato il finanziamento del progetto Condivisione di percorsi diagnostico-terapeutici per l’ADHD in Lombardia, di durata triennale, che avrà come capofila la UONPIA della Azienda Ospedaliera “Spedali Civili di Brescia” e che coinvolgerà 18 dei Centri di Riferimento (UONPIA AO Bergamo, UONPIA AO Como; UONPIA AO Cremona; UONPIA Fondazione IRCCS “Cà Granda” Ospedale Maggiore Policlinico; UONPIA AO Fondazione IRCCS “Casimiro Mondino” Pavia, UONPIA AO Garbagnate, UONPIA AO Lecco, UONPIA AO Legnano, UONPIA AO Lodi, UONPIA AO Mantova, UONPIA AO Fatebenefratelli, UONPIA AO Niguarda, UONPIA AO San Paolo, UONPIA Vallecamonica e Sebino, UONPIA Valtellina, UONPIA AO Varese, IRCCS Istituto Eugenio Medea di Bosisio Parini (LC) riconosciuti in Lombardia) e l’Istituto Mario Negri di Milano.
Il progetto si articolerà in:
• Analisi dei percorsi esistenti in Lombardia per l’ADHD;
• Formazione e informazione;
• Definizione di percorsi diagnostico-terapeutici condivisi.
Gli obiettivi sono:
• rilevare e analizzare in maggior dettaglio i percorsi diagnostico-terapeutici esistenti per tutti gli utenti con diagnosi di ADHD e non solo per quelli in trattamento farmacologico;
• mantenere un’attenta farmacovigilanza attiva;
• garantire la formazione specialistica per gli operatori dei Centri sugli interventi diagnostici e terapeutici, con particolare attenzione agli interventi di parent, child e teacher training;
• garantire una formazione e informazione adeguata a pediatri di famiglia, operatori dei servizi territoriali di NPIA, scuole e famiglie;
• sostenere la produzione e diffusione di materiali informativi;
• attivare incontri periodici di monitoraggio e confronto tra i Centri;
• strutturare percorsi diagnostici e terapeutici condivisi tra i Centri;
• realizzare un network stabile dei Centri di Riferimento per l’ADHD in Lombardia


4. LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEL BAMBINO DELL’ONU, varata nel 1959, recita:
Il bambino che si trova in una situazione di minorazione fisica, mentale o sociale, ha diritto di ricevere il trattamento, l’educazione e le cure speciali di cui abbisogna per il suo stato o la sua condizione”.

5. RASSEGNA STAMPA:

Articoli positivi:
Disturbi dell’età evolutiva, studiosi e operatori a confronto
OLBIA. I disturbi dell’età evolutiva sono stati oggetto di un convegno al museo che ha richiamato in città molti addetti ai lavori. La giornata, patrocinata dal Comune e organizzata da Rita Filigheddu, Eva Degortes, Alessandra Soddu e Marcella Cabras, si è aperta con gli interventi della presidente della Provincia, Pietrina Murrighile, e del sindaco Gianni Giovannelli. A seguire le relazioni di professionisti del settore sanitario, sociale, personale docente, nonché molti genitori interessati. Nel corso del convegno sono intervenuti specialisti come Alessandro Zuddas, Giuseppe Doneddu, Silvia Paba, Manuela Testa, Francesca Casano e Salvatore Spano. I relatori hanno fatto una panoramica sulle tante patologie dell’età evolutiva, quali disturbo da deficit di attenzione e iperattività, autismo, ritardo mentale, disturbo specifico dell’apprendimento, psicopatologia dell’adolescenza, e hanno spiegato come queste portino a comportamenti problematici, spesso difficili da riconoscere e gestire. Inoltre, è stata sottolineata la necessità di creare un lavoro in rete tra enti, scuole e professionisti, e ottenere una sinergia tra tutti gli operatori.(al.pi.)
21/04/2010 La Nuova Sardegna Pag. 3 GALLURA
Ndr: siamo molto felici a vedere che sempre più spesso anche le istituzioni collaborano ad eventi informativi sull’ADHD. E soprattutto apprezziamo la volontà da parte dei professionisti ad impegnarsi per la creazione di un lavoro in rete tra enti, scuole e medici… e speriamo anche le famiglie

Castelverde Lunedì incontro alla scuola dell’infanzia
CASTELVERDE – Lunedì 26 aprile alle 20.45 la scuola dell’Infanzia Mons. Gardinali e l’asilo nido Ciribiricoccole organizzano, presso la struttura scolastica un incontro dal tema “L’approccio psicomotorio funzionale. Educazione del corpo e prevenzione della dislessia”. Lo Psicomotricista Funzionale è lo specialista che, orientato da una precisa osservazione, da un Bilancio Psicomotorio e da programmi di intervento educativi specifici, si occupa attraverso esperienze motorie, di disagi socio-emotivo-relazionali, difficoltà di apprendimento e di comportamento, ritardi dello sviluppo motorio, situazioni di Deficit di Attenzione e Iperattività (A.D.H.D.) e di situazioni di ansia e stress attraverso percorsi di distensione e rilassamento corporeo. L’intervento dello psicomotricista funzionale mira a far sentire la persona di ogni età, in stato di handicap o meno, adeguata ed efficace nel contesto di vita e in ogni ambito di azione, facilitando il raggiungimento del più alto livello di funzionalità (motoria e operativa) possibile, generando motivazione e intenzionalità. All’incontro parteciperanno la dottoressa Benedetta Anselmi, pedagogista clinico e psicomotricista funzionale, il Direttore Regionale ASPIF Lombardia, la dottoressa Cristina Ubaldini, pedagogista clinico e psicomotricista funzionale e la dottoressa Alessia Galli, pedagogista clinico e psicomotricista funzionale.
13/04/2010 La Provincia di Cremona Pag. 17

Sfilata benefica a Palazzo Trecchi con il Kiwanis Junior Club Cremona
Richiamare oltre 350 presenze a palazzo Trecchi non è semplice. Coinvolgere e raccordare numerosi sponsor e diversi esercizi commerciali in un’iniziativa pubblica non è, a sua volta, scontato. Organizzare epromuovere tutto questo a scopo benefico, oltre che lodevole, è quanto mai impegnativo. Eppure, a tutto questo hanno dimostrato di saper far fronte, raggiungendo addirittura livelli di eccellenza, i giovani del Kiwanis Junior Fabulinus di Cremona, magistralmente guidati dalla loro Vicepresidente, Elisa Francioni, e dal Segretario, Carlo Gelera: sono stati loro a render realtà la splendida sfilata di moda uomo-donnabambino “Walk of fame”, promossa nei giorni scorsi, per l’appunto, nella splendida cornice artistica e storica di palazzo Trecchi, quella sera avvolta in una magia di colori, suoni e suggestioni davvero unica. Ogni comparto ha trovato in passerella la propria collocazione ed ha potuto esser valorizzato nelle proprie peculiarità ed eccellenze, grazie alla presentazione decisamente elegante, garantita non solo da modelli e modelle professionisti, ma anche dalla simpatica presenza di bambini, nonché di piccoli atleti. La manifestazione ha avuto, tra l’altro, il patrocinio del Comune, rappresentato all’evento dall’Assessore alle Politiche delle Risorse Umane, Maria Vittoria Ceraso, che ha espresso pubblicamente la soddisfazione, propria personale e dell’amministrazione municipale, per il brillante esito della serata. Aspetto, questo, fatto notare anche dalle autorità kiwaniane intervenute. Benefico il fine dell’evento: il ricavato è stato devoluto all’Aifa onlus, Associazione Italiana Famiglie Adhd, che -come ha ricordato ai tanti presenti il suo referente provinciale, nonché Vicepresidente regionale, dott. Remo Bonardida sempre si occupa di solidarietà sociale. Al centro del proprio intervento si pongono informazione e divulgazione scientifica sul disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Un fenomeno, questo, percentualmente più presente e diffuso di quanto si creda e, peraltro, di non semplice individuazione da par te tanto delle famiglie quanto dei medici. In tal senso, particolarmente significativo si rivela il contributo ed il sostegno, che giungono a mamme e papà dalla quotidiana attività svolta dall’Aifa. Gli splendidi e variopinti capi, indossati con eleganza e disinvoltura dai modelli, hanno mostrato il volto giovane, moderno, sbarazzino, elegante, intrigante di una società giovane, determinata ed ambiziosa, capace con decisione di costruire il proprio oggi e di disegnare il proprio domani. Il bilancio positivo dell’evento, sapientemente coordinato dalla Vicepresidentessa Francioni e dal Segretario Gelera, ha decisamente incoraggiato i suoi promotori a proseguire in un impegno, che ha saputo unire un discorso prettamente benefico con un’attenzione alla solidarietà ed all’impegno civico, il che è ancor più significativo, tenendo conto della specificità dell’ente promotore, il Kiwanis Junior Fabulinus, un sodalizio presieduto da Alberto Carubelli ed interamente costituito da giovani. Giovani, pronti a rimettersi quanto prima in gioco – ciò, di cui non hanno fatto mistero al termine della serata-, anche con nuove iniziative, che sappiano unire la gioia derivante dallo stare insieme con l’opportunità di condividere una serata con gioia ed in stile di amicizia. 28/04/2010 La Cronaca di Cremona Pag. 9
Ndr: i nostri più sentiti e più sinceri ringraziamenti vanno al Kiwanis Junior Club di Cremona per questa lodevole iniziativa. Chi vuole saperne di più consulti il sito www.kiwanis.it

Articoli di interesse vario:
ADHD : IN BIMBI I RICONOSCIMENTI SONO COME FARMACI
Salute (AGI) – Londra, 19 apr. –
I bambini affetti da sindrome da deficit di attenzione e iperattivita’ (Adhd) reagiscono alle ricompense allo stesso modo che ai farmaci. Lo ha scoperto uno studio dell’Universita’ di Nottingham pubblicato dalla rivista Biological Psychiatry, secondo cui i premi sono efficaci solo se dati immediatamente.
L’Adhd viene curato di solito con psicofarmaci come il Ritalin. I ricercatori hanno misurato l’attivita’ cerebrale di bambini che giocavano con un videogioco, offrendo loro punti extra in caso di comportamento meno impulsivo. L’elettroencefalogramma dei bambini ha mostrato che gli incentivi modificavano l’attivita’ del cervello nello stesso modo dei farmaci, anche se con dimensioni minori. “La ricerca mostra che incentivi e farmaci insieme lavorano meglio – si legge nell’articolo – quindi si potrebbero abbassare le dosi dei farmaci compensandole con i premi. Lo studio ha anche mostrato che i vantaggi si hanno solo se gli incentivi vengono dati subito”. .
19/04/2010 AGI Sito Web
Ndr: Da sempre si ribadisce nel contesto della terapia cognitivo comportamentale, nel supporto ai genitori ed agli insegnanti, di lavorare con le gratificazioni, con i riconoscimenti positivi. E che siano immediate e chiare! E’ importante che lo studio abbia evidenziato in modo oggettivo le conseguenze che derivano dall’utilizzo delle gratificazioni e le attività cerebrali. Lo studio afferma pertanto la validità della terapia multimodale, auspicando, come del resto già riportato in letteratura, la possibilità di ridurre i dosaggi dei farmaci. Possibilità da verificare sempre mediante un riscontro con i clinici che hanno in carico il paziente.


Articoli negativi:
SI CHIAMA DISCALCULIA L’ULTIMA TROVATA DEI NEUROMANI
Se non vi piace la matematica c’è chi vuol farvi credere che siete malati
ARRIVA LA NUOVA LEGGE CHE STA PER AFFIDARE AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE CIÒ CHE COMPETE AGLI INSEGNANTI
Giorgio Israel
Il celebre matematico settecentesco Leonhard Euler conosceva a memoria l’intera Eneide ed era capace, pur divenuto cieco, di calcolare a mente uno sviluppo in serie fino al settimo termine dettando il risultato a un assistente: per chi non conosce la matematica significa fare un mare di calcoli difficili, ritenendo a memoria un numero enorme di risultati parziali. Al confronto, il miglior matematico vivente farebbe la figura di un “discalculico”. La “discalculia” è definita come un disturbo che si manifesta come “difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri”. Se confronto la calligrafia dei miei figli con quella di mio padre constato un crollo di qualità tale da considerarli come affetti da “disgrafia”, la “difficoltà di realizzazione grafica”. Per non dire della “disortografia”.
A pensarci bene, non c’è da stupirsi. Secoli fa il calcolo mentale e l’arte della memoria erano considerati una virtù da coltivare intensamente. Oggi facciamo persino il conto della spesa sulla calcolatrice del cellulare e imparare le tabelline è opzionale. Diciamo, per carità di patria, che usiamo le nostre facoltà mentali in modo diverso. Perciò circola una legione di discalculici, tra cui coloro che non amano i numeri. Per quanto riguarda poi lo scrivere, sarebbe strano stupirsi che siano in aumento esponenziale i “disgrafici”, visto che insegnare a tenere correttamente una penna in mano e a maneggiarla secondo regole efficaci è considerato repressivo e reazionario: vorrei segnalare, al riguardo, le lucide riflessioni di Angelo Panebianco sulla mania nostrana di apprezzare non ciò che è ragionevole ma ciò che è “moderno”.
Quanto alla crescita dello stuolo dei “disortografici” c’è chi pretende che sia dovuta a “difficoltà nei processi linguistici di transcodifica”; ma bisognerebbe chiedersi se, anche qui, non intervenga il fatto che stimolare la capacità di tradurre correttamente in testo scritto le parole pensate è ormai considerato una fisima reazionaria. Sta di fatto che, invece di esplorare ragioni come quelle accennate, ci si è orientati da tempo verso l’approccio “curativo”, raggruppando i detti disturbi, assieme alla classica dislessia, sotto l’acronimo Dsa, Disturbi specifici di apprendimento. Il Dsa sta per essere riconosciuto da una legge nazionale come… malattia? Per carità. Il Dsa – si dice – si manifesta in soggetti con capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali. Insomma, è una sindrome in stato di normalità ma che dà problemi. Ma allora tanto varrebbe introdurre acronimi, definizioni e leggi che definiscano o curino la pigrizia, l’obesità, la logorrea, la miopia, la petulanza, la distrazione e via dicendo.
Ma nella legge c’è la contraddizione: si dice difatti che la diagnosi di Dsa viene effettuata dagli specialisti del Servizio sanitario nazionale, ovvero medici, psichiatri e psicologi. E poiché il Servizio Sanitario Nazionale cura le malattie, rispunta surrettiziamente la definizione del Dsa come patologia. E che sia una patologia è confermato dal fatto che la discalculia non viene diagnosticata dall’insegnante di matematica, o la disortografia da quello d’italiano, bensì da medici, psicologi e psichiatri. E’ il gioco delle tre carte: da un lato, si nega trattarsi di una malattia – sarebbe arduo definire tale un insieme di “sintomi” generici e disparati – ma al contempo la si considera tale riducendo a trattamento sanitario un problema che anziché Dsa potrebbe essere Dsi, come ha fatto rilevare un preside con quarant’anni di esperienza, ovvero Disturbi Specifici di Insegnamento. Il gioco delle tre carte è abile perché, se provi a lamentare la tendenza alla medicalizzazione, ti si risponde che non è vero, in quanto nessuno ha parlato di patologie, e che comunque il problema sarà affrontato con metodi psico-pedagogici.
Ma allora, perché un passaggio diagnostico di tipo sanitario? Perché, a dispetto dell’affermazione che il Dsa non è dovuto a patologie neurologiche, ci si è ingegnati a trovarne le cause materiali – malnutrizione alla nascita, effetto dei vaccini, mancanza di omega 3 e altre amenità – che stranamente non lascerebbero tracce materiali. Per risolvere l’incerta questione sono intervenuti i soliti neuromani, quelli che fanno la risonanza magnetica persino ai salmoni morti, che hanno cercato le “diversità” strutturali dei Dsa nel cervello. I risultati sono incerti, qualcuno parla di “anomalie” della corteccia, altri di “zone” del sistema visivo, altri dei neuroni a specchio. Su tutto grava l’assurdità di un metodo che pretende di stabilire correlazioni, per giunta basate su statistiche rozze, tra le mappe di funzioni elementari e comportamenti umani estremamente complessi, correlazioni mai stabilite in modo accettabile. Si noti che mentre alcuni psichiatri sostenitori dell’esistenza del Dsa, ma prudenti, stimano in 0,1 per cento i bambini affetti, i fautori della legge parlano di un 3-5 per cento, da cui deriverebbero conseguenze imponenti, visto che la legge prevede riduzioni di impegno scolastico e orari flessibili per i genitori. Se a una simile cifra si aggiunge quella dei bambini affetti dall’altra “malattia”, l’Adhd, Attention Deficit Hyperactivity Disorder, la “sindrome del bambino agitato”, il numero di minori con problemi raggiunge percentuali inaudite.
C’è di che pensare a una degenerazione della specie umana. L’esistenza dell’Adhd fu decretata a maggioranza, nel 1980, dall’Associazione degli psichiatri americani e “poi” ci si è ingegnati a dimostrare la verità di tale delibera. Anche qui, dopo aver ipotizzato anomalie cerebrali di ogni tipo, sono scesi in campo i neuromani, per individuare con risonanza magnetica (e al solito modo fasullo) diversità cerebrali che dimostrerebbero l’esistenza della patologia. Ma quel che è specialmente grave nel caso dell’Adhd è che dagli Stati Uniti – dove si è arrivati alla cifra di diciassette milioni di diagnosi – si è diffusa una medicina, il Ritalin, che è nient’altro che un sedativo: è facile intuire quanto possa essere pericoloso somministrare sedativi a un bambino in crescita. Ma tant’è. Abbiamo visto per decenni, nel film “Il pellegrino”, di Charlie Chaplin, un bambino iperagitato che picchia tutti, combina guai, incolla la carta moschicida sulla faccia della gente, mentre la madre tenta di calmarlo con inadeguate moine. L’abbiamo visto come paradigma della maleducazione, nel senso stretto del termine.
E’ finita: l’educazione è un processo in via di sparizione, quantomeno nel senso di un rapporto tra persone. Esiste soltanto la diagnosi e la terapia delle anomalie di individui-monadi. Tutto è ridotto a processi biologici. Siamo un aggregato di “diversità” da trattare in termini sanitari, da conformare a criteri di normalità definiti secondo criteri “scientifici”, si fa per dire. La società è vista come una gigantesca clinica che ha come “mission” la modellazione degli individui su quei criteri. La solita ideologia scientista invade ogni aspetto della vita personale: si va dal progetto di confezionare un individuo perfetto fin dalla nascita, alla subordinazione della scuola al sistema sanitario, allo stressometro negli uffici, e via delirando; tutto sotto la dittatura sempre più soffocante degli “esperti”, psicologi, psichiatri, neurologi, misuratori delle qualità.
29/04/2010 Il Foglio Pag. 2
Ndr: premesso che si parla di discalculia da più di un ventennio (in ITALIA), …..ma quanta superficialità! Per fortuna chi scrive non è medico, ma un professore di matermatica…. sarà che lui come matematico non può neanche immaginarsi cosa significhi essere “discalculico”. In ogni caso per meglio comprendere cosa sia la discalculia è sufficiente leggere le seguenti note su http://it.wikipedia.org/wiki/Discalculia