========= AIFAnewsletter n. 166 anno VII del 22/04/2009 ==================
Notiziario sul Deficit d’Attenzione con Iperattività, disturbi e problematiche ad esso correlati, diffuso dall’Associazione Italiana Famiglie ADHD Onlus.
In questo numero:

1. CIRCOLARE MIUR 2009-04-01 – SINDROME DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ: INDICAZIONI ORGANIZZATIVE
2. 
VII° CONGRESSO NAZIONALE AIDAI – PADOVA 14-16 MAGGIO 2009
3. SOLIDARIETA’ CON LA MUSICA DI BATTISTI
4. IL BAMBINO ADHD IN OSPEDALE
5. STORIE VERE: 
LA SCOPERTA DI UNA MAMMA 30 ANNI DOPO
6. FURBONI GALATTICI


RASSEGNA STAMPA
FARMACI PER DEFICIT D’ATTENZIONE EFFICACI ANCHE NEGLI OBESI IPERATTIVI

ARTICOLI NO
AN1.SCREENING PSICOLOGICO SUI BAMBINI IMMIGRATI

1. CIRCOLARE MIUR 01/04/2009 – SINDROME DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ: INDICAZIONI ORGANIZZATIVE
Ministero del’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Oggetto : Bambini affetti da sindrome ADHD – Sindrome da deficit di attenzione/iperattività –
Indicazioni organizzative
Sono pervenute segnalazioni da parte di strutture sanitarie pubbliche concernenti richieste di chiarimenti in merito alla C.M. n.4226/P4 de|711012008.
Nel ribadire che la individuazione dei sintomi correlati alla patologia ADHD deve procedere attraverso il protocollo sanitario di cui alle Determinazioni A.I.C. nn. 876 e 437 pubblicate sulla G.U. n.106 del 24/04/2007 si precisa che la somministrazione di questionari funzionali alla diagnosi di tale patologia, distribuiti dalle strutture sanitarie pubbliche specializzate , è pienamente legittima ed è parte ineludibile di tale percorso sanitario e, conseguentemente deve trovare il consenso e la collaborazione da parte degli insegnanti e dei responsabili delle istituzioni scolastiche.
Nel richiamare l’attenzione sulla esigenza che la patologia in questione sia al centro di uno specifico progetto di terapia multimodale che preveda la stretta sinergia delle strutture sanitarie, famiglie ed operatori scolastici, si raccomanda di sollecitare ogni opportuna forma di collaborazione da parte dei dirigenti scolastici e degli insegnanti interessati nella scrupolosa osservanza delle indicazioni fornite in merito dai Centri di diasnosi e cura.

2. VII° CONGRESSO NAZIONALE AIDAI – PADOVA 14-16 MAGGIO 2009
VII° CONGRESSO NAZIONALE sul “Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività”
PADOVA, 14-16 Maggio 2009
Policlinico Universitario – Sede Aule Morgagni e Ramazzini
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Fulvia Rossi ed Eleonora Maj (AIDAI) posta elettronica    / tel-fax 035 223012
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ARTICOLAZIONE DEI LAVORI
Seminario pre-congresso: School-based intervention strategies for children and adolescents with ADHD
G. DuPaul (Lehigh University, USA)
Lettura magistrale: Consistently inconsistent: variability and neural circuitry in ADHD
X. F. Castellanos (New York University, USA)
Lettura Magistrale: Promoting school success for students with ADHD
G. DuPaul (Lehigh University, USA)
Simposi
1. Cosa può fare la scuola per il bambino con DDAI: diversi approcci metodologici a confronto. Coordinatore: S. Di Nuovo
2. Quali endofenotipi sono predittivi dell’ADHD? Coordinatore: P. Bisiacchi
3. Un approccio cognitivo evolutivo all’ADHD. Coordinatore: F. Lambruschi

Workshop
1. L’attaccamento come prospettiva per la comprensione dell’ADHD. A cura di F. Lambruschi e F. Manaresi
2. Gli interventi psicoeducativi a scuola per alunni con difficoltà comportamentali. A cura di F. Celi.
3. Valutazione e intervento sul rischio di DDAI nei bambini in età prescolare. A cura di B. Caponi e A. Re.
Tavola rotonda
L’impatto socio-economico del disturbo di attenzione / iperattività.

Sessioni tematiche con presentazione orale di abstract
Sessioni poster
link contatti e panoramica sul Congresso

Link su
http://www.aifa.it/public/convegni/Pieg_DDAI_2009.pdf
http://www.aifa.it/public/convegni/Loc_DDAI_2009.pdf

SOLIDARIETA’ CON LA MUSICA DI BATTISTI
11/04/2009 14 Pag. Il Gazzettino – PADOVA
Serata-omaggio al Pollini. I fondi per il sostegno ai bimbi iperattivi e disattenti affetti da Adhd Un tributo alla grande musica di Lucio Battisti, illuminato dalla buona stella della solidarietà. È il 1965 quando alla Ricordi un giovane chitarrista e autore autodidatta della provincia rietina incontra Giulio Rapetti, meglio conosciuto come Mogol, già affermato paroliere: insieme daranno vita ad una delle più formidabili collaborazioni artistiche del secolo reinventando la canzone d’amore attraverso l’uso di un linguaggio nuovo e originalissimo che, in 15 anni di collaborazione, li porterà a “sfornare” un’infinità di successi ancora oggi popolarissimi.
A un decennio dalla prematura scomparsa del cantante, i Casanova Venice Ensemble del maestro Tino Carollo hanno pensato ad una serata-omaggio dalle grandi potenzialità emotive. Forti di un’orchestra di straordinari professionisti, il coro, arrangiamenti curati e le voci pirotecniche di Chiara Luppi, Andrea Bertani e Mauro Donà, i Casanova con la partecipazione del coro multietnico di voci bianche “Città di Padova” diretto dal Alejandro Saorin Martinez, ripropongono i maggiori successi di Battisti da “Mi ritorni in mente” a “Emozioni”, da “Amor mio” scritto per Mina a “I giardini di marzo”, solo per citarne alcune.

L’appuntamento è per mercoledi 22 aprile all’auditorium Pollini (alle 20.45), l’ingresso è gratuito ma è gradita un’offerta per la buona riuscita della campagna di informazione, prevenzione e sostegno ai bambini iperattivi e disattenti affetti dal disturbo Adhd: a organizzare il concerto è infatti l’associazione Assp – Servizi sociali per Padova presieduta da Lauretta Furlan che da danni si batte per aiutare questi sfortunati bambini (il 4 per cento dell’infanzia veneta in età scolare) che hanno difficoltà d’attenzione, faticano a terminare i compiti, dimostrano scarso interesse per i beni personali, sono incapaci di autocontrollo. A novembre scorso Assp ha aperto a Torri di Quartesolo (Vi) il primo centro diurno regionale specificatamente dedicato a questi bimbi. E lo spettacolo “Mi ritorni in mente”, presentato da Vito Monaco e Silvia Felisetti, sarà di stimolo ad aprire gli occhi su una malattia i cui sintomi devono essere riconosciuti e inquadrati il prima possibile. Un viaggio nel passato, sul filo dei ricordi, e nel presente alla ricerca della guarigione.
Federica Cappellato

4. IL BAMBINO ADHD IN OSPEDALE – Stralcio della tesi laurea di Carlotta Granata.
Una bella notizia:
Poche settimane fa abbiamo ricevuto in dono la tesi di laurea di Carlotta Granata. La d.ssa Granata, alla fine del corso di Laurea in Infermieristica ha discusso la tesi dal titolo
“Assistenza Infermieristica al Bambino Affetto da Deficit Attentivo con Iperattività”
ottenendo il voto 110
Probabilmente è la prima tesi in assoluto in Italia che prende in esame l’ospedalizzazione del bambino ADHD e vi vogliamo riportare qui due passaggi del testo.
CAPITOLO 2 IL BAMBINO ADHD IN OSPEDALE
2.4 Gli infermieri e i genitori dei bambini affetti da ADHD
Le difficoltà relazionali non riguardano solo il rapporto bambino – infermiere, ma sono sicuramente presenti anche nella relazione genitore – infermiere.
La presa in carico da parte del personale infermieristico non si deve limitare esclusivamente al bambino, ma estendersi a tutto il nucleo famigliare: è fondamentale, infatti, che si cerchi di mettere a proprio agio i genitori, al fine di creare un rapporto di fiducia e , soprattutto, di collaborazione.
Le informazioni che il genitore può dare riguardo il proprio figlio sono indispensabili al fine di erogare un’assistenza personalizzata.
I genitori dei bambini ADHD si sentono sp4esso in colpa e talvolta provano vergogna per i comportamenti dei loro figli ed è compito dell’infermiere fare in modo che questi sentimenti non emergano. Al momento dell’ingresso è utile che l’infermiere spieghi dettagliatamente quello che avverrà durante il day-hospital e risponda in modo chiaro e comprensibile alle domande che gli verranno poste; sarebbe inoltre valevole discutere con i genitori sulle strategie che utilizzano al domicilio al fine di limitare i comportamenti inadatti del bambino.”
“CONCLUSIONI
Con questa tesi ho cercato di raccontare che è il bambino affetto da ADHD, com’è la sua quotidianità e di come i suoi comportamenti spesso imprevedibili e spiazzanti, creino difficoltà nelle sue relazioni interpersonali.
Nel reperire il materiale, utile alla stesura di questo lavoro, ho notato come l’argomento sia largamente affrontato in ambito scolastico ed educativo mentre in ambito sanitario e in particolar modo infermieristico via sia carenza di protocolli e linee guida per la gestione di questi bambini.
L’osservazione diretta di un bambino affetto da ADHD mi ha permesso di entrare nel suo mondo, un mondo fatto di frenesia, di istinto e di svagatezza, un mondo che ha bisogno di essere ascoltato senza pregiudizi.
Il mio tentativo di creare un protocollo di accoglienza, contenente consigli sia di natura tecnica che di natura relazionale, spero ossa mostrarsi utile ed applicabile nelle unità operative di pediatria.
Mi auguro che questo mio lavoro sia l’inizio e non la fine di una ricerca volta a migliorare costantemente l’assistenza infermieristica.
CARLOTTA GRANATA”
L’AIFA Onlus tutta vuole esprimere gratitudine a Carlotta Granata per questo lavoro e si aggiunge all’augurio che questo lavoro sia un inizio per una sempre migliore accoglienza dei bambini negli ospedali, che siano essi affetti da ADHD o da qualsiasi altro problema di salute


5. STORIE VERE: LA SCOPERTA DI UNA MAMMA 30 ANNI DOPO

Volevo dedicare questo post a Daniela, per dirle delle migliaia di migliaia di volte che ho sbagliato con mio figlio, dei pianti disperati senza più lacrime, dei pugni levati al cielo e delle dita conficcate nella sabbia a stringere pugni di nulla.

Da quando è nato mi ha fatto impazzire, ha iniziato a urlare come un forsennato appena uscito e ha smesso di urlare dopo un anno, per poi iniziare a parlare e dire di NO a tutto, continuare a strillare, e a camminare come una furia, come un diavolo di tazmania, a morsicare e a essere violento con tutto quello che gli stava attorno, senza mai requie nè di notte nè di giorno, senza mai trasformarsi in quell’angioletto di cui tutti hanno almeno una foto-ricordo, neppure durante i brevissimi intervalli di sonno, sempre agitato da rabbie e incubi infiniti nei quali sprofondava ogni volta che si abbandonava alla stanchezza vorrei raccontare dei mille scappellotti sulla nuca quando lo costringevo al tavolo a concentrarsi, delle privazioni alle quali lo costringevo minacciandolo continuamente, dei ripetuti ceffoni sul sedere per cercare di placare una rabbia incontenibile (la mia) che mi sconquassava il cuore, la pancia, lo stomaco, l’intestino, delle mille maledizioni che ho lanciato alla vita, degli anatemi contro il cielo, la terra, contro le cose visibili e invisibili, dio, diavoli, demoni, dèi, santi e martiri di ogni luogo e di ogni tempo.

Ho avuto l’occasione, in quei giorni di terrore, in quegli anni di inferno, di assistere alla notizia di una madre accusata di avere compiuto l’atto più incredibile, l’offesa maggiore che si possa fare a se stessi e alla vita a lettere cubitali: ALLA VITA, di avere ucciso suo figlio, infante ero seduta sul divano e ho visto il film della mia vita ho spento il televisore per sempre e ho iniziato a riflettere: è come se si fosse staccata da me una parte, una fotocopia di me stessa e questa copia di me stessa si fosse messa a guardarmi dall’alto forse questa copia di me stessa aveva due ali, mi ha presa per mano, mi ha condotta in luogo dove nessuno ci poteva vedere: mi ha abbracciata, ci siamo abbracciate, nessuno del mondo di fuori ci ha visto, nè mamme, nonne, famigliari, tutte persone per le quali IO ERO L’INETTA, ho lasciato sul divano la pelle, mi sono perdonata per tutti i pensieri, parole e azioni compiute fino ad allora.

Ho iniziato a riflettere: a vedere me bambina a sei, sette, otto, nove, dieci anni, alle prese con le poesie da imparare a memoria, a mia madre che le recitava enfaticamente cercando di farmi entrare nella testa quanto fossero belle le poesie e quanto fosse facile per tutti impararle in fretta: per me un incubo, il vuoto assoluto, l’assenza, la non presenza ho rivisto me bambina china sui quaderni di matematica a cercare di capire come fare il m.c.m. o il M.C.D., a capire cosa fosse una radice quadrata, a fare due + due e arrivare al sei senza più riuscire a andare avanti nè a tornare indietro.

Ho rivisto me bambina sul quadro svedese, abbarbicata sul secondo quadro, in preda a un attacco di panico, senza sapere nè salire nè più scendere e sotto di me tutta la classe e l’insegnante a ridere e a urlare sberleffi.

Ho capito, finalmente, che non accettavo che mio figlio avesse le mie stesse difficoltà, non poteva essere così tonto, scemo, ritardato, impedito, impacciato, imbranato, disordinato come me: lo avrei ammazzato di botte piuttosto che vederlo crescere fallito come me, e infatti, l’epiteto “PEZZO D’ASINO” è quello che volava più frequentemente durante le lunghe sedute al tavolo, quasi legato alla sedia, con me che gli stavo fisicamente attaccata per non farlo muovere da lì poi, qualche tempo dopo, ho scoperto l’adhd.

Ho capito che soffriva di deficit attentivo, impulsività e iperattività, e ho iniziato a utilizzare le strategie suggerite in questo sito ma non è bastato: mi ci sono voluti ben due anni a rendermi conto che ANCHE IO ero uguale capisci? ci avevo messo due anni a capire che anche io non ero tonta, deficiente, casinista, imbranata ecc. ma che anche io avevo l’adhd. Quello che più mi ha fatto stare male è che PUR CONOSCENDO PERFETTAMENTE LE DIFFICOLTA’ DI MIO FIGLIO PER AVERLE VISSUTE IN PRIMA PERSONA 30 ANNI PRIMA, NON LE HO VISTE!!!!!!

Sono la deficiente più deficiente di questa terra, la madre più idiota e cieca che sia mai esistita su questa terra, pezzo d’asina che non sono altro.
“pezzo d’asino”: è con questo epiteto che mi chiamava mio padre quando avevo paura a tuffarmi dal canotto in venti centimetri d’acqua su un fondale cosparso di ricci di mare.

Anni ci sto mettendo, anni a digerire, metabolizzare, trasformare l’odio, il rancore, il risentimento, il terrore, in amore, in azioni per crescere sempre meglio e sempre più, rispettando e accompagnando la mia meravigliosa creatura nel divenire un essere umano capace di amare a sua volta, di provare compassione e rispetto per il prossimo, ma prima di tutti capace di provare amore, compassione, comprensione, perdono anche di e per se stesso.
Penso, infine, e qui la finisco, che dobbiamo imparare a perdonarci, a  perdonare, ad amarci per poi potersi relazionare col mondo nel migliore e più proficuo dei modi, con generosità, comprensione e compassione
Forza mamme, con o senza adhd, ci vuole tanto coraggio, anche a raccontarsi: non vi nascondo che ho provato un po’ di vergogna nel raccontarvi le bassezze che ho commesso, ma so che sono cose umane e possono essere comprese e condivise.
Perdonatemi.
Lettera firmata


6. FURBONI GALATTICI
L’INCHIESTA Il caso Scientology
28/03/2009 L’Unita Pag. 28 ED. NAZIONALE
Messa sotto accusa in Francia, Germania e Belgio, è il più controverso e ricco movimento religioso «a pagamento». Sostengono che gli umani sono alieni esiliati sulla Terra da Xenu, imperatore della Confederazione galattica. Infiltrati ovunque, anche da noi, dove hanno ottenuto «credito» dal governo Associazione per delinquere, estorsione, esercizio illegale dell’attività medica, truffa. Bandita dal Kazakhstan, messa sotto accusa in Francia, Germania, Belgio, oggi Scientology è forse il più controverso e ricco “movimento religioso” esistente.
Uno dei cavalli di battaglia è stata la campagna contro il farmaco Ritalin – usato per la cura dell’Adhd (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), il disturbo da deficit di attenzione e iperattività nei bambini – denominata «Perché non accada». Aveva avuto il patrocinio della Rai, del Codacons e del Rotary club. Il che aveva permesso al Ccdu di tenere lezioni in comunità centri terapeutici e anche scuole pubbliche. …e Confindustria. Per l’ingresso in queste ultime Scientology ha un altro canale: l’Applied Scholastics, che promuove nel mondo laico i diversi aspetti della dottrina ma che in realtà vende la «Tecnologia di Studio di Ron Hubbard».

Nel 1999 ha avuto l’autorizzazione dal ministero della Pubblica istruzione a formare insegnati tramite l’Ancim (Associazione nazionale centro istruzione moderna) con sede a Castelnuovo di Porto vicino Roma.
Il principale sito di denuncia in Italia è Allarme Scientology.
Per saperne di più http://xenu.com-it.net http://www.factnet.org
Per leggere l’intero articolo, fare click sul testo.

RASSEGNA STAMPA
Farmaci per deficit d’attenzione efficaci anche negli obesi iperattivi
08/04/2009 LIBERO p.38
(g.g.) Farmaci somministrati ai bambini colpiti dalla sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd) potrebbero essere indicati anche per chi soffre di obesità. Queste le conclusioni di uno studio pubblicato sulla rivista International Journal of Obesity. Scienziati di Toronto, Canada, hanno condotto dei test su 242 pazienti colpiti da gravi forme di obesità, inutilmente a dieta per anni. Di questi il 32% soffriva anche di Adhd. Agli iperattivi obesi è stato chiesto di assumere quotidianamente farmaci contro l’iperattività, agli altri di seguire le terapie tradizionali. Risultato: dopo un anno ogni iperattivo aveva perso in media il 12% del suo peso corporeo, contro il 2,7% degli obesi senza Adhd.

ARTICOLI NO:
LOMBARDIA La Regione finanzia il progetto
Screening psicologico sui bambini immigrati
02/04/2009 Il Manifesto Pag. 3
ED. NAZIONALE MILANO
Mariangela Maturi
Non bastava che qualcuno avesse avuto l’idea di creare le «classi-ponte» per i bambini figli di immigrati, ora «in loro soccorso» arriva anche la neuropsichiatria. Eventualmente, anche gli psicofarmaci.
In Lombardia, in occasione di un convegno organizzato un mese fa dall’istituto Medea, è nato un progetto tra le Uonpia (Unità operative di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza) di qualche ospedale e l’assessorato regionale alla Sanità, che da parte sua fornisce un generoso finanziamento di 2,7 milioni di euro per il biennio 2009/2011. L’obiettivo? Sottoporre a uno screening di massa circa 60mila bambini figli di immigrati che risiedono nella regione. A sentire i promotori, l’indagine sarebbe necessaria perché l’aumento della popolazione immigrata corrisponderebbe ad un aumento del disagio sociale dei loro figli, che a scuola presenterebbero problemi di linguaggio, apprendimento e comportamento.
La soluzione però non è lavorare sull’inserimento in un nuovo contesto, ma procedere con un’indagine sui bambini coordinata dalle unità neuropsichiatriche. Il Comitato dei cittadini per i diritti umani commenta così l’iniziativa: «Il neuropsichiatra infantile non è un insegnante, non è addestrato per risolvere le difficoltà di lingua e di integrazione che questi bambini possono avere. L’integrazione culturale non è di competenza della neuropsichiatria». Luciana Sbarbati, segretaria del movimento repubblicani europei, ha definito lo screening lombardo «inutile e pericoloso».
Qualche anno fa, l’istituto Medea aveva già lanciato il «Progetto Prisma», uno screening sugli allievi di alcune regioni italiane. Alcuni genitori erano insorti, preoccupati che il passo successivo fosse la somministrazione di psicofarmaci ai minori (l’esempio americano insegna).
Aleggiava allora lo spettro del Ritalin (metilfenidato-anfetamina), un farmaco da poco rimesso in commercio in Italia usato per «sedare» i bambini affetti da deficit di attenzione ed iperattività. Ora il problema si ripropone, ma la scusa stavolta è che va agevolata l’integrazione. Il rischio, invece, è lo stesso: un aumento dell’uso degli psicofarmaci sui bambini. E conseguenti guadagni per la potentissima lobby farmaceutica.
Ndr: è incomprensibile come talvolta le migliori intenzioni possano venire interpretati in malo modo….
Tuttora chi scrive non sa nulla di Ritalin e di conseguenza di ADHD e confonde un’indagine conoscitiva per migliorare la situazione scolastica dei bambino con un tentativo di “psichiatrizzare”. Inoltre sarebbe ora di farla finita  di confrontarci con l’esempio USA; piuttosto si guardi l’esempio Europa !!!