AIFAnewsletter n.160 anno VI del 03/06/2008

Notiziario sul Deficit d’Attenzione con Iperattività, disturbi e problematiche ad esso correlati, diffuso dall’Associazione Italiana Famiglie ADHD Onlus.

1. 7° RADUNO ASSOCIAZIONE AIFA ONLUS
2. IL PAPÀ DEL RAGAZZO DELLA “ROULETTE RUSSA”.«MIO FIGLIO SCARICATO DALLE ISTITUZIONI» 07/05/2008 CORRIERE MERCANTILE PAG. 9
3. STORIE VERE , MAGGIO 2008:

4. 
CAMPUS DISLESSIA 2008

RASSEGNA STAMPA

ARTICOLI POSITIVI
5. BIMBI AGITATI: QUANDO L’ARGENTO VIVO È MALATTIA – 
BARBARA ZANETTI 21/05/2008 LA PREALPINA PAG. 12
6. 
NON SOLO PSICOFARMACI – 21/05/2008 LA PREALPINA PAG. 12 VARESE
7. IL SEMINARIO GLI STUDENTI DI OGGI? BRILLANTI MA POCO RISPETTOSI DELLE REGOLE – 
15/05/2008 LA LIBERTÀ PAG. 17
8. 
SPORT E PSICHIATRIA SINDROME IPERATTIVA DEI BAMBINI 03/05/2008 – IL PICCOLO DI ALESSANDRIA PAG. 30
9. 
DA 17 ASSOCIAZIONI LA PROPOSTA DI UN MANIFESTO SALUTE MENTALE, UN DECALOGO PER RISALIRE LA CHINA – GISELLA TRINCAS 29/04/2008 Il Sole 24 Ore Sanita’ Pag. 8
10. 
KIDS SALUTE E LA PILLOLA VA GIÙ… MA SPESSO È INUTILE! UN BAMBINO SU TRE PRENDE FARMACI CHE NON SERVONO – IDA MACCHI 25/04/2008Starbene
11. 
 DISTURBO ADHD «INSEGNANTI IMPREPARATI» 17/05/2008 IL GIORNALE DI VICENZA PAG. 75

ARTICOLI NEGATIVI
12. CASTELNUOVO SCRIVIA UN DIBATTITO SUI BAMBINI NUOVA INIZIATIVA DEI RAGAZZI DI «MOSAIKO KIDS» 
ALESSANDRA DELLACÀ 13/05/2008
13. BRUNICO: DIRITTI UMANI OGGI MANIFESTAZIONE 
22/05/2008 ALTO ADIGE PAG. 32 ED. NAZIONALE
14. 
FARMACI AI BAMBINI, PETIZIONE IN COMUNE 22/05/2008 TORINO CRONACA PAG. 9
15. TEST SUI BIMBI ALL’ASILO, LA MIRAGLIA RINUNCIA TROPPO FORTE L’OPPOSIZIONE DEI GENITORI.  23/05/2008 LA NUOVA VENEZIA

 

1. 7° RADUNO AIFA ONLUS
Si è concluso il 4 maggio a Fiano Romano il 7° Raduno dell’associazione AIFA Onlus, l’incontro annuale dei Referenti regionali e provinciali AIFA . Nell’ambito di questo incontro, svoltosi in un clima di solidarietà ed amicizia, si è tenuta l’Assemblea dei Soci con rinnovo dello Statuto e  del Consiglio Direttivo, ed un corso di aggiornamento per i Referenti:
– Tutela del Bambino ADHD a scuola Sandra Frateiacci Presidente Ass. Alama Onlus Prof.ssa Giovanna Ferlisi Associazione AIFA Onlus
– Il Registro Nazionale per L’ADHD Prof. Paolo Curatolo Università di Tor Vergata
– Rapporto con i Media Dr.ssa Chiara Gallarini Ketchum
– Mutuo aiuto – Counseling Telefonico Dr.ssa Angela Gaudio Lumsa Roma
– ADHD e sue terapie Dr. Enzo Aiello Associazione AIFA Onlus
L’Animazione dei bambini è organizzata dal Comitato di Croce Rossa con Volontari del Soccorso e Pionieri.

2. .IL PAPÀ DEL RAGAZZO DELLA “ROULETTE RUSSA”.
«Mio figlio scaricato dalle istituzioni»
Mio figlio ha commesso un errore, è vero. Ma se lo ha fatto è perché è affetto dalla sindrome di Adhd, che lo rende iperattivo, e perché dentro di sé è molto frustrato per l’isolamento a cui è costretto». Chi parla è il papà del ragazzo di 14 anni che domenica ha ingaggiato un pericolosissimo gioco sul balcone di casa, staccando un tubo del gas dal contatore e accendendovi davanti uno dopo l’altro una serie di fiammiferi da cucina come in una sorta di roulette russa. L’adolescente era stato visto da alcuni vicini che avevano chiamato la polizia scongiurando una potenziale strage. La sindrome Adhd è anche detta “da deficit di attenzione iperattività”. Si tratta di una sindrome conosciuta che rende bambini e ragazzi dei “terremoti” ma non per incapacità dei genitori o per noncuranza della famiglia o degli insegnanti. «Mia moglie ed io non siamo separati – prosegue il papà del ragazzo – Siamo genitori attenti che da anni lottano contro le istituzioni per trovare aiuto per nostro figlio. Lavoriamo entrambi e per comodità spesso il ragazzo si ferma da sua nonna, a Oregina, dove si sono svolti i fatti. Lui ha sbagliato, ma se lo ha fatto c’è una ragione». Il papà del ragazzo si sente abbandonato dal comune della Valtrebbia dove è residente con la famiglia e che da qualche mese ha negato l’affiancamento al figlio. «Dicono che non sanno più che pesci prendere con lui, soprattutto dopo che ha fatto gesti autolesionistici racconta l’uomo – Così, per risolvere il problema, lo hanno “scaricato”. L’assistente sociale che si occupava di lui mi ha detto che non intende più proseguire nel suo lavoro». Non solo: «Hanno anche cercato di mandarlo in comunità con ragazzi schizofrenici, ma la patologia è talmente diversa che mio figlio non riesce a starci – ha aggiunto l’uomo con grande tristezza – L’ultima goccia, quella che ha fatto traboccare il vaso, è stata la mancata iscrizione al centro estivo a cui mio figlio ha sempre partecipato». Spiega l’uomo che i funzionari del comune avevano sempre iscritto «automaticamente» il ragazzo al centro estivo. «Quest’anno non lo hanno fatto – racconta – Quando ce ne siamo accorti, abbiamo chiesto spiegazioni e ci hanno semplicemente spiegato che eravamo fuori tempo massimo. Lo hanno fatto apposta». Quando il ragazzo ha saputo di questa nuova, ulteriore esclusione, è caduto nel baratro. «Il peggioramento è stato evidente – ha concluso l’uomo – ed è sfociato in quel gesto folle, sbagliato, ma che aveva bisogno di una spiegazione chiara perché tutti possano capire il nostro disagio ma soprattutto quello di nostro figlio, un ragazzo sensibile e fragile, che vive l’esclusione che frustrazione e rabbia». Parla il padre ragazzo che ha giocato con fiammiferi e gas 07/05/2008 Corriere Mercantile Pag. 9

3.STORIE VERE , MAGGIO 2008:
….questo prof, in prima, ha lodato una ragazzina che ha tutti “ottimo” dicendo che bisognerebbe farle una statua…..ha poi aggiunto che, per contro, a mio figlio (diagnosi adhd) di seconda, bisognerebbe fare una statua di legno e poi bruciarla
quando, poi, ai colloqui, gli ho chiesto se fosse vero, lui prima ha negato, poi ha detto che ” è il mito che rappresenta suo figlio che bisognerebbe bruciare”
…..mio figlio se l’è presa moltissimo tanto che,nonostante sia uno che non tiene mai rancore,se l’è legata al dito e gliela sta facendo pagare assieme alle botte di cretino che ogni tanto gli da e alle numerose provocazioni.
in poche parole, non avendo strumenti adeguati a gestire la situazione, il prof ha pensato bene di mettersi al suo livello per screditarlo agli occhi dei compagni: è una situazione assolutamente imbarazzante vedere un adulto/educatore per giunta, usare mezzucci così privi di consistenza e valenza educativa per vendicarsi di un ragazzino…
Firmato da una mamma

4. CAMPUS DISLESSIA 2008
La cooperativa Anastasis  che si occupa di software per le varie disabilità di apprendimento, e in modo specifico di dislessia propone dei campus estivi per bambini dislessici, discalculici ecc.
per l’iscrizione andare sul sito http://www.campusdislessia.it
Per ogni campus si troverà il relativo modulo di iscrizione.
Per domande e approfondimenti si può scrivere a info@campusdislessia.it
oppure telefonare (da mercoledì mattina) al numero 051-2962184.
ANASTASIS s.c.a r.l.
http://www.anastasis.it
Informatica e Servizi per la Disabilità e lo Svantaggio
Piazza dei Martiri 1/2
I-40121 – Bologna – Italy
Tel +39-051-2962122
Fax +39-051-2962120

ARTICOLI POSITIVI
5 BIMBI AGITATI: QUANDO L’ARGENTO VIVO È MALATTIA

Siediti, fermati, non correre, ascolta. Quante volte lo abbiamo ripetuto ai nostri figli-fratelli-nipoti? Quando”contenere” i bambini supervulcanici diventa complicato anche per la Mary Poppins più brava e severa, può nascere un dubbio. Il dubbio che ci sia qualcosa di più, non solo l’argento vivo ma un problema o più problemi. La medicina ha dato un nome a questo insieme di fattori, Adhd, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, un disturbo “eterogeneo, complesso e multifattoriale” che spesso coesiste con un altro o altri disturbi (fenomeno definito comorbilità). Anche l’Unità operativa di Neuropsichiatria infantile dell’azienda ospedaliera di Circolo, nella sede di Giubano, all’ospedale Del Ponte, è stata indicata come uno dei centri di riferimento nazionale nell’ambito del Registro nazionale per l’Adhd. Qui è stata fatta una diagnosi precisa a una decina di bambini, la maggior parte maschietti tra i cinque anni e l’inizio dell’età scolare. Si tratta di bambini che i genitori non riescono a controllare, che alle feste sono dei terremoti e che nessun insegnante vorrebbe mai avere in classe, perché farli stare seduti è impossibile, perché disturbano e perché finiscono per avere una carriera scolastica spesso disastrosa o molto difficile. Ecco dunque che vengono indirizzati, dal pediatria e su consiglio delle maestre, a un centro specializzato, come quello dell’ospedale “Del Ponte”, dove l’unità operativa coordinata dal dottor Paolo Piccinelli si occupa anche di problemi di Adhd, affrontata da un pool di esperti tra cui il medico e ricercatore dell’Insubria Cristiano Termine. «Da gennaio siamo centro di riferimento e seguiamo il protocollo nazionale per affrontare questa sindrome – dice il dottor Piccinelli – . In cinque-sei sedute si esaurisce il protocollo e si può stabilire come affrontare il problema: ogni storia è a sé, possono esserci molteplici sintomi e molteplici cause che vanno affrontate con una terapia farmacologica, in alcuni casi, e più spesso con il coinvolgimento di psicologi o psicoterapeuti, con i servizi territoriali e con un adeguato supporto alla famiglia». Varese si distingue per un progetto di ricerca che si occupa in particolare di dislessia, per l’incapacità di scrivere in modo corretto o di fare calcoli numerici anche semplici: i risultati di questi problemi, associati con il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, saranno pronti tra circa un anno. Non è semplice pianificare un progetto di cura per l’Adhd: devono essere coinvolti i genitori, cui si deve dare un sostegno per affrontare la loro “sindrome”, il timore di non essere adeguati nel ruolo genitoriale, e si devono coinvolgere gli insegnanti dei bambini e figure mediche e professionali che possano seguire nel percorso i piccoli, con terapie che di solito durano circa tre mesi dopo i quali si attende una diminuzione dei problemi di poca attenzione, aggressività e continuo movimento. Barbara Zanetti 21/05/2008 La Prealpina Pag.12 VARESE

6. NON SOLO PSICOFARMACI
I bambini per i quali si sospetta il disturbo da deficit di attenzione e iperattività vengono sottoposti a una serie di test clinici e in alcuni casi ad accertamenti diagnostici che vanno dalla risonanza magnetica all’elettroencefalogramma. Accertata la patologia organica, si può procedere a una cura anche farmacologica, molto contestata da alcune associazioni. Per questa ragione sono nati protocolli e registri, in attesa che il mondo medico-scientifico “faccia pace” sull’uso di psicofarmaci per bambini. A Varese, ai bambini in cura, vengono proposti due farmaci, un anfetaminico e una atomoxetina: ai genitori viene proposta la cura, sta a loro scegliere. La terapia dei bambini affetti da Adhd è quasi sempre esito di un percorso interdisciplinare, che unisce le figure del neuropsichiatra infantile, del pediatra e dello psicologo dello sviluppo da un punto di vista clinico. 21/05/2008 La Prealpina Pag. 12 VARESE

7.GLI STUDENTI DI OGGI? BRILLANTI MA POCO RISPETTOSI DELLE REGOLE
I bambini di oggi sono più svegli di quelli di una volta. Ma sono anche più indisciplinati,e meno rispettosi delle regole. Pretendono di avere subito diritto all’attenzione dell’insegnante. Per questo motivo, per fornire ai docenti gli strumenti psicoeducativi per meglio affrontare il lavoro in classe, l’ufficio scolastico provinciale (Usp) di Piacenza ha promosso il corso di formazione “Fare ricerca mentre si fa lezione”, in collaborazione con psicologi, insegnanti e laureandi della facoltà di psicologia di Parma.Iniziativa che ha coinvolto 20 insegnanti di 11 classi piacentine, i quali hanno preso parte, ieri, all’incontro conclusivo del seminario, tenutosi nella sede Usp di Borgo Faxhall. Presentati i risultati dell’attività di formazione, con progetti di approfondimento dedicati alle diverse problematiche emerse, tra le quali spiccano con evidenza le difficoltà di comportamento in classe. Tra i lavori presentati, alcuni hanno titoli suggestivi, come “Impariamo a rispettare le regole con l’aiuto di Harry Potter”. Ma quali sono i problemi che i docenti si trovano a dover affrontare?«Le difficoltà di apprendimento in classe – spiega Fabio Celi, coordinatore scientifico del seminario -, cui si aggiungono casi di dislessia, problemi di comportamento, come deficit di attenzione, problemi di relazione e, ultimamente, anche casi di bullismo». «I ragazzi di oggi sono indubbiamente più brillanti e meno ingenui di una volta – prosegue Celi – ma al tempo stesso hanno una maggiore difficoltà nel conoscere e rispettare le regole. Ad esempio abbiamo dovuto concentrarci su un progetto specifico mirato al far capire ai ragazzi che, se si alza la mano per prendere la parola in classe, è necessario aspettare il proprio turno per parlare. Invece pretendono di aver subito non solo diritto alla parola, ma anche all’attenzione dell’insegnante, senza riconoscere l’uguale possibilità ai compagni».«L’obiettivo del nostro seminario – aggiunge – è quindi di fornire agli insegnanti quegli strumenti psicopedagogoci necessari ad affrontare queste situazioni, e a metterli subito in pratica».L’incontro di ieri, che ha visto la presenza della direttrice dell’Usp, Loredana Morace, è stato aperto dai saluti di Adele Mazzari, presidente dell’associazione scuole autonome di Piacenza, e dalla presentazione di Fabio Celi, Daniela Fontana e Annalisa Nova (dell’università di Parma), mentre le conclusioni sono state lasciate a Adele Anselmi, rappresentante dell’Usp. 15/05/2008 La Libertà Pag.17
Ndr: Le strategie che vanno bene per gli alunni con adhd vanno bene per tutti gli studenti…”

8. SPORT E PSICHIATRIA SINDROME IPERATTIVA DEI BAMBINI
Pubblico n u m e ro s o al convegno di Molare
MOLARE – Una grande partecipazione di insegnanti, un centinaio, dell’Ovadese, dell’Acquese e del Novese per il convegno sulla sindrome da deficit di attenzione e iperattività che si è svolto nella palestra dell’Istituto Comprensivo di Molare, con la partecipazione del dottor Dante Besana , direttore della struttura complessa di Neuropsichiatria dell’Ospedale “Cesare Arrigo” di Alessandria e di due mamme di bambini colpiti dal problema, che hanno offerto testimonianze dirette, di diversa drammaticità, secondo livelli differenti del deficit dei loro figli.. Una patologia complessa e ancora non ben conosciuta dai più, che crea gravi difficoltà al soggetto colpito e a chi deve conviverci, in modo particolare nell’ambito di una classe, per la disattenzione e la continua attività scomposta e difficilmente controllabile . Come si riconosce l’ADHD, altrimenti detta comunemente “sindrome di Pierino”? « È un disturbo del cervello, presente in misura significativa, che si manifesta in età prescolare e induce ad un comportamento di disadattamento all’ambiente: si manifesta con tre sintomi sempre costanti, che sono difetto di attenzione, iperattività e impulsività – ha affermato Besana – che devono essere present, in ogni contesto di vita, perché si possa diagnosticare questa patologia, che può incidere in modo grave sulla vita di chi ne è colpito». Dopo averla diagnosticata, è importante mettere in atto tutta una serie di comportamenti: chiare le risposte a domande degli insegnanti su come rapportarsi a scuola con alunni affetti da questo disturbo, per poter offrire loro un ambiente e dei supporti adeguati, in un contesto, che è un importante canale formativo e di particolare valenza per l’interazione con gli altri. A questo, seguiranno molti incontri sull’argomento nei vari distretti provinciali. M . T. S .03/05/2008 Il Piccolo di Alessandria Pag. 30

9. DA 17 ASSOCIAZIONI LA PROPOSTA DI UN MANIFESTO SALUTE MENTALE, UN DECALOGO PER RISALIRE LA CHINA
DI GISELLA TRINCAS * Il 27 marzo a Roma abbiamo Salute mentale, un decalogo per risalire la china presentato il manifesto-appello «Ogni persona per ciò che è nel rispetto della propria dignità e nella libertà», sottoscritto da 17 organizzazioni (Anpis, Associazione Persona e Danno, Arci, Cgil, Cgil Funzione pubblica, Cittadinanzattiva, Cnca, Coordinamento ligure degli utenti, Fish, Fondazione Don Luigi Di Liegro, Fondazione Franco Basaglia, Forum nazionale salute mentale, il movimento delle Parole ritrovate, Medicina democratica, Psichiatria democratica, Rete toscana degli utenti, Unasam). Organizzazioni e federazioni a cui fanno riferimento centinaia di organizzazioni locali e centinaia di migliaia di aderenti. È un grande patto per la salute mentale che, partendo dal riconoscimento dello straordinario salto di civiltà e progresso compiuto dall’Italia con la legge 180/1978 e quindi con la chiusura definitiva dei manicomi, pone all’attenzione delle autorità politiche, delle istituzioni e dei cittadini, la necessità di affrontare con decisione dieci questioni fondamentali (si veda il manifesto in pagina). Abbiamo posto fortemente l’accento sul fatto che dal 2000 al 2005 (secondo dati Istat) le visite psichiatriche sono aumentate del 18,5%, che occorre potenziare i servizi pubblici di salute mentale qualificandone l’operato, e che ogni anno vi sono circa 6mila nuovi casi principalmente tra i giovani. Abbiamo rappresentato la forte preoccupazione circa la ripresa e diffusione di pratiche coercitive (contenzione, abuso farmacologico, porte chiuse, elettroshock) in tantissimi servizi psichiatrici di diagnosi e cura; la scarsa attenzione al bisogno di sostegno delle famiglie che devono essere assolutamente alleggerite dall’enorme carico assistenziale. Abbiamo sottolineato le insostenibili differenze nell’offerta di servizi tra una Regione e l’altra e all’interno della stessa Regione. La scarsa propensione dei servizi a offrire percorsi di cura verso l’emancipazione delle persone con sofferenza mentale, percorsi di cura che restituiscano speranza di guarigione. Abbiamo rilevato lo scarso sostegno all’impresa sociale e quindi a quelle forme di intervento che possono garantire percorsi riabilitativi ed emancipativi di reinserimento sociale attraverso il lavoro. Le testimonianze delle persone che vivono sulla propria pelle l’esperienza della sofferenza mentale rendono con perfetta chiarezza l’idea di cosa significa operare nell’interesse del benessere delle persone. E quanto buoni servizi di salute mentale sono stati in grado e sono in grado di aiutare concretamente le persone a intraprendere percorsi di ripresa. Il punto sta nel diffondere i buoni servizi di salute mentale (che vogliamo presenti su tutto il territorio nazionale), preparare adeguatamente il personale, mettere in campo le necessarie risorse finanziarie, puntare su servizi e strutture di alta qualità. Non c’entra quindi la legge 180 (che va assolutamente difesa) ma c’entra la buona volontà delle istituzioni e degli amministratori che devono garantire tutti gli strumenti necessari ai servizi per operare nel rispetto dei bisogni reali delle persone e nel rispetto delle indicazioni legislative (anche europee). Il manifesto si pone quindi quale strumento di controllo e azione fortemente unitaria di tutte le organizzazioni che fino a oggi hanno difeso con convinzione e determinazione i percorsi di civiltà. Sul manifesto si è aperta la campagna di raccolta firme nell’intero territorio nazionale. Il risultato verrà comunicato al nuovo Governo con modalità che si andranno a definire. Possono aderire cittadini e associazioni. Informazioni possono essere richieste a tutte le organizzazioni che hanno sottoscritto il manifesto. * Presidente Unasam Le dieci questioni fondamentali
LA LOTTA ALLOSTIGMA Stigma e pregiudizio sono figli dell’ignoranza, si può combatterli se la società tutta saprà affrontare le questioni della salute mentale con la dovuta consapevolezza e responsabilità. Ognuno, per la sua parte, con strumenti formativi e informativi, può favorire la cultura dell’accoglienza, della comprensione e della solidarietà
LA PRESA INCURA E IL DIRITTO ALLA SPERANZA DI GUARIGIONE
Partendo dalla qualificazione dei servizi per la salute mentale (centralità del territorio con i centri di salute mentale operanti nelle 24 ore 7 giorni su 7) e degli stili operativi, con la partecipazione attiva degli utenti e dei “carers”. Si può e si deve curare senza abbandonare né mortificare
IL DIRITTO INFORMATO Gli utenti devono conoscere i vari percorsi che la salute mentale può offrire loro e hanno dirittodi esprimere un consenso libero e informato prima di qualunque intervento, anche farmacologico. Tutti devono essere messi in grado di esercitare il proprio diritto anche quando non sono nelle condizioni di farlo
ILDIVIETO DELLA CONTENZIONE E IL CONTROLLO DELL’ABUSO FARMACOLOGICO
Nella maggioranzaServizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura si legano le persone, si tengono le porte chiuse a chiave, si fa un uso massiccio di psicofarmaci come unica risposta alla complessità della sofferenza e dei bisogni che le persone esprimono. La contenzione è violazione esplicita dei diritti umani in quanto azione lesiva della libertà e della dignità della persona. Fare a meno delle contenzioni e tenere le porte aperte nei luoghi di cura dovrebbe essere riconosciuto un obiettivo di qualità dei servizi
I TRATTAMENTI SANITARI OBBLIGATORI (TSO)
Non costituiscono la norma e quando strettamente necessari, devono essere attivati nel pieno rispetto della procedura indicata dalla legge e nel rispetto della dignità della persona; trattandosi di un atto medico,devono essere gestiti da personale sanitario. Qualunque abuso deve essere perseguito penalmente
LA RESIDENZIALITÀ NELLA SALUTE MENTALE
Va condotta una serie e urgente indagine conoscitiva su tutte le strutture che accolgono persone con sofferenza mentale e sulla forzata e prolungata istituzionalizzazione. Quando necessario, le persone devono poter sperimentare un percorso di cura e di ripresa in una struttura residenziale che abbia le caratteristiche di una civile abitazione, in piccoli gruppi di convivenza, a diversa intensità di assistenza sulla base dei bisogni individuali. Si devono prevedere inoltre progetti personalizzati di “abitare assistito”
LA FORMAZIONE DEL PERSONALE
Nel rispetto delle indicazioni contenute nel Piano d’Azione sulla salute mentale per l’Europa (emanato dalla Conferenza di Helsinky), occorre “disporre di una forza lavoro competente ed efficace”. Il sapere trasmesso nei luoghi della formazione ha continuato a rifarsi pressoché esclusivamente a una cultura biologista, non dà informazioni sulle culture della psichiatria di comunità e non riconosce loro cittadinanza scientifica. Impostazioni rigide ignorano l’importanza della dimensione sanitaria, sociale e antropologica nel disturbo mentale
IL DEFINITIVO SUPERAMENTO DEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI
Il passaggio in corso della Sanità penitenziaria al servizio sanitario nazionale conferisce, alle Regioni e ai Dipartimenti di Salute Mentale, una funzione e una responsabilità fondamentali nel trattamento dei pazienti psichiatrici autori di reato, consentendo così, finalmente, di poter fare a meno degli Ospedali psichiatrici giudiziari. Riteniamo che questo sia un obiettivo di straordinaria importanza e che si possa realizzare senza andare a ricostruire luoghi dove la cura sia associata alla custodia
IL SOSTEGNO ALL’IMPRESA SOCIALE
Va potenziato il sostegno alle imprese sociali che operano territorialmente in accordo con i Dipartimenti di Salute Mentale che, più di altri, possono facilitare i percorsi di ripresa ed emancipazione sociale delle persone con sofferenza mentale, con particolare riferimento alle cooperative di tipo b, che si occupano di inserimento lavorativo
L’INTERDIZIONE, L’INABILITAZIONE E L’AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO
Si sottolinea l’urgenza di procedere all’abrogazione della legge sull’Interdizione e Inabilitazione e al rafforzamento dell’amministrazione di sostegno che deve mantenere un carattere temporaneo
29/04/2008 Il Sole 24 Ore Sanita’ Pag. 8
Ndr: anche se l’AIFA onlus non era presente alla manifestazione, condiviamo comunque buona parte dei punti e desideri di questa iniziativa

10. E LA PILLOLA VA GIÙ… MA SPESSO È INUTILE!
Un bambino su tre prende tarmaci che non servono
IDA MACCHI L’Agenzia del Farmaco ha lanciato l’allarme: nell’80% dei casi, quando un piccolo paziente incrocia un camice bianco scatta la prescrizione di 2-3 medicine, spesso per nulla indispensabili, da prendere insieme. Il risultato? Circa un 2% dei ricoveri ospedalieri dei bambini è legato agli effetti collaterali legati a una errata assunzione o a un abuso di farmaci, anche di uso frequente. Eppure, per evitare rischi, basterebbe usare i medicinali solo quando necessario, seguendo poche, semplici, regole. Ce le suggerisce Maurizio Bonati, direttore del Laboratorio per la salute materno-infantile dell’istituto Mario Negri di Milano. Quali sono i tarmaci di cui si abusa di più? Gli antibiotici: il 65% dei bambini ne assume almeno un ciclo nel corso di 12 mesi. Spesso, però, la cura è inutile, se non addirittura dannosa. Quando non servono, gli antibiotici mettono inutilmente sotto pressione l’intestino perché alterano la composizione della flora batterica. Risultato: diarrea, nausea e vomito, o un minor assorbimento di alcune vitamine, per tutta la durata della cura. Tra i rimedi più abusati anche gli sciroppi sedativi per la tosse, gli antipiretici, gli spray decongestionanti a base di vasocostrittori per aprire il naso (proibiti sotto i 12 anni!) e i farmaci per le crisi d’asma. Quanti sono i medicinali “essenziali”? Pochi: 4-5 tipi di antibiotici per le infezioni frequenti in età pediatrica, un paio di antipiretici per abbassare la febbre. Per i casi persistenti, lo sciroppo per la tosse, un inalante per il naso chiuso, un antiemetico per la crisi di vomito, un mucolitico per fluidificare il catarro. Sul mercato italiano, invece, ci sono ben 645 prodotti diversi per l’età pediatrica, un esercito di molecole non indispensabili. Quando gli antibiotici sono indispensabili? In caso di malattie provocate da germi: tonsillite, scarlattina, infezioni delle vie aeree più basse (broncopolmonite, polmonite), o delle vie urinarie. In questi casi, è indispensabile l’antibiotico, che uccide o rallenta la crescita dei batteri, dando man forte al sistema immunitario del bambino. Ricordate, però, che sotto i 5 anni l’8O % delle malattie sono provocate da virus e nei loro confronti l’antibiotico è “acqua fresca”. Non serve per curare raffreddori, mal di gola o influenza.-
PIANO CON GLI ANTIFEBBRILI Gli antipiretici vanno usati solo se la febbre supera i 38,5° (misurati nel sederino). Inutile combattere un rialzo di pochi decimi perché è un meccanismo di difesa: il sistema immunitario è più efficiente nell ‘uccidere i germi se la temperatura supera i 37°. Il Centro Antiveleni di Milano ha segnalato di recente parecchi casi di reazioni indesiderate legate all’abuso di paracetamolo, antipiretico da banco, considerato innocuo. Lo è, ma solo se lo si usa in modo adeguato: per non più di 3 giorni di seguito e a dosaggi ideali (90 mg per ogni chilo di peso del bimbo, al giorno Antidepressivi e ansiolitici: un mercato in espansione anche tra i più piccoli. Negli ultimi 5 anni la loro prescrizione è aumentata del 280%. Le pillole della felicità sono somministrate già dagli 8-9 anni e raggiungono il massimo picco di consumo intorno ai 12. La situazione è allarmante perché si rischia di creare un esercito di eterni Peter Pan, incapaci di confrontarsi con le inevitabili avversità della vita. Non solo: in agguato c’è il modello americano che affronta e risolve i disagi psicologici con le pastiglie, invece di aiutare i più piccoli a crescere, magari con vecchie medicine come la comprensione e l’ascolto. Meno preoccupante, invece, l’uso di psicofarmaci per il trattamento del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD): per la sua cura, esistono due farmaci specifici, ma, stando ai dati del registro nazionale, da quando sono stati immessi sul mercato italiano non si sono rilevati aumenti “sospetti”. Insomma, nel nostro paese, piccole pesti o bambini troppo agitati non vengono “domati” a suon di pillole, come succede negli USA. Un modello da mantenere. Vuoi saperne di p da dare al tuo bai Hai un dubbio preoccupano f li effetti collaterali? Chiama il Centro | informazione sul farmaco e la salute l’istituto Mario Negri: tel. 02-39005070, lunedi al venerdì dalle 9,30 alle 15. 25/04/2008 Starbene
Ndr: ci domandiamo perché si fa allarmismo solamente per un sospettato abuso dei farmaci psicostimolanti per la terapia dell’ADHD ma non si fa nulla per allarmare i  genitori per l’abuso corrente di tutti gli altri farmaci ????? I farmaci per l’ADHD vengono prescritti e somministrati sotto il più stretto controllo, tutti gli altri NO.

11 .DISTURBO ADHD «INSEGNANTI IMPREPARATI»
Nel 2004 mi avete pubblicato un articolo riguardante il disturbo ADHD e per questo vi ringrazio, avete aiutato molte famiglie e anche l’Ulss 5 si è messa al lavoro. Ora le volevo chiedere se poteva sensibilizzare riguardo agli insegnanti di sostegno, poiché vengono scelti per graduatorie, senza specializzazione, facendo più delle volte danni ai bambini; per questi bambini vige una legge (Legge 104), ma purtroppo questa non viene osservata. Ho contattato un responsabile del provveditorato scolastico, per chiedergli di avere l’insegnante attuale di sostegno per il prossimo anno, dato che la precedente aveva fatto dei danni al bambino, purtroppo questo dirigente non ha voluto accordarmi un appuntamento spiegandomi che per l’insegnante di sostegno c’erano delle graduatorie. Dove sono i diritti di questi bambini? A che cosa serve la Legge 104? Io per assistere una persona disabile o altre persone che hanno bisogno, ho dovuto fare un corso di Operatore Socio Sanitario; perché questi insegnanti spesso non hanno un’adeguata preparazione? Carla mamma di un bambino “ADHD”
17/05/2008 Il Giornale di Vicenza Pag. 75

ARTICOLI NEGATIVI

12. CASTELNUOVO SCRIVIA UN DIBATTITO SUI BAMBINI
Nuova iniziativa dei ragazzi di «Mosaiko Kids»
CASTELNUOVO SCRIVIA. Sei peggio di Gianburrasca! Lo si dice, spesso, ad un bambino o ad un adolescente particolarmente vivace, che si distrae facilmente: lo si ritiene iperattivo, insomma, ma non per questo «malato» a tutti i costi. Troppo spesso, infatti, per calmare gli animi esagitati dei più giovani, appunto, si ricorre alla soluzione più facile e sbrigativa. A portata di mano.
Così capita di registrare casi di mamme che somministrano ai propri bimbi insonni lo sciroppo ipnotico sedativo di turno o la pastiglietta che, come per magia, distende i nervi ma in realtà agisce solo sui sintomi, senza curare davvero il disagio del piccolo paziente. Nei soli Stati Uniti sono 11 milioni i minori che ogni anno utilizzano farmaci psicoattivi: una nuova e preoccupante «moda», sulla quale il Comitato «Giù le Mani dai Bambini» sta vigilando, grazie ad una campagna informativa nazionale per l’età pediatrica mai avviata prima in Italia, che ha come unico scopo quello di difendere il sorriso dei bambini e degli adolescenti. Campagna che farà tappa anche a Castelnuovo, venerdì 16 maggio, alle 21: moderano il sindaco Gianni Tagliani e la giornalista de La Stampa Antonella Mariotti: l’appuntamento è in sala Pessini ed è organizzato, in collaborazione con la biblioteca comunale, dai ragazzi de «Il MosaiKo Kids», mensile di informazione coordinato da Mimma Franco. I giovani redattori, vincitori di un prestigioso riconoscimento a livello nazionale sul fronte della lotta alle tossicodipendenze, discuteranno di «iperattività» con il giornalista scientifico Luca Poma, portavoce nazionale del Comitato e con il campione di lancio del giavellotto Emmanuele Macaluso testimonial di «Giù le Mani dai Bambini». Secondo il ministero della Salute sarebbero oltre 150.000, in Italia, i minori in età pediatrica che soffrirebbero di iperattività e deficit di attenzione: un numero significativo, ma che comunque – grazie al lavoro di prevenzione svolto dal Comitato «Giù le Mani dai Bambini» – fa sì che il Belpaese si attesti tra gli Stati con i più bassi livelli di prescrizione di psicofarmaci in Europa. «Certo – spiega Luca Poma – in un mercato che, a livello internazionale, rende miliardi di dollari all’anno, inquieta constatare come troppo spesso prenda piede la medicalizzazione del disagio: oggi basta una pastiglia per tutto, almeno così ci vogliono far credere». Alessandra Dellacà 13/05/2008 La Provincia Pavese Pag. 32 ED. NAZIONALE
Ndr: è il caso di lasciare ai bambini il compito di esprimersi su un distrubo che spesso invalida molto i loro compagni? E di dare loro voce per esprimersi contro un farmaco spesso davvero indispensabile per fare vivere una vita degna di essere vissuta ai loro coetanei?

13. BRUNICO: DIRITTI UMANI OGGI MANIFESTAZIONE
BRUNICO. Oggi il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani sarà presente davanti alle scuole medie Dr. Josef Röd di Brunico per protestare gli abusi di sostanze psicofarmacologiche sui bambini. Il comitato – si legge in una nota – ha saputo che presso le scuole medie Dr. Josef Röd, sarà tenuta una conferenza da parte del Dr. Markus Huber, psichiatra e neuropsichiatra infantile esperto nella diagnosi e nel trattamento “multimodale” dell’ADHD. Gli esperti ripetono che: “l’uso degli psicofarmaci è l’ultima risorsa”, “la cura è di tipo psicopedagogico”,”la famiglia è importante”… Ma allora perché in una recente trasmissione, gli psicofarmaci sono stati definiti come la prima terapia per i bambini con disagi mentali? E perché in Trentino Alto Adige sono già 1900 i bambini che assumono psicofarmaci?», aggiunge il comitato dei cittadini che invita gli interessati all’iniziativa odierna. 22/05/2008 Alto Adige Pag. 32 ED. NAZIONALE
Ndr.:il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani CCDU è un’assocociazione affiliata alla chiesa di scientology

14. FARMACI AI BAMBINI, PETIZIONE IN COMUNE
In Comune, in occasione del Diritto di Tribuna, è stata presentata una petizione sottoscritta da oltre 800 cittadini e coordinata dall’Associazione Umanista Alice – contro gli psicofarmaci ad uso pediatrico. I primi firmatari hanno chiesto al Comune di Torino di impegnarsi nei confronti della Regione e dello Stato per evitare appunto la somministrazione degli psicofarmaci ai minorenni. Sotto accusa è finita in particolare la decisione del governo italiano che ha consentito l’uso del Ritalin e degli altri farmaci derivati dal Metilfenidato per curare le malattie infantili della sfera neuropsichiatrica. LA NOMINA 22/05/2008 Torino Cronaca Pag. 9

15. TEST SUI BIMBI ALL’ASILO, LA MIRAGLIA RINUNCIA
Archiviato il progetto proposto dall’assessore comunale all’Istruzione. «E’ meglio cambiare metodo»
Troppo forte l’opposizione dei genitori. Battibecco con un funzionario
VENEZIA. Il «quit» non si farà: l’assessore alle Politiche educative Anna Maria Miraglia, dopo il nuovo incontro che si è tenuto con i genitori, non è riuscita a superare le preoccupazioni dei genitori dei bambini che frequentano gli asili nido sul questionario per valutare il temperamento dei bimbi e ha ritenuto non ci fossero le condizioni per richiedere il test. Le preoccupazioni dei genitori erano connesse all’utilizzo del «quit» come metodo di valutazione anche per altre tipi di studi, in particolare l’analisi legata ai disturbi dell’Adhd, una sindrome da iperattività e deficit di attenzione, che a volte viene curata anche con piscofarmaci. Le assicurazioni date sia dall’assessore, sia dal presidente della Municipalità Castelli sia dal responsabile del servizio per la famiglia e dell’età evolutiva, già date in un precedente incontro non sono bastate ai genitori che hanno approfondito il significato e l’utilizzo del questionario, visto anche che in altre regioni i questionari sull’aspetto psichico-emozionale dei bimbi sono stati vietati. «Voglio tranquillizzare tutti che a nessuno dei presenti è mai venuto in mente di dare farmaci ai bambini dal temperamento difficile; stiamo solo pensando di eseguire una raccolta dei dati che possa essere d’aiuto agli educatori in primo luogo per usare il questionario come metodo di valutazione oggettiva sul comportamento», ha cercato di spiegare l’assessore. Il clima però non è stato dei migliori: in modo particolare quando alcuni genitori che si erano sforzati di capire meglio la situazione e hanno portato all’attenzione del dottor Perulli alcuni documenti che potevano alimentare nuovi dubbi. Il responsabile del servizio per la famiglia, ribadendo ancora una volta, «che il questionario ha come obiettivo consegnare una foto dello stato del bambino», si è spazientito e ha definito in modo ironico i genitori che si preoccupavano inutilmente «un caso quasi patologico». Fatto sta che, visto il clima di , l’assessorato ha deciso di puntare su altri metodi per il futuro. (g.c.)
23/05/2008 La Nuova Venezia Pag. 20 ED. NAZIONALE