AIFAnewsletter n.159 anno VI del 21/04/2008

Notiziario sul Deficit d’Attenzione con Iperattività, disturbi e problematiche ad esso correlati, diffuso dall’Associazione Italiana Famiglie ADHD Onlus.

NOTIZIE AIFA
1. PROIEZIONE VIDEO SUL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE CON IPERATTIVITÀ TERNI 21/04/2008
2. IPERATTIVITÀ INFANTILE E MUTUO AIUTO 11/04/2008 ALTO ADIGE PAG. 32 ED NAZIONALE
3. ADHD EUROPE…. È NATA L’ASSOCIAZIONE EUROPEA NON PROFIT E L’AIFA NE FA PARTE! BELGIO 06/04/08
4. L’AIFA FA PARTE DEL COORDINAMENTO NAZIONALE MALATI CRONICI DI CITTADINANZA ATTIVA DAL 18/01/2008CORSI E CONVEGNI
5. FORUM PERSONA & PSICHE “PREADOLESCENZA, FIGLI AL TRAMPOLINO” ISCHIA 24-27 APRILE 2008
6. CONVEGNO IL DISTURBO ADHD: COME RICONOSCERLO E COME AFFRONTARLO PADOVA 19/04/08RASSEGNA STAMPA
7. “LA FORMAZIONE E IL PROFILO PROFESSIONALE DEL DOCENTE DI SOSTEGNO SPECIALIZZATO
8. NOTIZIARIO DROGHE QUOTIDIANO DELL’ADUC USA. NESSUN LEGAME FRA FARMACI CONTRO ADHD E CONSUMO DI DROGHE 04/04/08
9. QUEI GRASSI DEL PESCE COSÌ UTILI ALLA SALUTE 24/01/2008 LA REPUBBLICA SALUTE PAG. 26 N. 564
10. UNA TERAPIA EFFICACE CONTRO LA SINDROME DA X FRAGILE 02/04/2008 IL SECOLO XIX PAG. 18 ED. NAZIONALE
11. BOLOGNA, RITALIN NELLE SCUOLE: PROTESTANO 180 ASSOCIAZIONI 28/03/2008 IL VENERDI DI REPUBBLICA PAG. 29

1. PROIEZIONE VIDEO SUL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE CON IPERATTIVITÀ TERNI 21/04/2008

Lunedì 21 aprile 2008 Ore 17,00  nella SALA VIDEOCONFERENZE DELLA BIBLIOTECA COMUNALE TERNI
avrà luogo la proiezione di un Video descrittivo sul Disturbo ADHD (deficit di attenzione/iperattività)
Saranno presenti:
·Giovanni Mazzotta (direttore neuropsichiatria infantile e dell’età evolutiva ASL 4 Terni)
·Mariagrazia Macchiarulo (psicologa e psicoterapeuta)
·Fiorella Listanti (psico-pedagogista)
·Paolo De Luca (referente regionale AIFA onlus Umbria)
PROGRAMMA:
– Proiezione del video Aifa “Quando gli aeroplanini sono arancioni…” (22 min.).
– Momento informale di approfondimento e dibattito sul disturbo del deficit attentivo con iperattività.
Contatto: Paolo De Luca Referente Umbria Aifa Onlus cel. 328 6650216  tel.0744 426926 email   referente.umbria@aifa.it
2. IPERATTIVITÀ INFANTILE E MUTUO AIUTO 11/04/2008 ALTO ADIGE PAG. 32 ED NAZIONALE

MERANO. «Grazie all’auto aiuto non combattiamo più un nemico invisibile»: lo dice Laura Arcari, referente  per l’Alto Adige dell’associazione Aifa e responsabile del gruppo locale di auto mutuo aiuto per genitori di figli con disturbi specifici di apprendimento (ADHD), e cioè disturbi dell’attenzione ed iperattività. Il gruppo si incontra ogni secondo venerdì del mese alle 20.30 alla comunità del Cenacolo, in via Toti 32, e dunque anche questa sera. Il gruppo di auto aiuto è come una piccola oasi, nella quale i genitori che si sentono isolati trovano conforto: la condivisione aiuta a sentirsi sollevati, a superare il senso di vergogna legato allo stigma  sociale. Spesso in questi casi i genitori non hanno competenze specifiche per far fronte alle difficoltà dei figli, in questo caso il gruppo può offrire informazioni utili sul disturbo.
3. ADHD EUROPE…. È NATA L’ASSOCIAZIONE EUROPEA NON PROFIT E L’AIFA NE FA PARTE! BELGIO 06/04/08

In data 06 aprile 2008, nella località di Charleroi in Belgio, i rappresentanti di 16 associazioni provenienti da 12 nazioni dell’Unione Europea hanno siglato un evento storico. Dopo alcuni anni di incontri, sogni e pianificazioni, poi concretizzazioni e duro lavoro nella stesura di uno statuto, nella scelta di un logo, nella scelta del paese più adatto alla registrazione si è avverato questo obiettivo.
L’AIFA Onlus è stata presente sin dall’inizio, in quanto noi crediamo fortemente che un’Associazione Europea possa contribuire a migliorare la situazione delle persone affette da ADHD, non solo in Italia, ma in ognuno dei paesi europei. Certo, ci sono nazioni dove l’ADHD non è più un argomento  di contestazione perché conosciuto, diagnosticato e curato da sempre, da 30 anni, come per esempio in alcuni paesi del Nord Europa, dove esistono associazioni da 25-30 anni, con decine di migliaia di iscritti, dove gli insegnanti ricevono ogni anni un’adeguata formazione e dove si lavora per diffondere le più recenti conquiste in fatto di formazione dei professionisti, dove esistono persino strutture e scuole apposite per i ragazzi con adhd, dove l’inserimento nel mondo del lavoro di un adulto con ADHD e regolamentato da normative precise. Poi ci sono le nazioni come l’Italia, dove l’ADHD è ancora da scoprire, dove non esistono molte risorse nel personale medico con una sufficiente conoscenza del disturbo, dove non si sa come formare gli insegnanti di tutta una nazione, dove troviamo ancora molti pregiudizi.
Unendo gli sforzi, le conoscenze e le capacità, imparando gli uni dagli altri, condividendo e distribuendo esperienze riusciremo nel tempo a portare tutta l’Europa ad un livello di pari qualità.
Gli obiettivi principali dell’ADHD Europe sono:
– migliorare e difendere in tutta Europa i diritti delle persone affette da ADHD e le sue comorbilità in modo che possano raggiungere il massimo dei loro potenziali
– facilitare gli sforzi delle organizzazioni ADHD nazionali e regionali in Europa per poter trovare i fondi necessari per realizzare i loro progetti e le procedure per migliorare la vita della persone affette da ADHD.
– promuovere l’informazione e dare supporto alle persone che vivono insieme a quelli affetti da ADHD
– rappresentare tutte queste associazioni alle istituzioni internazionali le quali condividono gli stessi obiettivi
– intervenire presso le istituzioni europee e la Comunità Europea ed i loro membri sensibilizzandoli sul tema ADHD con particolare riguardo alle politiche e normative legislative
– operare nei campi dell’educazione pubblica e professionale, nel diritto delle persone e delle loro famiglie, supportare la ricerca scientifica
– promuovere lo scambio di informazione, esperienze, migliore pratiche in tutta Europa con lo scopo di migliorare la situazione delle persone con ADHD
– diventare un punto di riferimento e di conoscenza delle tematiche che riguardano i fondi Europei, le normative e regole mettendo queste informazioni a disposizione dei membri
Qui l’elenco delle Associazioni che hanno firmato l’accordo per la registrazione:
ADHD Association (Polonia)
ADHD Magyarorszàg (Ungheria)
Centrum Zit Stil (Belgio),
ADHD Family support group (Belgio) English Speaking Adult Support Group (Belgio)
SCAP (Lussemburgo)
INCADDS – Irish Nat. Council for ADHD Supports) (Irlanda),
HADD (Irlanda)
AIFA ONLUS (Italia)
BV-AD(Germania),
ADHS Deutschland i.G. (Germania)
TDHA (Francia)
Organizzazione Greca ADHD (Grecia)
ADHD Family Support Group (Malta)
Fundacion ADANA (Spagna),
Federacion Espanola de Asociaciones de Ayuda al Deficit de Atencion e Hiperactividad (Spagna)Astrid Gollner Referente Lombardia- Responsabile del gruppo ICG  (International Contact Group) AIFA ONLUS   referente.lombardia@aifa.it
4. L’AIFA FA PARTE DEL COORDINAMENTO NAZIONALE MALATI CRONICI DI CITTADINANZA ATTIVA DAL 18/01/2008

L’Aifa Onlus è stata ammessa nel Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici con l’approvazione del Consiglio Direttivo svoltosi a Roma il 18/01/ 2008Il Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC) è una rete di Cittadinanzattiva, istituita nel 1996, che rappresenta un esempio unico di alleanza trasversale per la tutela dei diritti dei cittadini affetti da patologie croniche e/o rare. Vi aderiscono oltre 120 associazioni o federazioni di pazienti.  L’ Associazione Italiana Famiglie ADHD Onlus ha chiesto di entrare a far parte di questa organizzazione per la propria serietà (tutte le associazioni che ne fanno parte, hanno un’impostazione rigorosamente scientifica nell’affrontare patologie e disturbi) e per la tenacia con cui viene perseguito l’obiettivo del miglioramento dell’assistenza e quindi della qualità della vita del malato bambino o adulto. L’ADHD, con un 25% dei diagnosticati nell’infanzia che rimane ADHD in età adulta, può essere a buon titolo considerata una malattia cronica.
Gli obiettivi
Gli obiettivi del CnAMC sono i seguenti:
TRASVERSALITA’ :definire e perseguire politiche sanitarie comuni basate sul principio di tutela integrata ed unitaria
POLITICHE DELLA CRONICITA’ : realizzare un Rapporto annuale sulla cronicità, che esprima una vera e propria piattaforma politica basata sulle richieste e le aspettative delle associazioni aderenti
PORTAVOCE DELLA CRONICITA’ agire quale cassa di risonanza delle richieste delle singole organizzazioni, assicurando loro maggiore visibilità e formazione, anche attraverso la disposizione di un archivio elettronico consultabile on line
ACCRESCERE L’INFORMAZIONE: raccogliere efornire in tempo reale notizie sul mondo della cronicità (novità legislative, sentenze utili, nuove sperimentazioni, disegni di legge in discussione…)
FAVORIRE LA COMUNICAZIONE: il CnAMC facilita la comunicazione e lo scambio di esperienze positive fra le associazioni, al fine di garantire la socializzazione e riproducibilità delle buone pratiche.
PROMUOVERE LA FORMAZIONE: investire nella educazione e crescita della leadership delle organizzazioni di malati cronici e nella capacità di interloquire con le Istituzionali e con gli altri stakeholders.
SOSTENERE LA PARTECIPAZIONE CIVICA: operare attraverso attività, iniziative ed eventi che promuovano e sostengano la partecipazione diretta dei cittadini.


5 FORUM PERSONA & PSICHE “PREADOLESCENZA, FIGLI AL TRAMPOLINO” ISCHIA 24-27 APRILE 2008 

L’ERA da Italia e CITTA’ DEI GIOVANI ONLUS da Italia vi presentano il 4° Forum Persona e Psiche su“Preadolescenza, figli al trampolino”
Gio. 24 Apr. – Dom. 27 Apr. 2008 Sant’ Angelo Ischia
P Gaetano Lo Russo (Firenze)  0039 3356 280234    glorus@interfree.it
EVENTO EXCLUSIVO PER PERSONE RESIDENTI A ITALIA
Calendario:
Giovedì 24
– Arrivi nel pomeriggio e assegnazione alloggi
Venerdì 25
– 10,00 Presentazione lavori (P. Gaetano Lo Russo)
– 10, 30 Workshop su I nuovi preadolescenti al trampolino della vita (Prof. Aureliano Pacciolla)
– 11,30 Interventi in aula
– 12,30 Comunicazione su I preadolescenti nel Progetto Erapolis
Sabato 26
– 10,00 Workshop su Lettura delle emozioni nei preadolescenti (Dott.ssa Marianna Cirulli)
– 11, 00 Interventi in aula
– 12, 00 Comunicazione su Preadolescenti nelle maglie della Giustizia Minorile (P. Gaetano Lo Russo)
ADHD + Adolescenza + famiglia + toxichi
Domenica 27
– 9,30 S. Messa nella Parrocchia di S. Michele
– 10,30 Workshop su Adolescenza e religiosità (P. Mario Germinarlo)
– 11, 30 Interventi in aula
– 12, 30 Chiusura del Forum, pranzo e partenze
I Relatori
– Il Prof. Aureliano Pacciolla è psicologo, psicoterapeuta e docente presso la Libera Università S. Maria Assunta di Roma.
– P. Mario Germinario è filosofo e pubblicista.
– La Dott.ssa Marianna Cirulli è assistente di psicologia presso la LUMSA.
– P. Gaetano Lo Russo è animatore giovanile e Direttore dell’Antoniano di Firenze.
Agli iscritti al Forum verrà rilasciato un attestato di partecipazione Gli arrivi sono previsti per il 24 sera per le 20.00 (prima di cena).
Informazioni logistiche
Per partecipare al Forum occorre comprare il pacchetto-accomodation che va dal pomeriggio di giovedì 24 fino al pomeriggio di domenica 27 aprile ed è quindi composto di 3 notti.
Per tutte e 3 le notti e in regime di mezza pensione (consideriamo la cena) le camere sono tutte con bagno (biancheria inclusa) ci chiedono:
Costi camere (a persona):
DOPPIA: 110 € TRIPLA: 100 € QUADRUPLA: 95 € Ciascun prezzo è comprensivo di: pernottamento; prima colazione; cena; quota di partecipazione.
Dopo le ore dedicate al Forum si potrà accedere agli impianti termali dei giardini termali Aphrodite-Apollon. A pagamento è possibile anche sottoporsi a sedute di fisioterapia con massaggio.
Consigliamo di
– prendere il traghetto da Napoli perché meno costoso dell’aliscafo. Si tenga conto che l’ultimo traghetto giornaliero è alle ore 21,55
– prendere ad Ischia l’autobus linea CS e scendere al capolinea e cioè a S. Angelo.
Il percorso dalla Stazione Centrale di Napoli al Molo Beverello da dove partono i traghetti dura circa dieci minuti con il taxi.
Segreteria Operativa ad Ischia: Maria tel. 3391377329 e Iolanda 3341136136
SI RINGRAZIA LA CORTESE DISPONIBILITA’ OPERATIVA DELL’HOTEL MIRAMARE e del PARCO TERMALE APHRODITE APOLLON
6. CONVEGNO IL DISTURBO ADHD: COME RICONOSCERLO E COME AFFRONTARLO PADOVA 19/04/08

Aula I. Nievo Palazzo Bo Università degli Studi di Padova
Sabato 19 Aprile 2008 dalle ore 8:30 alle 13:00
Coordina: Lauretta Furlan,Presidente Associazione ASSP
Dalla piazza La voce del cittadino
ASSP al palazzo MPI VENETO Lauretta Furlan
Moderatore:Claudio Vio
“Caratteristiche diagnostiche e comorbidità” Dino Maschietto
“Il trattamento farmacologico in un’ottica multimodale” Guido de Rènoche
PAUSA CAFFÈ
“Come aiutare nello studio i bambini che hanno difficoltà di autoregolazione” Cesare Cornoldi
“Il contributo della scuola” Nicoletta Cipolli
Programma Lauretta Furlan Presidente Associazione ASSP
Tel. e Fax 049 663964 Cell. 335 1284061 www.assp-padova.it  e-mail:   info@assp-padova.it
RASSEGNA STAMPA

ARTICOLI POSITIVI7. “LA FORMAZIONE E IL PROFILO PROFESSIONALE DEL DOCENTE DI SOSTEGNO SPECIALIZZATO 
RELAZIONE A CURA DI MARIA ASSUNTA BARBIERI”…….. Il profilo professionale dell’insegnante di sostegno
Quella del docente di sostegno è la figura professionale più recente in ordine di tempo della scuola italiana. “Nasce” nel 1977 con l’integrazione scolastica degli alunni portatori di handicap di cui rappresentava, secondo le intenzioni del legislatore, una tra le risorse principali “al fine di agevolare l’attuazione del diritto allo studio e la piena formazione della personalità degli alunni”, di tutti, anche di quelli portatori di handicap.
La preparazione degli insegnanti, che allora era quasi esclusivamente incentrata sulla conoscenza dei contenuti disciplinari, (peraltro molto diversificato a quel tempo perchè prevedeva il diploma di scuola o istituto magistrale per l’insegnamento nella scuola materna ed elementare, la laurea per numerose discipline alla scuola media inferiore e superiore) da sola non appariva sufficiente a garantire i diritti degli alunni portatori di deficit; era necessaria una preparazione specifica che venne affidata ai corsi biennali di specializzazione, per certi aspetti anticipando di quasi trent’anni l’istituzione delle scuole di specializzazione per tutti gli insegnanti.
Nel D. M. del 3 giugno 1977, col quale venivano approvati i programmi dei primi corsi biennali, tra le competenze degli insegnanti specializzati si indicavano:
• capacità di analisi delle proprie ed altrui motivazioni;
• capacità di operare vive relazioni umane;
• capacità di iniziativa correlata alla disponibilità all’azione pluriprofessionale con interventi
• coordinati sulla realtà sociale e in ordine alla stretta integrazione tra scuola, famiglia e ambiente sociale;
• larga tolleranza alle frustrazioni;
• capacità di autodeterminazione nell’aggiornamento permanente sul campo.
Le “forme di integrazione e di sostegno a favore degli alunni portatori di handicap” (C. M. 1979) nella scuola dell’obbligo divennero ben presto una realtà diffusa un po’ in tutt’Italia facendo emergere una serie di difficoltà relative, tra l’altro, alla definizione dei compiti dei cosiddetti “insegnanti di sostegno”. Nella C.M. 199/79 si sottolineava come questi compiti non fossero da interpretarsi in modo riduttivo, e cioè in sottordine all’insegnante di classe, ma come invece il personale specializzato dovesse essere pienamente coinvolto nella programmazione educativa e partecipare a pari titolo alla elaborazione ed alla verifica delle attività di competenza dei consigli e dei collegi dei docenti.
L’esame di esperienze di integrazione che avevano avuto successo permettevano di individuare alcune caratteristiche di questi docenti, quali:
• capacità di coinvolgere non solo la classe ma tutta la scuola nel processo di integrazione;
• capacità di individuare gli specifici bisogni educativi di ogni alunno in situazione di handicap;
• capacità di rispondere ai bisogni educativi degli alunni con interventi calibrati sulle condizioni personali di ciascuno;
• capacità di conoscere sia la specifica situazione del soggetto, sia quelle del gruppo e della comunità scolastica in cui esso viene inserito e, pertanto, di diversificare tempi e modi di intervento in relazione alla natura e all’entità dell’handicap.
……Fu tuttavia la commissione istituita nel 1984 a individuare in modo ampio ed articolato gli aspetti caratterizzanti la figura del docente specializzato che, in sintesi, possono essere così riassunti:
• una preparazione polivalente;
• una formazione particolarmente accurata;
• una competenza specificamente pedagogica;
• la conoscenza di strategie per realizzare al meglio le esigenze curricolari, tenuto conto di bisogni di natura prevalentemente educativa.
Si delineava un insegnante che fosse in grado di assumere “…corretta competenza nelle problematiche dell’organizzazione scolastica, facendo valere concretamente le proprie capacità relazionali e comunicazionali, senza tuttavia prescindere dall’esercizio di specifiche competenze didattiche e curriculari” e che si caratterizzava per:
1) professionalità;
2) conoscenze;
3) competenze;
4) aggiornamenti
Le novità in ambito metodologico-didattico, l’introduzione dell’autonomia scolastica, il passaggio alla formazione universitaria per tutti gli insegnanti, richiesero una ridefinizione del profilo e dei compiti del docente di sostegno.
Nella premessa ai nuovi programmi dei corsi di specializzazione, approvati nel 1995, si ribadiva con forza e più volte come l’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap dovesse coinvolgere tutto il sistema scolastico. Il docente specializzato veniva indicato come una risorsa “essenziale e insopprimibile”, ma non poteva tuttavia rappresentare l’unica risposta ed era necessario che tutto il personale scolastico fosse messo in grado di attuare strategie e tecniche che consentissero la realizzazione di una effettiva integrazione. Si sosteneva che:
• la funzione del docente di sostegno non doveva essere separata da quella dei colleghi:
• l’azione professionale-docente, da parte dell’insegnante specializzato, non poteva in alcun modo essere sostitutiva di quella normalmente esercitata dai colleghi, ma doveva essere invece una sorta di supporto, destinato ad evidenziare ai colleghi stessi i nodi metodologici e didattico-disciplinari in cui più si inceppava l’azione di educazione ed istruzione nei confronti di soggetti in situazione di handicap;
• non era possibile ipotizzare soluzioni di delega per il superamento delle difficoltà, bensì appariva molto importante che gli insegnanti di sostegno venissero a tutti gli effetti considerati una risorsa per un lavoro di collaborazione sia sul piano della progettualità e della programmazione dell’azione scolastica che sul piano della realizzazione operativa del progetto stesso.
Il docente di sostegno non doveva essere, nelle intenzioni del legislatore, un esperto di didattica o un esperto disciplinare, bensì:
– possedere la capacità di individuare e circostanziare i problemi;
– provvedere ad affinare la propria funzione docente;
– conseguire approfondite abilità sul piano relazionale
Infine, nel 1999 apparve il Documento Berlinguer che delineava i compiti cui l’insegnante specializzato era chiamato in una scuola che stava vivendo grandi trasformazioni e che restano tuttora attuali:
• garantire un reale supporto alla classe nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche integrative in modo tale da giungere ad una progressiva riduzione della didattica cosiddetta frontale;
• svolgere un lavoro di effettiva consulenza a favore della classe e dei colleghi curricolari nell’adozione di metodologie individualizzanti e quindi dirette a costruire un piano educativo personalizzato per l’alunno handicappato;
• condurre direttamente interventi specializzati, centrati sulle caratteristiche e le risorse dell’allievo handicappato, a partire dalla conoscenza di metodologie particolari, che non sono in possesso dell’insegnante curricolare.
Il doc per esteso si trova a questo link: http://www.integrazionescolastica.it/upload/art365/relazione_maria_assunta_barbieri.pdf
8. NOTIZIARIO DROGHE QUOTIDIANO DELL’ADUC USA. NESSUN LEGAME FRA FARMACI CONTRO ADHD E CONSUMO DI DROGHE 04/04/08

Usa. Nessun legame fra farmaci contro Adhd e consumo di droghe
I farmaci con cui vengono trattati i bambini affetti da Adhd, il deficit dell’attenzione e dell’iperattivita’, non accenderebbero il consumo di droghe e altre sostanza dannose in eta’ adulta. O meglio, non sempre. A cercare di fugare i dubbi, sollevati da quanti puntano il dito contro Ritalin e simili, due studi statunitensi che hanno guadagnato le pagine dell’American Journal of Psychiatry.
La prima ricerca, guidata da Salvatore Mannuzza dell’universita’ di New York, ha monitorato, per ben 17 anni, un gruppo di 176 uomini trattati con Ritalin o altri psicostimolanti nell’infanzia. Tutti erano affetti da Adhd. I risultati mostrano, per le ex ‘piccole pesti’ ormai diventate adulte e trattate farmacologicamente tra i 6 e i 7 anni, percentuali di consumo di sostanze proibite non molto dissimili da quelle dei coetanei che non hanno assunto farmaci per l’Adhd nell’infanzia.
Per loro, infatti, l’abuso di droghe e altre sostanze dannose per la salute si attestava al 27%, contro il 29% registrato dai coetanei che non avevano mai assunto Ritalin e simili da bambini. Ma la faccenda cambia per gli adulti che si erano sottoposti a terapie farmacologiche contro l’Adhd tra gli 8 e i 12 anni. In questo caso, infatti, l’abuso di droghe sale al 44%.
Per Mannuzza, tuttavia, e’ prematuro concludere che gli psicostimolanti somministrati in questa fascia d’eta’ accenderebbero il consumo di droghe con il trascorrere degli anni. “Sarebbe piu’ corretto – sostiene – confrontare due gruppi che hanno sofferto di Adhd tra gli 8 e i 12 anni, paragonando, in eta’ adulta, i dati sul consumo di sostanze illecite tra quelli che si sono curati durante l’infanzia e coloro che non l’hanno fatto”. Piu’ positive le conclusioni dell’altro studio del team di ricercatori del Massachussetts General Hospital. Condotta durante un periodo di 10 anni, la ricerca paragona due gruppi di ex bambini affetti da Adhd, uno curato con i farmaci e l’altro no. Ebbene, in questo caso le percentuali relative all’abuso di droga o alcol nell’eta’ adulta era simile tra i due gruppi. (http://droghe.aduc.it)ARTICOLI LE CUI CONCLUSIONI VANNO CONSIDERTE CON PRUDENZA

9. QUEI GRASSI DEL PESCE COSÌ UTILI ALLA SALUTE 24/01/2008 LA REPUBBLICA SALUTE PAG. 26 N. 564

Tra le sostanze presenti nei pesci più studiate – e celebrate degli ultimi anni, spiccano gli acidi grassi polmsatun essenziali omega 3.1 pesci ne fanno incetta con l’alimentazione (fonti principali sono lo zooplancton e il fitoplancton) per accumulare adeguate scorte di antigelo cellulare. Numerosi studi hanno dimostrato che questi grassi possiedono molteplici capacità protettive nell’organismo umano.
Per esempio, regolano e controllano i processi infiammatori, responsabili di svariate malattie degenerative e dell’invecchiamento precoce, e proteggono il sistema cardiovascolare, tanto che un trattamento a base di omega 3 ad alta concentrazione è riconosciuto e dunque mutuabile, nella prevenzione secondaria del paziente con pregresso infarto miocardio.
Non basta: «La proporzione ottimale tra acidi grassi omega 3, contenuti soprattutto nei pesci e di omega 6, presenti in particolare negli oli vegetali, in equilibrio con le altre componenti lipidiche, condiziona la fluidità delle membrane e l’efficienza con la quale i segnali si trasmettono dall’esterno all’interno della cellula e viceversa: una funzione prioritaria per la cellula nervosa e una garanzia per tutte le funzioni cerebrali, incluso il buon equilibrio dell’umore.
Tra l’altro, recenti studi hanno dimostrato un’azione favorevole degli acidi grassi polinsaturi essenziali omega 3 nei bambini affetti da sindrome da Iperattività/Deficit di attenzione», fa notare il ricercatore Giovanni Scapagnini docente di Biochimica all’Università del Molise. «Gli omega 3 sono fondamentali anche per la chimica della pelle: per questo, sempre più spesso sono inseriti nelle formule di molti prodotti cosmetici», aggiunge Umberto Borellini. cosmetologo, docente della Scuola di Medicina Estetica dell’Agorà di Milano. Gli esperti consigliano di consumare pesce almeno 2-3 volte la settimana. «Andrebbero preferite le specie selvatiche. che si alimentano con plancton e alghe, la fonte principale di omega 3, meglio se provenienti dai mari freddi perche hanno maggiori riserve di questi “antigelo naturali”.
Perfetto anche il pesce azzurro di piccola taglia del Mediterraneo come alici e sgombri, in particolare in estate e autunno, periodi nei quali è più ricco in omega 3. Infine, se gradite, inserite il pesce crudo nella dieta poiché è più ricco in taurina, aminoacidi) che condizionando positivamente il metabolismo degli. è d’aiuto nel controllo del peso corporeo», conclude l’esperto.
10. UNA TERAPIA EFFICACE CONTRO LA SINDROME DA X FRAGILE 02/04/2008 IL SECOLO XIX PAG. 18 ED. NAZIONALE

Alcuni giornali hanno
riportato gli esiti di una ricerca condotta a Roma che avrebbe dimostrato un possibile miglioramento nei bambini che soffrono della sindrome da X fragile. In quali casi il nuovo trattamento può avere significato?
La sindrome di Martin Bell, più nota come sindrome dell’X fragile, è così chiamata perché il gene “difettoso”è localizzato proprio sul braccio lungo di questo cromosoma. Si tratta della causa più frequente di ritardo mentale ereditario, spesso per fortuna non molto grave, e interessa circa un maschio ogni 1200 e una femmina ogni 2200. Dal 1993 si può scoprire negli adulti l’alterazione del tratto di dna modificato con un semplice prelievo di sangue. E addirittura si riesce ad identificare il feto che presenta il difetto nel suo patrimonio genetico già verso la decima settimana di gravidanza, con il prelievo dei villi coriali. Per quanto riguarda la ricerca cui fa riferimento la lettrice, i risultati dello studio dicono che nei bambini affetti da X fragile con Adhd (sindrome da deficit di attenzione e iperattività) la somministrazione di L-acetilcarnitina determina una significativa diminuzione dell’iperattività e un miglioramento del comportamento adattativo, in assenza di effetti collaterali. Tale trattamento promette di dare buoni risultati anche nel controllo dell’iperattività nei bambini con Adhd senza ritardo mentale. È questo in sintesi l’importante risultato di uno studio multicentrico in doppio cieco (nel quale cioè né lo sperimentatore né l’ammalato sono a conoscenza di chi ha ricevuto il farmaco e di chi ha ricevuto il placebo) appena pubblicato su American Journal of Medical Genetics che ha coinvolto oltre 60 piccoli, di età compresa tra i 6 e i 13 anni, ammalati di sindrome del cromosoma X fragile con Adhd (Attention deficit hyperactivity disorder) trattati con la L-acetilcarnitina. Il progetto, al quale hanno partecipato 8 centri in Italia, Spagna e Francia, è stato coordinato da Giovanni Neri, direttore dell’Istituto di genetica medica dell’Università Cattolica di Roma, e da Maria Giulia Torrioli, neuropsichiatra infantile dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma. I bambini presentavano in gran parte iperattività e problemi nella capacità di socializzare, oltre al ritardo mentale. La terapia adottata finora per l’iperattività, soprattutto negli Stati Uniti, ma di recente anche in Italia, impiegava farmaci stimolanti (anfetaminici, in particolare il metilfenidato) che possono comportare importanti effetti collaterali (come rallentamento della crescita, inappetenza, sonnolenza); invece dopo un anno di trattamento con Lacetilcarnitina l’iperattivitàè diminuita in modo significativo ed è migliorato il comportamento adattativo, in assenza di effetti collaterali. I risultati suggeriscono la potenziale utilità della L-acetilcarnitina anche in bambini con Adhd senza ritardo mentale, un sintomo molto diffuso.
ARTICOLI NEGATIVI11. BOLOGNA, RITALIN NELLE SCUOLE: PROTESTANO 180 ASSOCIAZIONI 28/03/2008 IL VENERDI DI REPUBBLICA PAG. 29

BOLOGNA.Scuola protetetta: questo il nome del progetto appena lanciato da Giù le mani dai bambini, consorzio italiano per la farmacovigilanza in età pediatrica, composto da oltre 180 enti e associazioni. Si tratta di un kit informativo per genitori e insegnanti, e di altro materiale, reperibile sul sito web dell’associazione, volti a evitare la somministrazione impropria di psicofarmaci ai minori in famiglia e a scuola. L’iniziativa nasce in risposta a recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto i circoli didattici e l’Ausi di Bologna. Su segnalazione del consorzio stesso, la Procura ha aperto un’inchiesta, delegando ai Nas dei carabinieri le verifiche per l’identificazione di eventuali responsabilità penali. Di che si tratta? In diverse scuole bolognesi, secondo la denuncia, sarebbero stati organizzati incontri informativi sull’uso dei farmaci in età pediatrica. In particolare, gli incontri avrebbero illustrato a genitori e insegnanti l’opportunità di somministrare derivati dell’anfetamina ai bambini affetti dall’Adhd, la sindrome da deficit di attenzione e iperattività. Caratterizzata da inattenzione, impulsività e iperattività motoria, l’Adhd è di non facile diagnosi, spiega Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva: «L’opportunità di ricorrere ai farmaci, all’interno di un preciso percorso psicoterapico, va valutata solo in presenza di una diagnosi certa, che identifichi l’Adhd e non lo confonda con altri tipi di disturbi». (cristina cucciniello)
Per fortuna alla diagnosi certa ci ha già pensato l’Iistituto Superiore di Sanità stabilendo un preciso protocollo terapeutico applicabile in centri selezionati. Viene da domandarsi perchè a nessuno, nel Ministero della Pubblica Istruzione, è venuto in mente, fino ad ora, di proteggere la scuola dalle comunicazioni del CCDU (alias Chiesa di Schientology) che hanno girato liberamente in tutte le scuole d’Italia di ogni ordine e grado, indisturbate, disinformando sull’ADHD e altri disturbi psichiatrici. (Patrizia Stacconi – presidente AIFA onlus)