========= AIFAnewsletter n.142 anno V del 17/01/2007 =====================
Notiziario sul Deficit d’Attenzione con Iperattività, disturbi e problematiche ad esso correlati, diffuso dall’Associazione Italiana Famiglie ADHD Onlus.

In questo numero:
1. CONVEGNO: BAMBINI E PSICOFARMACI , Istituto Superiore di Sanità – ROMA 24 GENNAIO 2007
2. ADULTI ADHD ‘NON CURATI ADEGUATAMENTE’
3. STUDIO PIONERISTICO SU ADHD E KARATE PER LA PREVENZIONE DEL CRIMINE
4. CRIMINALITA’ e ADHD
5. CONVEGNO TROPPO VIVACE, DISATTENTO O… IPERATTIVO – CHIAVARI 3 FEBBRAIO 2007

6. IV CONVEGNO NAZIONALE AIDAI – ASSISI
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1. CONVEGNO: BAMBINI E PSICOFARMACI , Istituto Superiore di Sanità – ROMA 24 GENNAIO 2007
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Il convegno si svolgerà a Roma nell’Aula Pocchiari dell’Istituto Superiore di Sanità in Viale Regina Elena, 229
INGRESSO LIBERO, la partecipazione al convegno è gratuita.

PROGRAMMA
09.00 Registrazione dei partecipanti
09.30 Presentazione della giornata E.Geraci, Presidente ISS
E’ previsto l’intervento del Ministro della Salute Sen. Livia Turco

10.00 PRIMA SESSIONE
LE EVIDENZE PER UN USO RAZIONALE DEGLI PSICOFARMACI NELL’ETÀ EVOLUTIVA
Coordina: S. Vella
Epidemiologia delle malattie psichiatriche dell’età evolutiva e dei trattamenti farmacologici, M. Bonati
Psicopatologia dello sviluppo e psicofarmacologia, A. Zuddas
Iniziative di farmacosorveglianza per il monitoraggio dell’appropiatezza dei percorsi terapeutici, P. Panei

11.15 SECONDA SESSIONE
STRATEGIE ASSISTENZIALI TRA INCERTEZZE E BISOGNI INEVASI
Coordina: G. Tognoni
Intervengono: Cancrini, Di Pietro, Giannichedda, Martini, Nardocci, Poma, Stacconi.

Segreteria Organizzativa tel. 06.49904250 – fax 06.49904248

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2. ADULTI ADHD: ‘NON SONO CURATI ADEGUATAMENTE’
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Un importante psichiatra sostiene che molti adulti con disturbi di attenzione ed iperattività (ADHD) non stanno avendo il trattamento di cui necessitano.
07/01/2007 BBC online Sito Web

Il Professore Philip Asherson, dell’Ospedale Maudsley di Londra, vuole che i sofferenti siano riconosciuti e curati.
L’ADHD è ben riconosciuto nell’infanzia, ma le stime prevedono che fino al 65% dei sofferenti ne rimangono affetti da adulti.
Adulti con ADHD  possono soffrire di depressione, ansia e impulsività, sostiene il British Journal di Psichiatria.
Rendere noto l’ADHD, significa anche che un più grande numero di adulti stanno riconoscendo i sintomi chiave del disturbo in se stessi, e sono alla ricerca di aiuto.
Il professor ASherson, sostiene che alcuni adulti potrebbero già aver avuto una errata diagnosi di un differente problema di salute mentale, e stanno ricevendo
un tipo di trattamento non idoneo.

[La speranza dei farmaci]
L’uso di farmaci stimolanti quali il Ritalin è un fatto normale nei bambini, e ciò dovrebbe diventare una pratica standard anche negli adulti.
“Il trattamento, specialmente con farmaci stimolanti, è un valido mezzo per ridurre sintomi e comportamenti ADHD in età adulta.”
“Per questi motivi noi esortiamo fortemente che un appropriata terapia farmacologica per l’ADHD sia una  normale parte delle risorse terapeutiche disponibili
in un generale trattamento psichiatrico per gli adulti”.
Al momento, ci sono relativamente poche cliniche di Neuropsichiatria che si rivolgono specificatamente ai patienti adulti ADHD.
“Adulti con ADHD non curato usano maggiori risorse dell’assistenza sanitaria a causa dei disordini causati dal fumo, dell’alto rischio di seri incidenti e di abuso
di alcohol e droghe”. Nondimeno, il professor Asherson ritiene che il restare inoperativi su tale fronte può essere molto più costoso.
Ulteriore ricerca è necessaria per quantificare il contributo dell’ADHD ai disordini psichiatrici in età adulta.”

[Carenza di assistenza]
Un recente studio su bambini con ADHD a Newham, in Londra, verificò che sebbene i sintomi tendevano a diminuire tra 7 e 17 anni età (i 17-enni mostravano
un livello di iperattività simile a quello trovato in un gruppo di 17-enni senza alcun disturbo), quando le stesse persone furono visitate di nuovo all’età di 26 anni,
furono riscontrati avere disabilità associate con alti livelli di disordini psichiatrici, incluso sensazioni di inquitudine, il sentirsi depressi quando inoperosi, la depressione,
e la difficoltà nel sostenere le relazioni interpersonali.
Il dottor Chris Steer, il quale cura l’ADHD pediatrico in Fife, dichiara che c’era una carenza di assistenza rivolta ai pazienti adulti, il che implicava i pazienti
che entravano nella vita adulta perdevano il necessario supporto e trattamenti, anche se gli stessi manifestavano ancora i sintomi dell’ADHD.
Egli disse: “Spesso, noi teniamo in assistenza i pazienti fino ai 20 anni – Io ho alcuni pazienti 25-enni”.
“E’ una questione rischiosa quando si dice ad un paziente: ‘Mi spiace, non possiamo più incontrarti’
traduzione dall’inglese di Massimo Micco – vicepresidente AIFA onlus

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3. STUDIO PIONERISTICO SU ADHD E KARATE PER LA PREVENZIONE DEL CRIMINE
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Comportamenti di esternalizzazione e oppositivi e la via del karate: la via per la prevenzione del crimine
International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology.

Un importante studio, da considerarsi a tutti gli effetti pionieristico, riguardante l’influenza della pratica del karate sull’ADHD, soprattutto quando caratterizzato da comportamenti oppositivi, è apparso nel Dicembre 2006 sulla Rivista International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology – Volume 50, numero 6.
Gli Autori di questo studio pilota sono il Prof. Dott. Mark T. Palermo, neuropsichiatria e neurologo, il Maestro Massimo Di Luigi (7° DAN) della FIAM (Federazione Italiana Arti Marziali), la Prof. Dott.ssa Gloria Dal Forno, Medical College of Wisconsin, neurologa, ed ancora Cinzia Dominici, David Vicomandi, Augusto Sambucioni, Luca Proietti, tutti istruttori federali della FIAM ed il Dottor Patrizio Pasqualetti dell’Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca.
Va precisato che tale studio rientra nel vasto ambito del Progetto “Dal Dojo, alla famiglia, alla società”, messo appunto dal Prof. Palermo e dalla FIAM e relativamente al quale la nostra Associazione (AIFA Onlus) ha stipulato una convenzione con la stessa FIAM.

Per la realizzazione del Progetto, già da anni gli autori dello studio stanno lavorando per implementare la pratica sportiva del karate come risorsa terapeutica “nell’ambito di una serie di problematiche dell’età evolutiva e adolescenziale, prevalentemente disabilità di tipo socio-cognitivo quali ADHD, autismo, fobia sociale e disturbi dello spettro ansioso-depressivo, aggressività e comportamenti di esternalizzazione” (cfr. Progetto “Dal dojo alla famiglia alla società www.aifa.it/documenti/progettoDojo.zip).
Lo studio, pubblicato su una rivista internazionale, è scritto in inglese ed ha il seguente titolo: “Externalizing and Oppositional Behaviors and Karate-doThe way of Crime Prevention – A pilot study”, in italiano: “Comportamenti di esternalizzazione e oppositivi e la via del karate: la via per la prevenzione del crimine”. Leggi l’articolo in originale sul sito NCJRS (National Criminal JusticeReference Service – U.S. Dipartimento di Giustizia)

Di seguito viene riportata la traduzione dell’Abstract dello studio.
I comportamenti distruttivi nella fanciullezza possono essere sintomi precursori di una futura devianza. Per verificare l’efficacia del karate, una complessa attività psicomotoria che migliora le capacità esecutive e di auto-regolazione, come un intervento per comportamenti di esternalizzazione, sono stati studiati 16 bambini, con età variabili dagli 8 ai 10 anni, che rientravano nei criteri diagnostici del disturbo oppositivo provocatorio. Otto di questi furono assegnati in modo random ad un programma di karate wa do ryu di 10 mesi, mentre gli altri otto bambini non hanno ricevuto alcuna forma d’intervento. I ragazzi furono assegnati a una classe di karate più ampia, composta da coetanei con evoluzione normale. All’inizio ed alla fine del periodo di training in tutti i 16 partecipanti sono stati misurati tre domini del temperamento, l’intensità, l’adattabilità e la regolazione dell’umore. E’ stato misurato un significativo miglioramento nei punteggi sulle scale del temperamento nel gruppo del karate per tutti gli item provati rispetto ai ragazzi del gruppo di controllo. Il Karate, quando impostato in modo appropriato, può essere un utile coadiuvante nei programmi multimodali finalizzati alla riduzione del comportamento esternalizzante.
Traduzione di Enzo Aiello – Addetto Stampa AIFA onlus

ATTI del CONVEGNO DI OSTIA SULL’ADHD ED IL KARATE NEUROCOMPORTAMENTALE
Nell’ambito del 1° Memorial Aldo Di Luigi svoltosi ad Ostia il 29-30 settembre e 1 ottobre a cura dell’Associazione Sportiva YoShoKan, si è svolto un importante Congresso medico sull’ADHD e sul Karate Neurocomportamentale. Il Congresso medico rientra nelle attività del Progetto “Dal Dojo, alla famiglia, alla società”, sviluppato e promosso già da tempo in alcune palestre con costanza e competenza dal Prof. Dott. Mark T. Palermo e dal Maestro Massimo Di Luigi (7° DAN) e pubblicato sul nostro sito (http://www.aifa.it/documenti/progettoDojo.zip ).
– Gli interventi del Prof. Mark T. Palermo, neuropsichiatria e neurologo, hanno riguardato inizialmente la descrizione del disturbo dell’ADHD, con tutti gli aspetti relativi al percorso diagnostico e quello della diagnosi differenziale, quindi gli interventi terapeutici nell’ambito del trattamento multi-modale, ed infine l’argomento principale del Congresso quello del karate neurocomporamentale.
– La dott.ssa Gloria Dal Forno, neurologa, ha svolto un interessantissimo intervento sulla plasticità neurale, che rappresenta in qualche modo, il presupposto teorico dell’efficacia del karate neurocomportamentale
– Il Prof. Dott. Giuseppe Curcio, neuropsicologo, ha illustrato, i meccanismi sottesi alla neuropsicologia dell’attenzione e della concentrazione, con riferimento anche alla complessa pratica dei movimenti in una disciplina come il karate
– Per la prima volta in Italia, nell’ambito di un Congresso, è stato affrontato in modo approfondito il tema del collegamento fra il disturbo dell’ADHD e dei disturbi della condotta con la criminalità.
Ad esporre questo tema con importanti risvolti sociali sono stati il Dottor Marco Strano e la Dottoressa Roberta Bruzzone, psicologi e criminologi.

Abstract: ADHD, diagnosi e diagnosi differenziale
Abstract: ADHD, attualità di intervento
Abstract: Perché il Karate: meccanismi di intervento e risultati clinici
Abstract: La plasticità neurale ed il miglioramento clinico
Abstract: Neuropsicologia dell’attenzione e della concentrazione
Abstract : ADHD e Criminalità
elaborati redatti da Enzo Aiello – Addetto Stampa AIFA onlus

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4. CRIMINALITA’ e ADHD
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ADHD and Implications for the Criminal Justice System
By Federal Bureau of Investigation  – US Government,

Sintesi:
Negli ultimi anni, i criminologi hanno iniziato a focalizzare più da vicino, come alcuni fattori biosociali e/o neuropsicologici possano influenzare comportamenti criminali e delinquenziali.
Un fattore che emerge come, potenzialmente importante, connesso a tale comportamento, è la mancanza di attenzione, spesso combinata all’iperattività (ADD e/o ADHD).
I risultati, della crescente quantità di dati di questa letteratura empirica, che analizza questo collegamento, sono comunque scarsi.
Il presente studio, porta questo campo di ricerca, ad una analisi o ad una sintesi quantitativa per stabilire sia gli effetti dell’ADHD sul comportamento criminale e delinquenziale sia il grado, per il quale questa relazione, è condizionata dalla metodologia attraverso studi empirici.
Le analisi rivelano alcuni collegamenti dell’ADHD al comportamento criminale e delinquenziale.
Tuttavia queste componenti, d’altra parte, non sono costanti in certe determinate caratteristiche metodologiche. Sono state anche discusse le implicazioni di questa teoria sulla criminologia e sulla politica correzionale.
La relazione tra la salute mentale e la giustizia penale, normalmente si presenta quando un difensore invoca, la temporanea infermità di mente di una persona accusata di atti criminali. Recentemente, tuttavia, esperti in questi due campi hanno iniziato ad esplorare una serie più ampia di disordini comportamentali, che potrebbero portare gli individui ad infrangere la legge.
Questo articolo si concentra su un certo numero manifestazioni caratteriali che possono verificarsi in un piccolo ma significativo numero di persone. Gli esperti di salute mentale fanno riferimento, ai comportamenti degli individui che soffrono di ADHD.
Il motivo per il quale alcune persone che soffrono di ADHD che coinvolti con la giustizia, sono statisticamente, una percentuale superore rispetto alla popolazione.
Giudici e forze di Polizia devono tener presenti le implicazioni dell’ADHD nella loro attività

Altre informazioni all’indirizzo http://www.crime-times.org/

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5. CONVEGNO TROPPO VIVACE, DISATTENTO O… IPERATTIVO – CHIAVARI 3 FEBBRAIO 2007
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SOCIETA’ ECONOMICA SALA GHIO SCHIFFINI
VIA RAVASCHIERI, 15  CHIAVARI
3 febbraio 2007 9.00/12.30 – 14.30/17.00
PARTECIPAZIONE GRATUITA

Essere esuberanti e un po’ distratti è normale. In certi casi, però, l’incapacità di stare attenti e l’iperattività nascondono un disturbo specifico: la sindrome ADHD.
Con l’aiuto di esperti spieghiamo che cos’è, i segnali per riconoscerla e come affrontarla.

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Tel. 3202470003 – 3336208556. Dalle ore 10 alle ore 12
e mail:  fidapatigullio@libero.it
sito:www.fidapanordovest.it

Organizzato da F.I.D.A.P.A. Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari Sez. Tigullio
con il patrocinio di AIDAI, AIFA onlus, AID, Assemblea Legislativa Consiglio regionale Liguria
Comune di Chiavari, Istituto Miller – Centro Clinico per l’età evolutiva, Séstante, Apel, Ull, ANUPI

Programma
– I sistemi centrali, l’attenzione e gli apprendimenti. Normalità e patologia
– ADHD: Criteri e strumenti diagnostici -Comorbidità – terapia farmacologia
– Il trattamento cognitivo e metacognitivo dell’attenzione
– Counselling alla famiglia e alla scuola
– Il ruolo del pediatra di famiglia
– Screening Scuola dell’Infanzia e Primaria
– Comportamenti a rischio negli adolescenti
– L’approccio psicomotorio del bambino con sindrome ADHD.
– Definizione del contesto, progetto, modalità d’intervento
– DIBATTITO E CONCLUSIONE LAVORI


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6.  IV CONVEGNO NAZIONALE AIDAI – ASSISI
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VI CONGRESSO NAZIONALE sul
“Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività”

Enti Organizzatori:
AIDAI (Associazione Italiana Disturbi di Attenzione Iperattività) onlus
AIRIPA (Associazione It. Ricerca e Intervento in Psicopatologia dell’Apprendimento) onlus
Con il Patrocinio di: REGIONE DELL’UMBRIA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELL’UMBRIA

MANIFESTAZIONI PRE-ORGANIZZATE:
SIMPOSI:
1) L’espressività dell’ADHD dall’infanzia all’adolescenza (a cura di D. Maschietto e C. Vio)
2) Verso le nuove linee guida per la terapia farmacologica dell’ADHD (a cura di A. Zuddas)
3) Studi di popolazione e ricaduta clinica: scale diagnostiche e modelli eziologici (a cura di M. Nobile)

CORSO: L’approccio costruttivista nella diagnosi e nella terapia dell’iperattività (a cura di L. Isola)

WORKSHOP: Il bambino con ADHD e l’apprendimento cooperativo (a cura di L. Dozza)

Informazioni ed invio riassunti (indicando eventuale preferenza per poster), max 150 parole, scadenza 15 gennaio 2007:
email:   aidai@libero.it ; oppure c/o AIDAI V. Locatelli, 62 – Bergamo. Tel /Fax 035 223012 (Eleonora Maj, Fulvia Rossi).