========= AIFAnewsletter n.102 del 10/12/2004 =============================
In questo numero:
1. E’ USCITO L’ULTIMO NUMERO DI AIFANEWS
2. A OLBIA SI E’ PARLATO DI ADHD
3. I CENTRI DI RIFERIMENTO REGIONALI PER L’ADHD IN VENETO
4. RASSEGNA STAMPA
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1. E’ USCITO L’ULTIMO NUMERO DI AIFANEWS
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AIFANews, IL NOTIZIARIO SULLE ATTIVITA’ SOCIALI E DIVULGATIVE DELL’
ASSOCIAZIONE ITALIANA FAMIGLIE ADHD ONLUS
E’ disponibile on-line il nuovo numero del notiziario semestrale dell’AIFA
diretto dal vicepresidente Enzo Aiello.
Nei prossimi giorni tutti gli iscritti all’Associazione riceveranno per
posta ordinaria la copia cartacea del bollettino.
IN QUESTO NUMERO 3 Anno II – Ottobre 2004:
Editoriale – I miti sull’ADHD – L’AIFA incontra la stampa – Il Registro
Nazionale dell’ADHD – Ipicentro: un sito sull’ADHD a cura dell’ISS – Il 1°
Convegno Regionale del Lazio – Il 3° Convegno Nazionale AIFA –
Testimonianze… di vita vissuta – AIFA… in azione – L’Edicola – EINAQ e
suoi corsi – ANPEC/AIFA: un esempio di collaborazione – L’AIFA al Global
ADHD Network a Parigi – l’Atomoxetina: simposio a Bologna – Convegni – News
dall’AIFA – News… dal mondo scientifico – Libri AIFA nuove edizioni –
Videoteca AIFA – Gli amici dell’AIFA
EDITORIALE
A cura di Enzo Aiello – Direttore Responsabile
Con questo mese di ottobre inizia il terzo anno della nostra Associazione ed
il quinto da quando il Progetto ADHD “Parents for Parents” cominciò la sua
opera tra le famiglie. Chi tra noi genitori ebbe modo d’incontrare nei primi
tempi Raffaele e Giulia D’Errico, promotori del Progetto, già ricorda con
una certa nostalgia i piccoli aiuti, i consigli, gli incontri, lo scambio
delle conoscenze che maturavano, ma anche i primi gravosi impegni nel
rispondere alle notizie per lo più false che circolavano veicolati dai
mass-media e i tentativi di coinvolgere le istituzioni verso la presa di
coscienza su questo disturbo e il suo impatto sociale.
Non ci volle molto per accorgersi che il contesto italiano risultava
particolarmente complesso e “difficile”, ma è stato forse proprio questo il
motivo che ci ha costretti a dover crescere molto in fretta.
Oggi appare quasi incredibile constatare lo sviluppo qualitativo e
quantitativo dell’ Associazione, il suo radicamento nel territorio, la mole
di lavoro svolto con le famiglie, i proficui rapporti instaurati con
istituzioni, università, professionisti.
L’opera di sostegno e di vicinanza alle famiglie, che in qualche modo
rappresenta la vocazione specifica della nostra associazione, ha proceduto
di pari passo con un’intensa opera di diffusione e promozione delle
conoscenze scientifiche sull’ ADHD.
Per questo il nostro sito rappresenta oggi un solido punto di approdo nel
Web in lingua italiana sull’ADHD anche per gli addetti ai lavori e gli
studenti che si apprestano ad elaborare le loro tesi universitarie. Le
Newsletter informano puntualmente sugli eventi, la rassegna stampa e le
notizie. Il notiziario AIFANEWS svolge, fra gli altri suoi compiti d’
informazione, un’importante opera di approfondimento sugli aspetti
scientifici e le ricadute sociali del disturbo. I libri e le videocassette
prodotte dall’AIFA completano ma non esauriscono quest’opera di divulgazione
delle conoscenze. Infatti, è nell’incontro diretto con medici, psicologi,
genitori ed insegnanti che la conoscenza di questo disturbo può avvenire in
modo  più vivo e completo ed è per questo che la nostra Associazione ha
profuso moltissimo del suo impegno anche nell’organizzazione di convegni
scientifici, nella partecipazione attiva a conferenze, tavole rotonde,
convegni e interviste, nella promozione di dibattiti televisivi e, da quasi
un anno, nella realizzazione e gestione del Forum di discussione Agorà.
I due Convegni Nazionali AIFA svoltisi nel 2002 a Napoli e nel 2003 a Roma
hanno lasciato un segno particolare e un ricordo importante in tutti noi e
gli intervenuti perché, pur nel rigore scientifico, è   emerso quello
spirito di umanità e gratuità ingrediente fondamentale perché una realtà
medico-scientifica non rimanga soltanto un asettico oggetto di studio per
“addetti ai lavori”.
Quest’anno, sempre a Roma, nell’ ambito del nostro 3° Convegno Nazionale, un
ospite d’eccezione, per la prima volta in Italia, porrà una pietra miliare
nella diffusione delle conoscenze sull’ADHD nel nostro Paese. Il Prof.
Russell Barkley, clinico e studioso di fama mondiale, ha voluto fare a tutti
noi un grande dono con la sua presenza e il suo straordinario contributo. Lo
accoglieremo con gioia e profondissima stima, ma ci rendiamo parimenti conto
dell’enorme responsabilità e dell’ eredità che la sua autorevole presenza e
il suo intervento ci lasceranno. Siamo certi che questi sentimenti e quest’
impegno animeranno pure tutti coloro che a vario titolo parteciperanno all’
evento.
Per noi genitori la presenza di Barkley in Italia rappresenterà un momento
di grande importanza perché ci fornirà la grande opportunità di verificare,
attraverso la memoria della nostra storia, il lavoro svolto e lo spirito con
cui vogliamo continuare insieme verso un serio discernimento sugli obiettivi
e le sfide che, dopo questo evento, caratterizzeranno il cammino della
nostra Associazione.

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2. A OLBIA SI E’ PARLATO DI ADHD
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Il giorno 3 dicembre si è svolto presso la Sala Congressi Expo di Olbia,
Via Porto Romano 1, l’incontro “Cos’è l’ADHD?”, un convegno-studio sul tema
DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA’, organizzato da C.I.S.T.O.
Coordinamento Integrazione Scuola Territorio Occupazione, con il patrocinio
del Comune di Olbia, Assessorato ai Servizi Sociali e Assessorato alla
Pubblica Istruzione.
Hanno parteciperanno il Prof. Alessandro Zuddas, “Dalla Neurobiologia al
razionale
degli interventi terapeutici”, la D.ssa Giorgia Sanna, “Modelli di
apprendimento della letto-scrittura, difficoltà in matermatica e ADHD, Child
Training”, la D.ssa Pinuccia Cavolina, “Parent Training”, la D.ssa Pamela
Kvilekval, “Interventi didattici mirati nelle situazioni problematiche di
comportamento”, e la referente AIFA Cagliari Simona Quaglia
(referente.cagliari@aifa.it)

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3. I CENTRI DI RIFERIMENTO REGIONALI PER L’ADHD IN VENETO
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Con Delibera Regionale 3641 del 19/11/2004 la Regione Veneto ha identifcato
i primi Centri di riferimento Regionali che si dovranno interessare di ADHD.
L’elenco è pubblicato alla pagina www.aifa.it/veneto.htm#centri, mentre al
link www.aifa.it/documenti/DRcentriRifADHD-Veneto19-11-04.zip si può
scaricare la copia della delibera (2.32 Mb).

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3. RASSEGNA STAMPA
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Reuters – Brain abnormality linked to hyperactivity disorder – Due recenti
studi, uno condotto da Manzar Ashtari professore di radiologia e psichiatria
del North Shore-Long Island Jewish Health System in New Hyde Park di New
York e l’altro condotto dallo psichiatra Sanjiv Kumra, del Zucker Hillside
Hospital in Glen Oaks di New York, hanno evidenziato che potrebbe esserci un
collegamento tra anomalie nel cervello dei piccoli e ADHD.
Brain Abnormality Linked to Hyperactivity Disorder
Reuters U.S. 29/11/2004 15:18
The finding indicates the disorder may be more than just a chemical
imbalance, they added.
Using an imaging technique called diffusion tensor imaging, researchers
found subtle anatomical
differences in children diagnosed with ADHD that may affect communication
between key areas of
the brain — the frontal cortex, basal ganglia, brain stem and cerebellum.
“These areas are involved in the process that regulate attention, impulsive
behavior, motor activity,
and inhibition — the key symptoms in ADHD children,” said lead researcher
Manzar Ashtari, an
associate professor of radiology and psychiatry at North Shore-Long Island
Jewish Health System
in New Hyde Park, New York.
In another study, Ashtari found the brain irregularities diminished in
children who had been
medicated with stimulant drugs for an average of 2 1/2 years.
“The findings … indicate that the therapeutic effect of stimulants may
involve a brain normalization
process,” said co-researcher Sanjiv Kumra, a psychiatrist at Zucker Hillside
Hospital in Glen Oaks,
New York.
“Typically, ADHD is described as a chemical imbalance, but our research has
shown that there
may also be subtle anatomical differences in areas of the brain that are
important in this disorder,”
Kumra said.
Between 3 percent and 5 percent of American children are diagnosed with
ADHD. Millions take
stimulants to counteract the behavior, which can be disruptive both at home
and in school and can
lead to problems later in life.
The research was presented at the annual meeting of the Radiological Society
of North America.
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Reuters- “Telefono Azzurro, in Italia quasi 2 milioni bimbi poveri”
Il “V Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e
dell’adolescenza”presentato a Roma da Eurispes a Telefono Azzurro, rivela
che 1 adolescente
su 8 soffre di un vero e proprio disturbo mentale, ad esempio quello dato da
deficit dell’attenzione e iperattività.
Telefono azzurro, in Italia quasi 2 milioni bimbi poveri
Reuters 19/11/2004 18:17
Telefono azzurro, in Italia quasi 2 milioni bimbi poveri
ROMA (Reuters) – Sono quasi due milioni i bambini poveri in Italia, e si
concentrano soprattutto nel
Sud.
Lo rivela il “V Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e
dell’adolescenza” presentato oggi
a Roma da Eurispes e Telefono Azzurro.
“Nel 2003 si contano (in Italia) quasi due milioni di bambini poveri, la
maggioranza dei quali risiede
al Sud (circa 1.365mila), a seguire nel Nord (340mila) e al Centro
(285mila)”, si legge in un
comunicato di Telefono Azzurro.
L’incidenza della povertà nelle famiglie con minori, dice la nota, “cresce
con l’aumentare del
numero di figli, fino a raggiungere il 25,9% tra le famiglie con tre o più
bambini (al sud, questa
percentuale arriva addirittura al 32,9%)”.
DROGA RESTA UN PROBLEMA, CRESCE DIPENDENZA DA INTERNET
La droga è uno dei problemi che continuano ad affliggere gli adolescenti
italiani. Secondo l’indagine
Eurispes-Telefono Azzurro realizzata quest’anno, emerge che il 28% dei
giovani tra i 12 e i 19 anni
è venuto a contatto con sostanze stupefacenti.
“Tra questi – dice il comunicato – il 3% (corrispondente a circa 138mila
adolescenti) ha consumato
prevalentemente droghe sintetiche, mentre il 2% del totale, pari a 92mila
adolescenti, si è rivolto
principalmente alla cocaina”.
In crescita in Europa, poi, i problemi mentali tra i giovanissimi. Secondo i
dati presentati lo scorso
settembre dalla Commissione Ue e dall’Organizzazione mondiale della sanità,
un adolescente su
cinque presenta difficoltà evolutive, emozionali e comportamentali.
“Un adolescente su otto soffre di un vero e proprio disturbo mentale: tra
gli altri, il disturbo da
deficit dell’attenzione e iperattività, i disturbi d’ansia e quelli
depressivi, i disturbi alimentari, i disturbi
pervasivi dello sviluppo, il ritardo mentale”.
Il rapporto mette in guardia dai rischi legati alla Rete, e sottolinea che
presto anche in Italia
saranno necessari approfondimenti clinici relativi allo Iad, Internet
addiction disorder.
Il comunicato dice infatti che recenti ricerche rivelano come nella fascia
d’età 15-44 anni il 22% sia
a rischio dipendenza da Internet, e come disaggregando i dati per età la
fascia più esposta all’abuso
– dopo i 21-26enni (16%) – sia la fascia dei 15-20enni (4%).
Eurispes e Telefono Azzurro sottolineano inoltre le dimensioni assunte dal
fenomeno del traffico di
organi infantili destinati al trapianto, e da quello dello sfruttamento
sessuale di giovanissimi: ogni
anni sono oltre 2 milioni i bambini che restano vittime della prostituzione
a livello internazionale, e in
Italia il 35% circa delle 50.000 donne straniere coinvolte nel mercato della
prostituzione ha fra i 14 e i 18 anni.
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Il Sole 24 Ore Sanità – Psichiatria infantile e grandi muraglie – Dai dati
presentati dalla Commissione europea e dall’Organizzazione mondiale di
Sanità, al XXI Congresso della Società Italiana di Neuropsichiatria
dell’infanzia e dell’adolescenza di Modena, è emerso che un adolescente su
otto soffre di disturbi mentali come: deficit dell’attenzione e
iperattività, disturbi d’ansia, depressione, disturbi alimentari, disturbi
pervasivi dello sviluppo e ritardo mentale.
Psichiatria infantile e grandi muraglie
Il Sole 24 Ore Sanita’ 07/12/2004 DI ERNESTO CAFFO *
* Prof. Neuropsichiatria infantile Univ. Modena e Reggio Emilia Pres.
Società europea Psichiatria
dell’infanzia e dell’adolescenza
ANNO VII – N. 47 – 7-13 DICEMBRE 2004
Un adolescente su 5 in Europa presenta difficoltà evolutive, emozionali e
comportamentali. Un
adolescente su 8 soffre di un vero e proprio disturbo mentale: tra i più
attuali e dibattuti il disturbo da
deficit dell’attenzione e iperattività (Adhd), i disturbi d’ansia e quelli
depressivi, i disturbi alimentari, i
disturbi pervasivi dello sviluppo, il ritardo mentale. È quanto emerge dai
dati presentati dalla
Commissione europea e dall’Organizzazione mondiale della Sanità a settembre
scorso, e dibattuti
nell’ambito del XXI Congresso della Società italiana di Neuropsichiatria
dell’infanzia e
dell’adolescenza, conclusosi a Modena il 10 novembre scorso. Il congresso ha
riservato ampio
spazio all’aggiornamento sui disturbi neurologici, alle nuove conoscenze di
genetica e neurobiologia
dei disturbi neuropsichiatrici, in primo luogo dell’autismo. Non solo
natura, ma anche ambiente.
Sollecitati dagli episodi di violenza che hanno riempito le pagine della
cronaca napoletana in questi
ultimi tempi, i neuropsichiatri infantili hanno dato vita a un acceso
dibattito intorno al peso delle
variabili socio-ambientali sul benessere psicologico dei bambini e degli
adolescenti: si è parlato di
emarginazione, di devianza, di trauma e abuso. Dietro un gesto delittuoso di
un adolescente vi è
sempre una grande sofferenza che va adeguatamente affrontata, con interventi
di cura e un
adeguato ascolto. Bisogna dunque combattere la tendenza diffusa alla
criminalizzazione di questi
giovani. Come intervenire? possiamo aspettarci che un disturbo mentale si
risolva con la crescita?
Ancora una volta è stato sottolineato come i disturbi psichiatrici in età
evolutiva difficilmente hanno
una remissione spontanea. Non solo tendono a presentare un’elevata
persistenza nel tempo, ma se
non vengono precocemente individuati e trattati possono essere causa di un
difficile adattamento
sociale in età adulta. Le implicazioni sono quindi a lungo termine, sia per
la sofferenza individuale
che comportano, che per i costi a carico del sistema sanitario e della
società. Qual è la capacità di
risposta del nostro servizio sanitario a questa domanda? quanti dei bambini
che soffrono di
depressione o di Adhd accedono ai sistemi di cura? è facile per un bambino
accedervi? In relazione
a quest’ultimo quesito, ricerche internazionali drammaticamente rivelano
come solo il 20% della
popolazione infantile con una sofferenza mentale arrivi ai servizi di
consultazione. Sebbene non
esistano dati epidemiologici relativi alla realtà italiana, si può
ragionevolmente ritenere che anche
nel nostro Paese le cose non vadano molto diversamente. Tali sollecitazioni
dovrebbero indurci a
predisporre più avanzati strumenti concettuali, metodologici e di intervento
atti a rispondere alle
vecchie e alle nuove sfide nel campo della salute mentale dell’infanzia e
dell’adolescenza. In
particolare, occorre promuovere una ristrutturazione dei servizi rivolti
alla popolazione infantile,
facilitando l’accesso dei più giovani al sistema di cura. Ma ancora non
basta. Si potrebbe dire che le
parole che hanno caratterizzato questo convegno sono state efficacia ed
efficienza: la capacità di
raggiungere gli obiettivi di cura prefissati, ma anche la necessità di
operare una valutazione
costi/benefici. Questo sia in ambito farmacologico che psicoterapeutico, in
accordo con l’approccio
dell’evidence based medicine il cui adagio più famoso è «ogni terapia è da
considerarsi inefficace a
meno che non ne sia stata dimostrata l’efficacia». È necessario dunque
diffondere la cultura della
valutazione della qualità del proprio operato, sia in termini individuali
(il singolo neuropsichiatria
infantile) che di servizio (Uonpia, Asl, ospedali etc.). Valutare gli esiti,
valutare i processi, ottimizzare
le risorse, spesso limitate. Poco è stato fatto in questa direzione. La
complessità della materia non
facilita la valutazione dei risultati degli interventi: i bambini cambiano
rapidamente e non è possibile
considerarli in maniera isolata dal contesto in cui vivono. La loro
sofferenza è influenzata da quella
delle loro famiglie, dalla problematicità dei contesti nei quali si muovono.
Superati imodelli di
causalità lineare, si è oggi consapevoli del fatto che i fattori di rischio
e quelli protettivi interagiscono
tra loro in maniera complessa. È necessario allora valorizzare il ruolo
delle Università, destinare
maggiori risorse umane ed economiche alla ricerca. La complessità del
problema richiede risposte
articolate e complesse. Gli interventi si caratterizzano sempre più per la
multidisciplinarità, la
collaborazione tra diversi servizi, l’integrazione tra servizi e territorio.
Un intervento con il bambino
non può essere efficace, infatti, se non sono adeguatamente considerati e
coinvolti anche la
famiglia, la scuola, il contesto ambientale. Il neuropsichiatria infantile è
chiamato allora a
collaborare, tra gli altri, con pediatri, psichiatri, psicologi, educatori,
insegnanti, assistenti sociali,
fisioterapisti, psicomotricisti, logopedisti. Dal congresso è emersa infine
l’esigenza di incentivare
l’intervento preventivo: le ricerche indicano che la prevenzione primaria ha
un miglior rapporto
costi/benefici, rispetto a interventi in emergenza su patologie ormai
cronicizzate. La sfida per il
futuro è dunque la prevenzione, laddove oggi l’accento sembra essere
prevalentemente sugli
interventi farmacologici o psicoterapeutici.
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La Repubblica Salute – “Iperattività, servono diagnosi precoci”
Intervento di Ernesto Caffo sull’ADHD: il Presidente di Telefono Azzurro
evidenzia caratteristiche e incidenza del disturbo, sottolineando
l’importanza di una diagnosi precoce e la rapidità di intervento secondo
differenti modalità di cura (approcio psicologico- comportamentale e
approccio farmacologico).
Iperattività, servono diagnosi precoci
La Repubblica Salute 09/12/2004 Ernesto Caffo*
* Ordinario Neuropsichiatria Infantile Univ. Modena
e Reggio Emilia
Psicologia – pag. 47 – L’intervento
IL DISTURBO da Deficit di Attenzione con Iperattività (ADHD, dall’inglese
Attention – Deficit -Hyperactivity
Disorder) è una sindrome che colpisce il bambino soprattutto nel periodo
della scuola
elementare, quindi tra i 6 e gli 11 anni, caratterizzata dalla triade:
iperattività, impulsività, e deficit di
attenzione – concentrazione. Questi bambini di solito vengono descritti come
irrequieti e turbolenti:
non riescono a stare seduti nel banco, disturbano e aggrediscono senza alcun
motivo i propri
compagni di scuola, i genitori o i fratelli; presentano spesso comportamenti
inappropriati sia a
scuola che a casa: non ascoltano genitori ed insegnanti, non rispettano
alcuna regola e fanno fatica
a portare a termine qualsiasi compito richieda un’applicazione prolungata.
L’incidenza
comunemente accettata del disturbo, si calcola oggi sull’1 – 2% dei bambini
in età scolare, più
frequentemente nei maschi che nelle femmine ( rapporto 5 – 9 a 1). Per
quanto riguarda la diagnosi
non esistono indagini strumentali e/o di laboratorio specifiche. La semplice
osservazione del
comportamento del bambino permette di rilevare facilmente gli elementi
caratterizzanti il disturbo.
Nello specifico, l’attenzione viene in genere valutata facendo riferimento
al comportamento generale
del bambino durante la somministrazione dei vari test reattivi.
Nonostante i dati riportati dal recente “International Consensus Statement
on ADHD” (2002),
sostengano che il 32 – 40% dei soggetti che soffrono di ADHD non completino
la scuola dell’obbligo,
e soltanto il 5 – 10% arrivi all’università e che da adulti abbiano più
incidenti stradali, diventino
alcoolisti e antisociali, depressi nel 20 – 30% e con disturbi di
personalità nel 18 – 25% dei casi, nella
quasi totalità dei disturbi la sintomatologia tende ad attenuarsi
nell’adolescenza per scomparire
nell’età adulta. Occorre quindi intervenire precocemente secondo modalità di
cura proprie: una
comportamentale con vari interventi psico-educativo-sociali, l’altra
farmacologica basata sugli
psicostimolanti e soprattutto sul dibattutto metilfenidato (sul quale in
Italia cominceranno finalmente
dai prossimi mesi ricerche e monitoraggi programmati).