“Abbiamo il terrore di entrare nei negozi, nei ristoranti…”

Sono il papà di un bambino di quattro anni al quale è stata attaccata l’etichetta di “bimbo iperattivo”. Fino a questa mattina ho sempre creduto che fosse una parola che indicasse semplicemente un bambino un po’ più vivace degli altri, almeno prima che leggessi l’articolo apparso su Specchio (supplemento di La Stampa del sabato), il quale mi ha non solo aperto gli occhi, ma ha fatto capire tutti i comportamenti di mio figlio notevolmente preoccupanti, del tipo il bambino che scappa improvvisamente in mezzo alla strada, crisi nevrasteniche in mezzo alla folla che con fare altezzoso ti guarda come se fossi io che con qualche sistema medioevale torturi mio figlio, etc… Nonostante diverse visite presso logopediste e psicoterapeute varie, non mi è stata mai descritto né tanto meno mai ipotizzato che mio figlio potesse avere l’ADHD come ho avuto il piacere di leggere sul vostro sito.

Abbiamo il terrore di entrare nei negozi, nei ristoranti.

Mia moglie ed io siamo stati oggetto di minacce provenienti da passanti che, disgustati, dichiaravano di chiamare le assistenti sociali… Mia moglie avendo un carattere poco forte viene continuamente malmenata da nostro figlio con morsi, sberle, etc… Lui è seguito da un’insegnante di sostegno poiché abbiamo accettato di firmare un documento sul quale veniva evidenziato un handicap. Abbiamo anche accettato che nostro figlio avesse bisogno di un aiuto che noi genitori non potevamo dare e questa insegnante, dimostrando una professionalità notevole, è riuscita ad inserire nostro figlio all’interno di gruppi di lavoro facendolo restare seduto per quasi un’ora.

Chiedo scusa se la mia lettera è disordinata, ma io e mia moglie siamo disperati, non sappiamo più cosa fare, non riusciamo a capire neanche cosa nostro figlio ci vuole dire, in quanto non parla ancora sufficientemente bene, se non facendoci indicare tutte le volte ciò che vuole, oppure facendogli ripetere più volte la parola fino a quando mia moglie ed io riusciamo a capire qualcosa.

Nessuno ci ha mai parlato di ADHD e di malattia vera e propria con tanto di terapie mirate. A chi possiamo rivolgerci visto che nonostante una risonanza magnetica ed un esame del sangue per scongiurare un eventuale causa da sofferenza fetale, nessun medico ci ha mai consigliato e tanto meno destinato ad eventuali esami o test specifici.

Ormai in paese siamo tutti additati come maltrattatori di figli, mio figlio è stato soprannominato Attila… mi aspetto tutti i giorni di sentire suonare alla porta qualche assistente sociale. Oltre a mio figlio abbiamo un’altra bambina di sette anni, la quale per fortuna è una bimba bravissima e che sino ad ora non ci ha mai dato alcun problema, anzi ci riempie continuamente di soddisfazioni. Inizialmente ho parlato di etichetta in quanto mio figlio viene trattato ed additato come se avesse un’etichetta sulla fronte.

È possibile che dopo due anni di logopedia, di pet terapy, e di altre terapie con nomi impronunciabili, seguite da personale medico e paramedico, nessuno ci abbia mai parlato di ADHD?

Scusate per questo mio disordinato grido di aiuto, ma a quanto pare nella nostra città nessuno è capace di aiutarci! Forse solo voi mediante i contatti che di sicuro avrete potrete indirizzarmi presso qualche centro più competente.

Lettera firmata, 21/05/2005