Deficit di Attenzione ed Iperattività (Attention Deficit and Hyperactivity Disorder o ADHD) nell’Adulto

di Marco Catani, MD PhD
Primario di Psichiatria e Ricercatore del Dipartimento di Scienze Forensi e del Neurosviluppo
King’s College London, UK


I disturbi legati ad un Deficit di Attenzione di per se (Attention Deficit Disorder o ADD) o ad un Deficit di Attenzione associato ad Iperattivita’ (Attention Deficit and Hyperactivity Disorder o ADHD) sono dovuti ad un alterato sviluppo dei circuiti cerebrali (Figura 1) che sottendo importanti funzioni cognitive, inclusa la capacita’ di attenzione sostenuta ed il controllo delle risposte istintive motorie.

Figura 1: Recenti studi di risonanza magnetica cerebrale hanno permesso di identificare le regioni cerebrali che presentano un alterato sviluppo in coloro che soffrono di ADD o ADHD. Le regioni in viola indicano un ridotto volume dello striato in soggetti con ADHD confrontati con soggetti di controllo. Lo striato e’ una regione che esercita funzioni facilitatorie e di controllo su altre aree cerebrali. Un ridotto volume dello striato comporterebbe una ridotta comunicazione tra diverse aree cerebrali e la comparsa di sintomi quali inattenzione, iperattivita‘ ed impulsivita’. Tuttavia il volume dello striato cresce con l’eta‘ anche in soggetti con ADHD, soprattuto in coloro che assumono farmaci stimolanti.

Questo disturbo colpisce il 3-4% dei bambini e circa l’1% degli adulti. Circa un terzo dei bambini con questo disturbo continua ad avere problemi anche dope i 18 anni. Anzi nell’adulto i problemi diventano piu’ complessi. L’iperattivita’ motoria tipica del bambino viene interiorizzata e spesso si manifesta con disturbi di ansia. L’incapacita’ a pianificare le proprie attivita’ o ad essere puntuali negli impegni ti lavoro viene spesso interpretata come mancanza di motivazione o rispetto nei confronti degli altri. Negli adulti i disturbi dell’attenzione possono causare problemi significativi nei rapporti interpersonali familiari e lavorativi. Spesso chi ne e‘ affetto trova enormi difficolta‘ a gestire le attivita‘ della vita quotidiana, anche le piu‘ banali. C’e’ inoltre un problema di autostima e perdita di fiducia nelle proprie capacita’. Non e‘ raro che ragazzi con questo disturbo chiedano aiuto dopo l’adolescenza, molto spesso in relazione a delle difficolta‘ che incontrano quando iniziano l’universita‘ o un nuovo lavoro.

Il trattamento di questi disturbi prevede una terapia farmacologica con stimolanti spesso associata a delle terapie di gruppo e/o individuali (terapie di tipo cognitivo comportamentale). In Inghilterra i farmaci di comune impiego nell’adulto sono il metilfenidato e la dexamfetamina. Questi farmaci sono disponibili sia come formulazione a rilascio immediato (ad esempio Ritalin, Dexedrine) sia come formulazione a lento rilascio (ad esempio Concerta, Medikinet, Equasym, Vyvanse).

Circa il 70% degli adulti risponde alla terapia farmacologica.