========= AIFAnewsletter n. 177 anno VIII del 01/04/2010 ===================
Notiziario sul Deficit d’Attenzione con Iperattività, disturbi e problematiche ad esso correlati, diffuso dall’Associazione Italiana Famiglie ADHD Onlus.

In questo numero:

1. 5 X 1000

2.EVENTI:
– Convegno AIFA Benevento, 21 aprile
– Convegno regionale AIDAI, Grado, 8 maggio
– “ADHD e l’adulto”, incontro informativo MIP/AIFA Lombardia, Milano 17 maggio
– Secondo ciclo di Parent Training, Milano Policlinico, a partire da settembre
    – Seminari Tecnici Erickson a TRENTO 7/8 MAGGIO 2010
– Incontri di Auto Mutuo Aiuto del mese di Aprile 2010

3. L’ANGOLO DEI LIBRI: Una Barca nel Bosco, Paola Mastrocola, ed. Guanda
4. RASSEGNA STAMPA
Articoli positivi
    – Bambini iperattivi sia vittime sia bulli
    – VICARIA. Incontro sul disturbo dell’ Adhd
– «Non solo curare, ma far sentire bene gli ammalati»
– Determina lo stile di apprendimento di tuo figlio.
– Strumenti d’aiuto visivo, uditivo e tattile per gli studenti ADHD

Articoli di interesse vario
    – Tutti matti ma non da curare
Articoli negativi
    – “ADHD ovvero cioccolata a merenda”

1. 5 x 1000
Uno per tutti e ……cinque per mille !…………………“Aiutaci ad aiutare!”

Nel Modello Unico, nel 730 o nel CUD; barrando l’apposita casella e indicando il codice fiscale della nostra Associazione ci potrete aiutare.
Il 5 per mille non sostituisce l’8 per mille e non costituisce nessun costo aggiuntivo per il contribuente.
Bastano questi due gesti:
1. firmate il riquadro dedicato alle Organizzazioni non lucatrive (Onlus)
2. indicate il codice fiscale dell’AIFA onlus : 94224830631

2. EVENTI:

 Seminario ADHD e Disturbi di apprendimento a Benevento, 21 aprile ore 09:00-13:00 presso Palazzo Paolo V, Corso Garibaldi.
Nell’ambito della XII Settimana Scientifica seminario informativo
per adesioni e informazioni telefonare a 335.599.1894

 Convegno regionale AIDA, a Grado, 8 maggio ore 9,00, nell’AUDITORIUM DI GRADO
per adesioni e informazioni telefonare a: 3384902623 – 3280028128

 “ADHD e l’adulto”,MIP/AIFA Milano 17 maggio, ore 18.30 nella Sala Maria Bambina presso l’Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico, in Corso di Porta Nuova 23,
Incontro informativo in occasione del Maggio dell’Informazione Psicologica (MIP) sulle difficoltà di riconoscere, diagnosticare e curare l’ADHD negli adolescenti e nei giovani adulti, sulle conseguenze spesso devastanti nei soggetti cresciuti senza aver ricevuto supporto adeguato, sull’importanza di precoce riconoscimento ed interventi adeguati. Cenni neurologici, approfondimenti relativi alle conseguenze psicopatologiche e stili di vita devianti.
Programma:
Astrid Gollner (referente AIFA Lombardia) il difficile passaggio dall’adolescenza all’età adulta
D.ssa Francesca Sgroi (psicologa) breve inquadramento del disturbo e panoramica sui disordini psicopatologici causati da ADHD mai diagnosticato –
D.ssa Barbara Bulla (Psicologa) quali interventi terapeutici riabilitativi?
D.ssa Jolanda Sironi (Psichiatra) diagnosi e intervento farmacologico
per informazioni rivolgersi a referente.lombardia[at]aifa.it – psicologi.mip.sgroi[at]alice.it

 PARENT TRAINING:In seguito alle molte richieste di partecipazioni verrà organizzato dal Policlinico di Milano il secondo ciclo di incontri di PARENT TRAINING a partire dal mese di settembre. Date precise e dettagli verranno comunicati più avanti

 Seminari Tecnici Ericksona TRENTO 7/8 MAGGIO 2010
IL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ (ADHD): ASPETTI CLINICI E INTERVENTI PSICOEDUCATIVI
http://www.aifa.it/php1/legginotizia.php?vIdComunicato=242&vCerca=&vTorna=agenda.php

 Incontri di Auto Mutuo Aiuto tra genitori di bambini/ragazzi con ADHD
23 APRILE 2010 MERANO
24 APRILE 2010 BELLUNO
26 APRILE 2010 MILANO
per informazioni http://www.aifa.it/php1/agenda.php?mese=0&vAnno=2010#

3. L’ANGOLO DEI LIBRI : Una Barca nel Bosco di Paola Mastrocola, edizioni Guanda:
Paola Mastrocola 
è nata nel 1956 a Torino,dove risiede tuttora. Laureata in Lettere. Dopo un periodo come docente di Letteratura Italiana all’Università di Uppsala, attualmente insegna lettere nel liceo scientifico di Chieri (Torino). Svolge anche una intensa attività di scrittrice, inizialmente di libri per ragazzi, poi soprattutto d romanzi. La sensibilità educativa e l’esperienza didattica si traducono in situazioni narrative nelle quali il riferimento, spesso graffiante, alla realtà della scuola italiana di questi ultimi anni si accosta ad aspetti volutamente antirealistici.
Si è resa nota al grande pubblico grazie al suo primo romanzo, La Gallina volante con il quale ha vinto diversi premi letterari. Successivamente è stata finalista al Premio Strega nel 2001 e ha vinto il Premio Campiello nel 2004.
È la storia di Gaspare Torrente, figlio di pescatore e aspirante latinista, approdato a Torino con la madre da una piccola isola del Sud Italia….

.”…….Un ragazzo come lui, che a tredici anni traduce Orazio e legge Verlaine , deve volare alto, deve fare il liceo e dimenticare il piccolo mondo senza tempo dell’isola……”

E allora eccolo entrare al liceo, dove non trova grandi maestri ma insegnanti impegnati a imbastire compresenze, eccolo accanto ai compagni, con le scarpe sbagliate e la felpa senza cappuccio. È fuori moda, fuori tempo, fuori posto: un pesce fuori dalla sua acqua, una barca in un bosco. Nel contesto del liceo conosce Furio: all’inizio lo evita ma poi alle prime parole nell’intervallo diventano amici.
Gaspare diventa come gli altri non prende più bei voti in latino, vuole a tutti i costi la felpa con il cappuccio, accetta di far copiare a tutti i suoi compiti e si adegua all’esigenza di essere alla moda.
Tutto cambia con l’arrivo della sua amica di penna francese, che ad ogni lettera la immaginava più bella, sempre più impaziente per il suo arrivo: ma allo stesso tempo desiderava anche che non arrivasse mai poiché la casa della zia Elsa era in decadenza e si vedevano le tubature e le pareti rovinate. Cosi un giorno, tornato da scuola, porta con sé un piccolo albero per coprire i difetti della casa: da qui nasce il suo amore per gli alberi.
Il tempo passa, si è già all’università e Gaspare non si sente più con Furio da tempo, ma un fatidico giorno si incontrano nel bar in cui lavora Gaspare. Furio gli parla di sé e della sua fabbrica in Francia e gli chiede se vuole andare a lavorare con lui, ma Gaspare rifiuta perché ormai la sua vita sono gli alberi e, soprattutto, la casa di zia Elsa dove adesso vive da solo: la sua casa era meta di molti turisti dato che non era più una casa, ma una foresta in miniatura diventato un piccolo museo con cui mantenersi.
Leggete questo libro, è molto scorrevole e di lettura divertente, ma ci fa rivedere in molti aspetti alcuni dei nostri figli…… che qualche volte stanno in questo mondo come ci sta una barca nel bosco ….e che alla fine trova il suo posto :-)

4. RASSEGNA STAMPA:

Articoli positivi
 Bambini iperattivi sia vittime sia bulli
I bambini iperattivi, cioè affetti da Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd), hanno una possibilità decuplicata di essere vittime di episodi di bullismo, ma anche 4 volte di più la probabilità di diventare un “bullo” rispetto ai coetanei a cui non è stato riscontrato questo disturbo. I La notizia è frutto di uno studio condotto dalla Uppsala University, in Svezia, su 577 bambini di 10 anni, e pubblicato sulla rivista scientifica Developmental Medicine & Child Neurology. L’Adhd, che comporta disattenzione, impulsività e scarso rendimento scolastico, è stata diagnosticata nel 9,5 % dei maschi e nell’1,6% delle femmine del campione preso in esame.
18/03/2010 Bimbi Sani e Belli Pag. 24 N.4 – APRILE 2010

LA SFIDA. Nell’ambito del programma mondiale di promozione della salute, si è svolto ieri al Civile il primo Hph Day. Premiati cinque progetti
 «Non solo curare, ma far sentire bene gli ammalati»
«Da curare a prendersi cura» è il percorso promosso dagli «Health Promoting Hospital-Hph», ovvero gli ospedali che promuovono la salute, rete lanciata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) cui hanno aderito gli Spedali Civili. Dal 2008 all’«ospedale di bresciani» è stato strutturato un ufficio rete Hph, coordinato da Sebastiano Guarnaccia – con relativo Comitato tecnico scientifico – per mettere in campo progetti integrati di promozione della salute. «La finalità è non solo curare, ma far stare bene gli ammalati, in una prospettiva che non li inquadri come pazienti ma come cittadini – spiega Guarnaccia -.
Per questo i programmi ideati dovranno interessare non solo il contesto ospedaliero, ma anche quello territoriale al di fuori». Al Civile si è tenuta ieri la prima edizione dell’Hph Day, con l’esposizione nella Galleria dei Quadri dei progetti realizzati nel 2009 da diverse strutture aziendali nella rete Hph: i progetti più significativi hanno ottenuto un riconoscimento speciale che tiene conto della capacità innovativa della proposta, interdisciplinarietà e trasversalità di coinvolgimento.
Cinque i lavori premiati, che abbracciano uno spettro molto ampio per problematiche e categorie di riferimento.
– Il primo è «TB or not TB, this is the problem!», messo a punto dalla prima Divisione di malattie infettive e coordinato dal dottor El-Hamad per sensibilizzare su tema della tubercolosi;
– il secondo riguarda l’educazione alimentare, s’intitola «Tutti i sensi a tavola», è stato realizzato dal Centro per i disturbi del comportamento alimentare e coordinato dalla dottoressa Pasquini, per educare gli alunni delle scuole primarie alle corrette abitudini alimentari attraverso la conoscenza guidata di alimenti naturali.
– «ARRIVANO i gemelli» è il terzo progetto riconosciuto, promosso dal Servizio di psicologia del percorso riproduttivo e coordinato dalla dottoressa Beretta, per introdurre i futuri genitori a gravidanza, parto e puerperio gemellare.
– La Medicina legale, con la professoressa Conti, ha messo in campo un altro progetto premiato, che si concentra sulla somministrazione dei farmaci nelle scuole e sulle considerazioni etiche e medico-legali implicate.
– Su alcol, droga e disagio giovanile si focalizza anche il progetto «Teenagers at the Emergency room Open Day», realizzato dal Pronto soccorso del presidio di Gardone Val Trompia e curato dal dottor Poli.
– Altri due progetti sono stati riconosciuti con un premio della Regione, il «Parent training» per i genitori di bambini con sindrome da deficit di attenzione e iperattività realizzato dalla Neuropsichiatria infantile,
e «Io e l’asma» per mettere a punto un modello di gestione della malattia cronica, a cura del Laboratorio clinico pedagogico. Proprio sulle malattie croniche si concentrerà nel 2010 il lavoro dell’Hph, con la partecipazione a un progetto internazionale e la promozione della carta dei diritti del bambino in ospedale.
20/03/2010 Brescia Oggi Pag. 7

 VICARIA. Incontro sul disturbo dell’ Adhd
Si conclude oggi il corso di formazione e di aggiornamento sul «disturbo dell’Adhd». Il Gruppo di aiuto Aifa ha tenuto il corso per tre giorni nella sede dell’Associazione «Mondo Donna», al Palazzo della Vicaria. Il corso ha il titolo «Ho un bambino iperattivo… e ora che faccio?»
26/03/2010 La Sicilia Pag. 39 ED. NAZIONALE

  Determina lo stile di apprendimento di tuo figlio.

Come sfruttare al meglio lo stile cognitivo di apprendimento del tuo ragazzo.
Karen Sunderhaft

Tratto dal sito ADDitudemag – www.additudemag.com
http://www.additudemag.com/adhd/article/5469.html
Traduzione di Iolanda Micco (dott.sa in scienze della formazione – collaboratrice AIFA onlus)

Si può avere già individuato lo stile sensoriale d’apprendimento del bambino – ossia, se è più portato ad acquisire ed elaborare le informazioni in maniera visiva, fonetica o cinestica (attraverso il tatto o il movimento).
Ma cosa si sa esattamente riguardo lo stile di apprendimento cognitivo? Il tuo ragazzo si concentra nel riconoscere i particolari o ha una visione più ampia e generale delle cose? Di fronte ad un paesaggio naturalistico, tuo figlio, è uno “studente globale”, che vede la foresta nella sua interezza, o uno “studente analitico”, che scruta i diversi particolari degli alberi? Determinando lo stile di apprendimento è possibile sostenere ed insegnare strategie a favore dello studio del ragazzo.

Attraverso lenti diverse
Avete mai ascoltato i bambini discutere di un film e poi rimanere meravigliati nello scoprire che stessero parlando del medesimo film in maniera differente?
Un bambino che guarda il mondo a livello globale “sa gestire le esperienze” del film. Afferra rapidamente il tema, e può dare una descrizione generale della trama. Ma probabilmente non ricorderà i dettagli sui personaggi, la trama nei particolari, o l’ambientazione. Per tali informazioni, dovrà chiedere allo “studente analitico”. Quest’ultimo racconterà la storia in modo molto dettagliato, fornirà frammenti di dialogo, e vi dirà ciò che i personaggi indossavano in ogni scena. Lo “studente analitico” chiederà aiuto a “quello globale” per riuscire ad ottenere una visione d’insieme.
La stessa situazione è evidente nel modo in cui i bambini approcciano nello svolgimento di un compito. Prima di iniziare un puzzle, per esempio, uno “studente globale” osserva l’immagine sulla scatola, guardando i contenuti, il disegno ed il colore. Al contrario uno studente analitico esamina i pezzi del puzzle e li prova ad un unire prima ancora di guardare la foto.

In classe
Abbiamo potuto vedere che lo “studente analitico” ha diversi punti di forza rispetto allo “studente globale” e viceversa. Ecco cosa bisognerebbe sapere e come poter aiutare i ragazzi.

Uno “studente analitico”
– Preferisce terminare un compito prima di iniziarne un altro. Lodalo per un lavoro ben fatto, e aiutalo a creare una pianificazione del lavoro giornaliera o una lista di cose da fare.
– Lavora meglio senza distrazioni. Crea uno spazio di lavoro tranquillo, e incoraggialo a scrivere le domande per evitare di rompere la sua concentrazione.
– Deve trovare un significato a tutto ciò che sta imparando a scuola. Se l’insegnante non fa queste connessioni in classe, fai nascere una discussione sul significato delle cose a casa.
– Riconosce tutti i dettagli ma fatica a comprendere il tema generale. È importante, perciò, scrivere le parole chiave di ogni capitolo, e spingere il ragazzo a riflettere sui concetti più ampi.
– Favorisce le crocette vero / falso e test a scelta multipla. Crea prove pratiche che includano risposte lunghe o piccoli temi.

Uno “studente globale”
– Ha bisogno di vedere il quadro generale prima di potersi concentrare sui dettagli. Per aiutarlo a fare entrambe le cose, è importante specificare i particolari prima di cominciare la lettura. Se dimentica i dettagli durante le lezioni, può risultare d’aiuto l’utilizzo di un registratore in classe, in modo che il ragazzo possa ascoltare la sua esposizione nuovamente.
– Tende a procrastinare. Aiutalo ad iniziare un progetto e a mantenere il controllo della sua evoluzione “passo dopo passo”. Lavorare con un’altra persona può aiutarlo a rimanere in pista.
– Lascia i compiti incompiuti o evita la parte creativa. Fornisci una lista di cose da fare per poter svolgere i compiti.
– Preferisce le prove che richiedano l’elaborazione di temi, invece di un riassunto dei fatti. Evidenzia i fatti importanti nel materiale di studio. Insegna al ragazzo le strategie usate per svolgere i test, come ad esempio i processi che si attivano nell’eliminazione delle risposte errate nei test a scelta multipla.

 Strumenti d’aiuto visivo, uditivo e tattile per gli studenti ADHD.
Conosci lo stile d’apprendimento di tuo figlio? Aiuta il ragazzo ADHD ad ottenere successo a scuola facendo uso dei metodi di studio relativi alle capacità di apprendimento visivo, uditivo o tattile predilette dal bambino.

Tratto dal sito ADDitudemag – www.additudemag.com
http://www.additudemag.com/adhd/article/print/726.html
Traduzione di Iolanda Micco (dott.sa in scienze della formazione – collaboratrice AIFA onlus)

Ogni bambino ha il proprio stile d’apprendimento – un modo unico e personale di acquisire ed elaborare le informazioni. Molti ragazzi – in particolare gli studenti ADHD – utilizzano tutti e cinque i sensi per apprendere, ma spesso privilegiano un determinato senso agli altri.
“Studenti visivi” preferiscono leggere o osservare. “Studenti uditivi” preferiscono invece, parlare o ascoltare. “Studenti tattili” traggono il massimo vantaggio da un approccio “a contatto diretto” (manipolatorio).

Entrando in sintonia con il metodo d’apprendimento prediletto dal vostro bambino affetto da deficit d’attenzione, potrete aiutarlo in maniera creativa per la sua riuscita nella scuola.
Se tuo figlio è uno studente visivo:
– Utilizza per gli appunti presi in classe e per i compiti a casa differenti modalità visive variando il carattere di scrittura, il colore e la forma.
– Usa carte colorate, disegnate e diagrammi per aiutarlo nella preparazione ad una verifica.
– Chiedi all’insegnante di assegnare compiti per casa da svolgere in maniera scritta. A casa fai una lista scritta di istruzioni, piani di studio e abitudini da utilizzare nello studio.
– Insegna al ragazzo il gioco dello scarabeo, oppure utilizza le parole crociate, gli anagrammi e altri giochi di parole.

Se tuo figlio è uno studente uditivo:
– Fa leggere al ragazzo il materiale di studio, registrandolo in modo da sembrare un disk jockey o un presentatore sportivo. Questo aumenterà il suo interesse quando dovrà rivedere questo materiale in preparazione ad una verifica.
– Aiutalo a ripetere le tabelline delle moltiplicazioni e altre materie in cui è possibile utilizzare il ritmo delle sue canzoni preferite.
– Incoraggialo a studiare con un amico o con alcuni compagni di classe.
– Controlla se i libri utilizzati a scuola o letti per piacere, contengano una versione audio. Il vostro bambino può prendere in prestito libri registrati da Recording for the Blind & dislessici per una modesta tassa di iscrizione annuale – oppure ottenere delle registrazioni dal Servizio Bibliotecario Nazionale, senza alcun costo.

Se tuo figlio è uno studente tattile:
– Fornisci blocchi, caramelle alla frutta o utilizza le carte per risolvere problemi matematici; prendi pezzi di scarabeo o i cereali a forma di lettere per scrivere le parole.
– Crea esperienze di apprendimento tattile – escursioni naturalistiche, esperimenti di scienze e così via.
– Far recitare allo studente scene di storia o letteratura.
– Utilizza differenti materiali e tecniche per svolgere i compiti a casa – collage, diorami (ambientazione in scala che ricrea scene di vario genere), costruzioni d’argilla.

Articoli di interesse vario
Psichiatria Usa. Il nuovo manuale di diagnostica e i rischi di eccesso di trattamenti
Tutti matti ma non da curare
di Sebastiano Maffettone
Febbraio 2010 è un mese importante per la psichiatria e la psicologia. In questo mese, l’American Psychiatric Association ha infatti fatto trapelare la prima bozza del suo famoso manuale, il Diagnostic and statistical manual of mental disorders più comunemente chiamato Dsm. La notizia non riguarda solo gli addetti ai lavori. Dsm viene usato in tutto il mondo per dare nome alle malattie mentali e, da quanto dice, molti fanno dipendere la natura del trattamento terapeutico, e talvolta la possibilità di essere rimborsati dalle assicurazioni. Soprattutto, Dsm offre un’immagine ufficiale di come una società concepisce il disagio mentale.
Ci vuole poca fantasia per capire che attraversare questo manuale equivale a un modo privilegiato per comprendere anche socialmente e moralmente il nostro mondo. La cosa è chiara se si guarda al Dsm nel tempo. Quella attuale è la quinta edizione, la prima risale al 1952. Nella prima edizione prevaleva una visione psicodinamica, ispirata al rapporto tra personalità del paziente e sua storia di vita in cui la psicoanalisi e la terapia psicologica giocavano un ruolo importante. Sin dal 1980,data della terza edizione del Dsm, la visione di sfondo è radicalmente cambiata e siamo andati verso una medicalizzazione del disagio mentale. Questo fatto ha comportato – tra le altre cose – un enorme aumento del numero delle patologie esaminate, passate da meno di 100 a quasi 300.
Ma il più importante mutamento è legato senza dubbio alla deriva farmacologica, che ha fatto seguito alla medicalizzazione progressiva del disagio mentale. Questa deriva è particolarmente impressionante quando si guarda ai casi di frontiera, cioè a forme relativamente miti di disagio mentale. Nei soli Stati Uniti, nel 2008 sono state prescritte 66 milioni di terapie farmacologiche contro la depressione. Dati leggermente inferiori riguardano le sindromi da deficit d’attenzione. In pratica, una persona triste o un bambino distratto a scuola sono immediatamente impillolati.
Naturalmente, tutto ciò fa discutere. Se ho perso tutti i soldi causa la crisi di Wall Street o se mia moglie mi ha abbandonato, non è ragionevole che io risponda con un periodo di depressione? Oppure, se a un ragazzino sognatore viene imposta quotidianamente una dose massiva di trigonometria, la distrazione che ne segue non è naturale? Insomma, è giusto o no riempire di pillole chi resiste a maniera sua alle intemperie dell’esistenza? La cosa è complicata dal sospetto che dietro la somministrazione generale di farmaci a tutti e per tutte le occasioni ci sia la longa manus di Big Pharma. Un libro recente di Gary Greenberg, uscito per Simon & Schuster e significativamente intitolato Manifacturing Depression, fa sua questa visione cospirativa.
Greenberg è uno psicoterapista, con pratica nel Connecticut, che scrive bene e il libro è destinato, anche per il tema che tratta, ad avere successo. La tesi principale è che in molti casi la depressione altro non è che una risposta adeguata a un mondo pazzo. Jerome Wakefield, della New York University, sostiene una tesi simile. Per lui, l’aumento in proporzione geometrica dei casi di depressione dipende dal cambiamento delle definizioni di depressione, chiamando così direttamente in causa il Dsm. A fronte di queste tesi, molti psicologi e psichiatri sostengono che i pazienti apprezzano il risultato delle pillole e ne traggono giovamento.
E non bisogna mai dimenticare la sofferenza del depresso o il fatto che un bambino che non studia può essere la premessa di una vita di marginalizzazione. Si capisce anche che sotto la questione si nasconde un problema più generale, quello del controllo sociale.
Michel Foucault ci ha insegnato che il trattamento della malattia mentale costituisce un paradigma ideale per analizzare il tasso di repressione di una società. Anche senza indulgere in discutibili forme di radicalismo libertario, è però evidente che una società che addomestica il dissenso e l’insoddisfazione attraverso la somministrazione di farmaci non rappresenta un ideale liberale. Assomiglia un po’ troppo a quella descritta da Aldous Huxley in Brave New World per essere attraente. Dopotutto, la grande filosofia – da Aristotele a Rawls – ci ha insegnato che melanconia e protesta sociale sono elementi progressivi per la vita della società.
17/03/2010 Il Sole 24 Ore Pag. 14
NDR: é un po’ come dire che si vuole negare il progresso, anche se si tratta di progresso nella diagnostica psichiatrica….
Ci vorrà ancora del tempo, ma il DSM V è in arrivo ed è un altro passo avanti.

Articoli negativi
“ADHD ovvero cioccolata a merenda” – educazione al benessere, centro polifunzionale di Opera, 26 marzo ore 21.00
Dallo scorso anno, COOP ha allargato la sua opera di educazione al consumo anche ai medicinali, a questo proposito in collaborazione con la Compagnia della Ruspa propone di spettacolo teatrale “ADHD, cioccolata per merenda” come strumento di informazione sul tema della diagnosi della sindrome ADHD – Deficit di Attenzione e Iperattività, e della scelta di una terapia farmacologica con l’utilizzo di psicofarmaci, seppure esistano terapie di comprovata efficacia in alternativa. IL comitato soci di Opera (MI), con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale promulga lo spettacolo con una campagna informativa rivolta alle scuole, ai genitori e ai pediatri del territorio. Ingresso gratuito
Mensile di marzo, COOP Lombardia
NdR: tale spettacolo è stato organizzato in collaborazione con Giù le Mani dai Bambini. Con una lettera abbiamo espresso a COOP Lombardia tutta la nostra perplessità in merito alla promozione di questo evento, soprattutto perché proprio COOP è da sempre molto sensibile a temi sociali e solidaristici . Siamo davvero sorpresi che abbia deciso di appoggiare un movimento che, al di là degli obiettivi ufficiali di farmacovigilanza (limitata, tra l’altro, solo a quelli per l’ADHD e non a tutti i farmaci), di fatto mette in discussione l’esistenza del disturbo;
Con questa iniziativa COOP, viene disconosciuta l’esperienza di sofferenza e difficoltà in cui tante famiglie, che hanno ricevuto diagnosi di ADHD, vivono.