============= AIFAnewsletter n.15 del 12/02/2003 ============

I farmaci fanno “male” e queste cose no?
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Sono un’insegnante che già dall’anno scorso visita il Vs sito e che le Vs indicazioni mi sono state di grande aiuto per comprendere meglio la sindrome di cui è affetta la mia alunna e che in 26 anni di servizio non avevo ancora conosciuto. Siete stati un supporto molto valido ed esprimo la mia indignazione per la trasmissione di Costanzo che doveva affrontare ben altre problematiche per essere di aiuto.

La bambina è stata adottata a 2 anni e mezzo e fin dalla scuola materna i genitori che reputo persone eccezionali come ce ne sono pochi, si sono interessati girando a destra e manca per capire il problema della bambina (ADHD).

A 7 anni è entrata nella scuola elementare, dove sono cominciati i guai. La diversità era evidente e al termine della prima elementare si cominciò a somministrare i farmaci.

In seconda elementare sono subentrata in qualità d’insegnante della classe ma sono cominciati anche i disaccordi tra le persone che gestivano classe e bambina. In particolare un insegnante ritiene che certi bambini non dovrebbero neppure frequentare ma dovrebbero esserci appositi istituti. Per fortuna Io ed altri colleghi di parere diverso abbiamo cercato di aiutare questa bambina che dopo un anno e mezzo è cambiata moltissimo.
Ha imparato a leggere e a scrivere ed ogni giorno ha piccole e nuove conquiste. Purtroppo non sono riuscita a coinvolgere l’altro insegnante che continua ad abbassare quell’autostima che faticosamente la bambina cerca di avere.

Oggi sono particolarmente indignata e amareggiata per far parte di quella categoria così poco informata ed a volte un po’ troppo presuntuosa.

Mi rendo conto delle difficoltà e non ho mai tentato di nasconderle ma non so più che fare perchè questa bambina possa il più possibile vivere nella scuola un’esperienza positiva e di crescita.
Un altro grandissimo problema è il cambiamento continuo delle persone che si occupano di questi bambini.
Nell’arco di una settimana la mia bambina ha a che fare con ben 5 insegnanti di classe 1 ins. di sostegno ed una persona non insegnante che fa ciò che può. Queste 7 persone a turno garantiscono sempre la presenza nella classe di due persone ma e la bambina che si deve rapportare con tutti con caratteri, pretese diverse??? I medicinali fanno male e queste cose no?????

P.V

Carissima Insegnante Patrizia, la ringrazio per questa forte testimonianza perchè sottolinea e fotografa la realtà del problema e la chiusura mentale di chi, come insegnante, dovrebbe capire che la giustizia non è dare a tutti la stessa cosa ma ognuno ciò di cui ha bisogno… Il bambino ADHD tanto amore ed empatia e un’attenzione particolare ai suoi tempi che non sono i nostri: 5 minuti equivalgono talvolta nel bambnino ADHD a 60 minuti dei nostri, per cui bisogna adattarsi ai suoi limiti e a d amarlo e gratificarlo per quello che riesce a fare… Grazie per quello che fate e per l’amore col quale condite il vostro duro lavoro quotidiano accanto ai nostri figli. Afferma un grande studioso di ADHD, Barkley, che ciò che sarà un bambino ADHD lo dovrà soprattutto ai suoi insegnanti…
Giro la sua e-mail alla mailing-list perchè possa far riflettere e sponare all’aggiornamento e alla revisione delle proprie abitudini pedagogiche in tema di ADHD.

Un caro saluto, Dr.Raffaele D’Errico – Presidente AIFA Onlus

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